venerdì 26 novembre 2010

Tunnel of Love



Tunnel of Love, una splendida canzone di Bruce Springsteen, che ho disegnato l'estate scorsa e che doveva apparire entro il 2010 su Mucchio. Così non è (apparirà nel 2011? Poco importa): e allora, ecco il mio appassionato omaggio al Boss in anteprima mondiale per i miei amici di blog. Anche per cominciare i festeggiamenti del primo anniversario de Il Sole e le Nuvole!

Autobus news - Due centrotre


Foto e testo di
Giuseppe Scuderi

Come vedete il 103 passa sempre due volte. E' un po' schizofrenico, "personalità bipolare" sento dire sempre più spesso a chi si occupa di psichiatria. Una volta fa "SAMMARTINO NIGRA MORELLO RAPISARDI" fermandosi alla Stazione Notarbartolo ed un'altra "SAMMARTINO NIGRA TERRASANTA SCIUTI RAPISARDI" per raggiungere al volo, oplà, la lontanissima stazione centrale.
Chi avrà ragione?

mercoledì 24 novembre 2010

Chiacchiere e distintivo


L'apparenza non inganna.

Isole brade - La rivolta delle cose della scuola



Foto e testo di Loredana Salzano

Queste due foto le ho scattate nell'atrio-cortile della scuola di Lipari dove accompagno mia figlia ogni mattina. Ci passo davanti e quelle sedie e quei banchi, quei mattoni mi hanno sempre affascinato. Messi lì, in disuso, come fossero un' installazione spontanea di "arte contemporanea" a testimoniare, o perlomeno, a ricordarci ogni volta, uno stato scolastico attuale di abbandono.
In realtà la scuola in questione, nonostante i tagli e le riduzioni continue, funziona abbastanza bene rispetto a molte altre di cui sento, grazie alla volontà e alla capacità degli insegnanti, dei collaboratori e del dirigente scolastico. Quelli che si vedono sono solo oggetti decontestualizzati e messi lì per caso. Belli nella loro casualità d'insieme.

domenica 21 novembre 2010

Noi credevamo (e ci crediamo ancora)


Roberto Alajmo mi ha chiesto tramite il suo blog di dire la mia sul film di Martone.

Andate a vedere "Noi credevamo" solo se siete animati da almeno tre argomenti forti. 1) Il Risorgimento; 2) Il Cinema; 3) Tre ore su una poltrona magari non comodissima (come è capitato a me) per amore del Cinema e del Risorgimento. Se non vi difetta alcuno dei requisiti, è fatta. Qualcuno l'ha paragonato, imboccando facili scorciatoie, a "Il Gattopardo", ma tra i due film, entrambi bellissimi, ci sono pochi punti di contatto. Ne "Il Gattopardo" è Fabrizio Salina che affascina e prende due terzi del capolavoro di Visconti. E più che il rigore storico dei tumulti risorgimentali, sono la fine di un'epoca e l'onestà intellettuale del Principe che costituiscono la sinossi del celebre film tratto dal long seller di Lampedusa. "Noi credevamo" racconta, invece, con grande forza, avvalendosi di una fotografia efficacissima (che cita finanche Renoir), mai calligrafica, e senza fronzoli, le inevitabili contraddizioni che esplodono alla vigilia dell'Unità d'Italia. Quelle contraddizioni che contrappongono ancora oggi, fuori tempo massimo e insopportabilmente, un nord "ricco" e reazionario, pronto ad allearsi (spesso è già colluso e corrotto) con la delinquenza organizzata (ma non disposto per meri motivi estetici ad ammetterlo neppure sotto tortura) e un sud che non ce la fa ad emanciparsi (soprattutto per propria mano) dalle proprie miserie. Il film è scritto, sceneggiato, interpretato e diretto magnificamente e la colonna sonora emoziona fino alle lacrime. Sono uscito dalla sala stordito, stanco, commosso, convinto che quel Primo Risorgimento fosse propedeutico per un altro necessario Risorgimento.

