venerdì 8 gennaio 2010

La terapia dell'idraulico - 5


"Cazzo, cazzo, cazzo!!! E' tardissimo, ci sarà un paziente sotto casa che mi aspetta", si agita Nora, che si infila in auto schiacciando l'acceleratore. Nel tratto di strada che la separa dalla meta si insinua melodiosa e sensuale la voce musicale e avvolgente di Norah Jones.
Giunge e concitatamente armeggia con le chiavi di casa: entra, toglie il giubbotto nero, lancia la borsa gialla sul divano bianco a righe verdi, deposita e lancia i pacchi arcobaleno dove capita. Colma un bicchiere di vino rosso: prima generosa sorsata, pigiando sul play dello stereo: Bruce Springsteen; balla ma con moderazione perché teme di versare il vino sul tappeto arancione a pois blu. Squilla il telefono, trilla il citofono e ci si mette pure la suoneria personalizzata del cellulare (U2): momenti di confusione: un sorso ancora. Apre la porta, senza verificare che sia un paziente a bussare. E' l'idraulico. Attimi di perplessità. "Cominciamo dai miei rubinetti o dai suoi problemi?", sorride sarcastica la psicoterapeuta che si asciuga con il polso il lieve sbaffo di vino, mandato giù prima, voluttuosamente. L'idraulico ricambia il sorriso, fingendosi impacciato e facendo cenno di volersi accomodare, quasi sussurra: "Non so se sono un idraulico o un bugiardo...". Nora ha ancora il bicchiere in mano mezzo pieno: "Bah, forse un idraulico bugiardo!". Lui la guarda con desiderio.

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