Fifì arrivò di corsa. Dino, che era alla porta e lo conosceva bene, tentò di fermarlo, ma non ci riuscì. Gli voleva troppo bene per fermarlo con una pallottola calibro 9. Il sarto arrivò al tavolo da poker, dove stava giocando Fred, con tale foga che inciampò sul piede di un flipper e si ritrovò sotto il tavolo. Era la bisca di Fred, naturalmente clandestina. Dove si giocavano le sorti delle carte e dei cristiani del quartiere. -Fifì!!!! Ma chiffai?? Ti avevo detto che il vestito era urgente, ma non fino a stu ... Fifì lo interruppe balbettando - Ttttaa...nono, Tatanonono... -Fifì...Che hai?!? -La La cecerca DodonTatano. -Don Tano? E' uscito dalla villeggiatura? -Didice che ooora cccoocomada lui, lalal l'aspetta al lolocale. -A sì!!! Ora vediamo chi comanda!!!
Due colpi di pistola. Un tintinnio di lama e un tonfo di ferro. Restò solo questo ricordo di Tano. Lui era aria vecchia, Fred quella nuova. Tano non poteva più respirarla quell'aria. -Dino... mettilo assieme all'altro. Fa in fretta, che stasera c'è il concerto di Lola, e non voglio poliziotti fra i piedi.
Giselle, in arte Lola, arricriò quella sera le orecchie della città con la sua splendida voce. La notte arricriò Fred cullandolo fra di sè.
Benone, Tanus: credo serva a questo punto (un punto "topico")il titolo: tu cosa proponi? Lo chiedo a tutti gli autori. Sarà un referendum. Vincerà il titolo più "gettonato" (magari altri lettori che romperanno gli indugi e derogheranno la loro timidezza si esprimeranno e voteranno...) o (evviva la democrazia!) quello che mi piace di più: lasciatemi fare il satrapo!
Ianina aveva sentito le voci, svelta svelta si nascose. Ma lui no, non fece a tempo. Rimase e lo vide: lo vide mentre sparava e li riconobbe, S'ammucciò pensando: 'Nsi sa mai. Oggi, domani...magari , si mi pigghianu , mi pentu...
Accussì finiu? Vuoi già il titolo? DELUSIONE!! Ancora non sappiamo dove andremo a parare! Dipende tutto da te, dalle tue tavole. Certo, se ti fermi è finita. E Ianina ?Che fine fa?
Siamo poco più che a metà: ce n'è inchiostro da spendere e spandere! Ma un titoletto provvisorio, così, per vedere che effetto fa? Tanto, lo so, che deciderò io, prepotente come sono...
ma non è prepotenza la tua, " i fatti" , non come quelli del governo berlusconi ma per davvero, li hai messi tu sulla "piazza" , con i tuoi disegni. Gli altri, noi, li abbiamo solo commentati. Siamo solo testimoni che raccontano ciò che hanno visto. E non tutti vedono la stessa cosa. Come sempre succede nei migliori tribunali e nelle migliori famiglie. ciao
La paralisi di Fifì si trasformò subito in voglia di scappare. Con la poca lucidità rimasta capì che quello era il momento buono, forse l’ultimo. Allora cominciò a indietreggiare. Come lui dovettero pensarla anche quelli che erano rimasti sotto tiro. Tutti ubbidirono all’ordine del topo: lui diceva «levatevi o vi scanno?» e loro si levavano; svanivano via poco a poco. Il topo vide che gli ubbidivano e abbozzò un sorriso compiaciuto. Ebbe vita breve, però, quel sorriso. Pure il topo, a dire il vero. All’improvviso Fred gli fu davanti: urlando bestemmie gli vuotò addosso due caricatori. Poi si fece silenzio. Qualcuno sentì addirittura la canzone che filtrava dal club: «Bang bang, my baby shot me down».
(...E per il momento il sarto suonatore è sistemato. Mi occuperò più tardi di lui. Dice che non c'entra niente... Magari, dopo essere stato chiuso nello scantinato, da solo, per qualche giorno, gli tornerà la voglia di "cantare"...eheheheh. Al capo gliel'ho spiegato che mi pare strano che uno come questo possa essere il nostro uomo, ma lui dice che non mi devo fare imbambolare dalle apparenze, e vabbè. Quasi quasi entro al night, che mi hanno detto che c'è una che canta e balla che fa andare il sangue alla testa...). (Qua c'è sempre profumo di femmine e sigarette...) -Voglio quel tavolo, vicino al palco dove canta Lola.- (Avevano ragione: questa è una che il senso agli uomini ce lo fa perdere... E poi si viene pure a stricare... Minchiaaa ha il culo che pare di marmo!!! Ma... Ma che vuole questo che si sta avvicinando??-
-VIENI FUORI CHE TI DEVO DIRE UNA COSETTA. ... TU LE MANI ADDOSSO A MELA NON CE LE DOVEVI METTERE!!!-
(Non m'ha lasciato manco il tempo di prendere la pistola... E il coltello è scivolato dal pantalone prima che lo potessi afferrare... Ma...Io questo lo conosco! E chi se lo può scordare uno sguardo come il suo...???).