sabato 20 novembre 2010

Per Palermo è ora!


di Titti De Simone

Ho il compito di presentarci e di presentare il progetto Per Palermo, il percorso che abbiamo lanciato con un appello sottoscritto da oltre 350 persone, e che oggi prende il via pubblicamente con questa assemblea, con un obiettivo molto chiaro: quello di riportare le forze progressiste al governo della città dopo il disastro di questi anni. Perchè questa città distrutta, sappia ritornare a sorridere e a vivere, abbia un futuro. vogliamo cacciare chi l'ha mal governata, chi ne ha abusato, chi ne ha fatto scempio.



Siamo forze politiche, associazioni, movimenti, singole personalità, cittadini, donne e uomini di diverso orientamento sessuale, che vogliono costruire insieme una proposta di cambiamento credibile per palermo e crediamo di doverlo fare insieme, con pari dignità, ognuno con la sua storia, con i suoi percorsi, con le sue differenze: partiti, movimenti, singoli cittadini, associazioni, nella convinzione che da soli non si va da nessuna parte. che tutti da soli siamo fragili e insufficienti, ma che insieme possiamo farcela.

Non è il tempo di una presunta antipolitica salvifica, nè dell'autorefenzialità delle alchimie di palazzo. È il tempo di un percorso unitario delle forze progressiste di questa città, alla pari, dove tutti possano sentirsi a proprio agio nel rispetto delle reciproche differenze, sapendo che queste sono una grande ricchezza per tutti.

Perchè nessuno oggi può essere autosufficiente e perchè Palermo viene prima di tutto. Dobbiamo superare nel rispetto reciproco, steccati e diffidenze che in questi anni ci hanno troppe volte divisi, frammentati, seminando deserto.

Oggi c'è un progetto che chiama tutti: e questo progetto è più grande di ognuno di noi. Viene prima di tutto e tutti.



Lo diciamo nella consapevolezza della sfida e della difficoltà dell'impegno che stiamo lanciando, e che ci stiamo assumendo. Convinti che occorra ripartire dalle persone, dalle forze e dalle esperienze che combattono con la speranza di cambiare questa città. Dobbiamo trasformare la rassegnazione e la rabbia in un grande processo di partecipazione democratica alle scelte che ci attendono.

Dobbiamo gettare le fondamenta, di una nuova stagione di protagonismo civile, che ha segnato i momenti migliori della storia di questa città: ci sono risorse importanti del passato e nuove energie e nuove esperienze, talenti, intelligenze, che fanno ben sperare e insieme possono rappresentare una nuova fase per questa città.

E' una follia pensare che Palermo non possa cambiare e che l’orientamento dell’elettorato sia immodificabile. Non è così. Non è così da nessuna parte. E anche tanta parte del paese ce lo sta dicendo. In giro per l'Italia, si stanno rimettendo in moto entusiasmi, idee, energie che per anni erano rimasti assopiti. Noi siamo convinti che in questa città si possa fare lo stesso , si possa cambiare, ma che occorra innanzitutto ridare senso collettivo alla politica. A partire dalla costruzione di un grande processo di partecipazione democratica che contenga due cose essenziali che camminino di pari passo: a)la definizione di proposte e idee che caratterizzino un programma chiaro e netto di governo per la città, (e quindi di discontinuità) e le primarie.

Noi questa proposta di percorso la rivolgiamo a tutti, a tutte le forze politiche del centrosinistra, a tutti imovimenti, a tutte le associazioni, le reti, perchè si proceda insieme.

Qual'è l'alternativa concreta altrimenti?

Noi siamo convinti che un progetto di cambiamento si debba misurare subito con la parola e l'azione. E con scelte altrettanto chiare sui contenuti, sul percorso, sulle idee, sul progetto per questa città. Lo diciamo, per chiarezza, perchè non accetteremmo per Palermo, accordi di palazzo che non passino da un confronto democratico sui contenuti, sui progetti e con la città.

