Quadro Otto Poche righe, direi. Sfrenatevi col prossimo quadro... Questo è un momento romantico, propedeutico ad uno lirico. Ma poi, fate come ritenete più opportuno... Intanto, sgomitando, si è fatto vivo il titolo.
-Giselle, ti aspetto dopo il concerto. Andiamo a casa mia?- L'inseparabile giacca rossa portafortuna sulle spalle. -Va bene Fred. Ma adesso dammi un'altro bacio. Ho avuto paura da morire oggi, quando ho sentito quegli spari. Stai attento.- Il seno rigoglioso e prorompente fuori dal bustino troppo giusto di misura. -Ma non era nulla Amor mio. Non ho intenzione di andarmene presto. Adesso vai a prepararti.- La dura fondina ferrata contro il ventre piatto di lei. -Fred... La prima canzone è per te...- Ed andò via in un sinuoso dondolio di fianchi carnosi. Si scambiarono prima però un piccolo bacio, profumato di zagara e colonia da barba. Piccolo, umido pegno sul profilo delle labbra.
Sullo sfondo un rapinatore ruba il prezzo del biglietto ad un passante. Nulla di nuovo all'orizzonte... dunque.
Ti dicevo «solo per stasera», Lola mia. Mi sbagliavo, perché ora so che non posso vivere senza di te i tuoi fianchi il tuo seno i tuoi occhi. E ti voglio per sempre, ne dovessi astutare altri mille uno appresso all’altro. Ma io stinnicchio a loro, Lola, come ho fatto con quel povero imbecille. Torno da te e tutto deve rimanere immobile. Dovessi fulminare il mondo, niente si deve muovere, tutto com’è ora deve rimanere.
-Mela tu mi devi promettere che qui non ci vieni più... Io non lo posso sopportare che un altro ti guardi, ti tocchi, ti desideri... E poi, ma perchè ti fai chiamare Lola... Il tuo nome è così bello! Tu sei tutta bella, Mela, ed io non ci posso stre più senza di te... Devo sentire il tuo profumo ed il tuo sapore, toccare il tuo corpo, devo respirare la tua stessa aria per stare bene... Io voglio che resti sempre con me, Mela.
- Mai avevo incontrato un pezzo di fimmina coma a ttia. Ma ora torna dentro, bellezza! Sistemo sta facenna e ti vengo a prendere. - T'aspetto, ciato miu. La sua voce era calda, profonda e un po' roca per il fumo denso del locale. Lo strinse a se un'ultima volta prima di rientrare e il profumo di lei, un misto di Chanel e sudore caldo, lo stordì - Accura... Sussurrò. Lo sfiorò lievemente con la mano sulla guancia, e con mossa rapida e flessuosa rientrò.
"Lola, luce dei miei occhi, dalla prima volta che ti ho sentito cantare, ti ho subito amato... La tua voce mi ha conquistato, ti prego scappa con me, andremo in un posto meraviglioso, ti porterò sulla nostra isola deserta, saremo solo tu ed io e passeremo le giornate a fare l'amore... poi ti guarderò mentre il vento ti scompiglia i capelli e toglierò ogni granello di sabbia dalla tua pelle... raccoglierò conchiglie e sassolini colorati e ne farò collane per te, non dovrai più lavorare, e quando canterai... sarà solo per me". "Quel maledetto topo giacca-rossa deve morire, non la doveva toccare a Lola..." pensò Nino con la pistola in mano e la tentazione impellente di premere il grilletto. Ma nelle orecchie gli rimbombavano ancora le frasi che aveva sentito dire poco prima dal suo capo... "Capo, gli sparo in mezzo agli occhi a quel traditore, lo faccio secco in un attimo". "NOn avere fretta" si era sentito rispondere di rimando, "dobbiamo fare un lavoro pulito e per quel traditore giacca-rossa ho in mente qualcos'altro"
-Giselle, ti aspetto dopo il concerto. Andiamo a casa mia?- L'inseparabile giacca rossa portafortuna sulle spalle.