Quindi abbiamo nel breve periodo due obiettivi di fondo. che qui oggi lanciamo perchè si mettano in cammino: due punti irrinuciabili.

Primo, la costruzione di un programma partecipativo, a partire dalle grandi emergenze sociali che attraversano Palermo, e insieme, la scelta del candidato sindaco o della candidata, attraverso il metodo delle primarie.

Sul programma vi proponiamo un metodo di lavoro: la costituzione da oggi, di alcuni forum tematici su cui costruire il programma. Questi forum a cui tutti possono già oggi iscriversi si riuniranno in tempi brevissimi, in modalità plenaria, e grazie al coordinamento di esperti, che con la loro esperienza e sapienza su questi campi ci aiuteranno ad istruire il lavoro:

1)questione sociale e lavoro, 2)politiche culturali, 3)cittadinanza-immigrazione-diritti civili e servizi al cittadino,

4) bilancio, 5) urbanistica-lavori pubblici- ambiente.

Programma e primarie non sono due percorsi distinti e separati, ma paralleli e convergenti, che si arricchiscono e si rafforzano reciprocamente e di cui non possiamo fare a meno. Non possiamo permetterci di perdere più un secondo di tempo. Le elezioni sono quasi sicuramente alle porte: il sindaco in caso di elezioni nazionali, si candiderà. La verità è che dopo avere distrutto questa città Cammarata è oggi in fuga. dobbiamo tornare a votare presto, per il bene della città. Per questo insieme di ragioni vogliamo le primarie e le vogliamo in tempi brevi. la nostra proposta è chiara: si svolgano le primarie entro la fine di febbraio 2011, entro l'ultima domenica di febbraio 2001, tenendo conto del quadro politico che si andrà delinenando nei prossimi giorni.

Siamo qui per confrontarci e per raccogliere adesioni su queste proposte.

La buona notizia, è che dentro una massa informe che generalmente siamo tutti, esistono in questa città decine di eccellenze, di cittadini, aziende, di realtà sociali, di volontariato, di associazionismo, che provano ad essere questo cambiamento che abbiamo provato a dire. Lo sono tutti i giorni, e non c'è antimafia che possa considerarsi più concreta.

Infine, dobbiamo ascoltare. e ascoltarci tanto, a partire da tutti quelli che generalmente non hanno voce. Nessun dio salverà palermo. Non sprechiamo, lo dico a tutti, questa ennesima preziosa occasione: dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere.

martedì 9 novembre 2010

Sarebbe un capolavoro


Questo blogghetto conta una cinquantina di visitatori quotidiani: non molti, ma eccellenti. A loro (cioé a voi) rivolgo il mio coming out: sono incazzato e disilluso. Ho proposto ancora una volta un progetto di cartoon (quella che vedete è l'immagine sintesi) ad un ennesimo blasonato studio di animazione ben ammanigliato in quanto a produzioni. Nisba, ha detto no senza manco vederlo. Mi dispiace perché il mio progetto non è un progetto qualunque, un progetto da quattro soldi, come tanti. E' un capolavoro. A voi posso dirlo.

Ragazzi in trasferta


Trasferta permanente?

giovedì 4 novembre 2010

La città sgrammaticata - Un amore grande così


Foto di Gigliola Siragusa

Wow!

Tra Palermo e Milano

Autobus news - Non si vendono libri


Foto e testo di
Giuseppe Scuderi

La fotografia è fatta in Corso Vittorio Emanuele, alla porta di una libreria di una nota catena nazionale: la specifica (Non si vendono libri), e la forma con cui è espressa (isolata con spazio prima e dopo) è imperiosa. Basta, non si vendono libri, non insistete. Solo dopo un rigo vuoto c'è una indicazione vagamente piemontese (scolastici nè) che chiarisce il senso. Ma un'occhiatina al risultato prima di appenderlo? Comunque, per chi "ha" (e il congiuntivo? eh?) sono aperti.