RispondiElimina-Va bene Fred. Ma adesso dammi un'altro bacio. Ho avuto paura da morire oggi, quando ho sentito quegli spari. Stai attento.- Il seno rigoglioso e prorompente fuori dal bustino troppo giusto di misura.
-Ma non era nulla Amor mio. Non ho intenzione di andarmene presto. Adesso vai a prepararti.- La dura fondina ferrata contro il ventre piatto di lei.
-Fred... La prima canzone è per te...- Ed andò via in un sinuoso dondolio di fianchi carnosi.
Si scambiarono prima però un piccolo bacio, profumato di zagara e colonia da barba. Piccolo, umido pegno sul profilo delle labbra.
Sullo sfondo un rapinatore ruba il prezzo del biglietto ad un passante. Nulla di nuovo all'orizzonte... dunque.
Bello!
RispondiEliminaCoraggio, mancano pochi quadri. E appena ultimato il pluriracconto, vedrete la copertina ad hoc con i nomi degli autori (evviva!)
RispondiEliminaTi dicevo «solo per stasera», Lola mia. Mi sbagliavo, perché ora so che non posso vivere senza di te i tuoi fianchi il tuo seno i tuoi occhi. E ti voglio per sempre, ne dovessi astutare altri mille uno appresso all’altro. Ma io stinnicchio a loro, Lola, come ho fatto con quel povero imbecille. Torno da te e tutto deve rimanere immobile. Dovessi fulminare il mondo, niente si deve muovere, tutto com’è ora deve rimanere.
RispondiElimina-Mela tu mi devi promettere che qui non ci vieni più... Io non lo posso sopportare che un altro ti guardi, ti tocchi, ti desideri... E poi, ma perchè ti fai chiamare Lola... Il tuo nome è così bello! Tu sei tutta bella, Mela, ed io non ci posso stre più senza di te... Devo sentire il tuo profumo ed il tuo sapore, toccare il tuo corpo, devo respirare la tua stessa aria per stare bene... Io voglio che resti sempre con me, Mela.
RispondiEliminastre= stare
RispondiEliminaPardonnez moi
- Mai avevo incontrato un pezzo di fimmina coma a ttia. Ma ora torna dentro, bellezza! Sistemo sta facenna e ti vengo a prendere.
RispondiElimina- T'aspetto, ciato miu.
La sua voce era calda, profonda e un po' roca per il fumo denso del locale. Lo strinse a se un'ultima volta prima di rientrare e il profumo di lei, un misto di Chanel e sudore caldo, lo stordì
- Accura...
Sussurrò. Lo sfiorò lievemente con la mano sulla guancia, e con mossa rapida e flessuosa rientrò.
Ma che bravi che siete! Ok, tra un po' avrete pane per i vostri denti...
RispondiEliminaPeccato che Salvatore e Alice si sono persi per strada, che disdetta!
"si siano"
RispondiElimina"Lola, luce dei miei occhi, dalla prima volta che ti ho sentito cantare, ti ho subito amato... La tua voce mi ha conquistato,
RispondiEliminati prego scappa con me, andremo in un posto meraviglioso, ti porterò sulla nostra isola deserta, saremo solo tu ed io e passeremo le giornate a fare l'amore... poi ti guarderò mentre il vento ti scompiglia i capelli e toglierò ogni granello di sabbia dalla tua pelle... raccoglierò conchiglie e sassolini colorati e ne farò collane per te, non dovrai più lavorare, e quando canterai... sarà solo per me".
"Quel maledetto topo giacca-rossa deve morire, non la doveva toccare a Lola..." pensò Nino con la pistola in mano e la
tentazione impellente di premere il grilletto. Ma nelle orecchie gli rimbombavano ancora le frasi che aveva sentito dire poco
prima dal suo capo...
"Capo, gli sparo in mezzo agli occhi a quel traditore, lo faccio secco in un attimo".
"NOn avere fretta" si era sentito rispondere di rimando, "dobbiamo fare un lavoro pulito e per quel traditore giacca-rossa ho in mente qualcos'altro"