-Le cose mie non le deve toccare nessuno, hai capito? E chi sgarra, muore. Ti lascio qui, a morire come un cane. Io torno a guardarmi lo spettacolo.- (Stasera glielo dico a Mela: tu in questo posto non ci vieni più. E BASTA.)
Niente paura: il commento eliminato si riferisce all'ipotesi di un annuncio: quello del titolo con il quadro 9: invece il titolo si è materializzato prima...
Fred arrivò di corsa, brandiva le due pistole come spade, una in una mano e una nell'altra, non poteva rischiare di sbagliare la mira, la posta in gioco era troppo alta: doveva assolutamente togliere di mezzo il contendente di Lola! Si è vero, Lola amava solo lui, ma non poteva rischiare che le lusinghe di un altro le facessero cambiare idea... e poi quel Tano non gli era stato mai simpatico. Ricordava ancora quella volta in cui, ai tempi della scuola, Tano gli aveva rubato il coltello, il suo coltello preferito, quello che aveva comprato risparmiando i soldi delle sue paghette... aveva rinunciato a giocare a flipper e a biliardo con gli amici, ma era riuscito a guadagnarsi il coltello e Tano che aveva fatto? Se ne era impossessato impunemente e con la violenza, approfittando del fatto che Fred era più piccolo e indifeso. Adesso era arrivato il momento di regolare i conti e chissà, magari di recuperare anche quel coltello, per lui ricco di significati simbolici
Fifì arrivò di corsa. Dino, che era alla porta e lo conosceva bene, tentò di fermarlo, ma non ci riuscì. Gli voleva troppo bene per fermarlo con una pallottola calibro 9. Il sarto arrivò al tavolo da poker, dove stava giocando Fred, con tale foga che inciampò sul piede di un flipper e si ritrovò sotto il tavolo. Era la bisca di Fred, naturalmente clandestina. Dove si giocavano le sorti delle carte e dei cristiani del quartiere.
RispondiElimina-Fifì!!!! Ma chiffai?? Ti avevo detto che il vestito era urgente, ma non fino a stu ...
Fifì lo interruppe balbettando - Ttttaa...nono, Tatanonono...
-Fifì...Che hai?!?
-La La cecerca DodonTatano.
-Don Tano? E' uscito dalla villeggiatura?
-Didice che ooora cccoocomada lui, lalal l'aspetta al lolocale.
-A sì!!! Ora vediamo chi comanda!!!
Due colpi di pistola. Un tintinnio di lama e un tonfo di ferro. Restò solo questo ricordo di Tano. Lui era aria vecchia, Fred quella nuova. Tano non poteva più respirarla quell'aria.
RispondiElimina-Dino... mettilo assieme all'altro. Fa in fretta, che stasera c'è il concerto di Lola, e non voglio poliziotti fra i piedi.
Giselle, in arte Lola, arricriò quella sera le orecchie della città con la sua splendida voce. La notte arricriò Fred cullandolo fra di sè.
Benone, Tanus: credo serva a questo punto (un punto "topico")il titolo: tu cosa proponi? Lo chiedo a tutti gli autori. Sarà un referendum. Vincerà il titolo più "gettonato" (magari altri lettori che romperanno gli indugi e derogheranno la loro timidezza si esprimeranno e voteranno...) o (evviva la democrazia!) quello che mi piace di più: lasciatemi fare il satrapo!
RispondiEliminai tuoi spari fanno più rumore senza onomatopee... bellissima : )
RispondiEliminaCla, sei un vero amico, grazie! A presto, salutami psicologhe e ramblas...
RispondiEliminaIanina aveva sentito le voci, svelta svelta si nascose. Ma lui no, non fece a tempo. Rimase e lo vide: lo vide mentre sparava e li riconobbe,
RispondiEliminaS'ammucciò pensando: 'Nsi sa mai. Oggi, domani...magari , si mi pigghianu , mi pentu...
Accussì finiu? Vuoi già il titolo? DELUSIONE!!
RispondiEliminaAncora non sappiamo dove andremo a parare! Dipende tutto da te, dalle tue tavole. Certo, se ti fermi è finita. E Ianina ?Che fine fa?
Sole e nuvole (Gianni), sto babbiando. Non la prendere sul serio
RispondiEliminaSiamo poco più che a metà: ce n'è inchiostro da spendere e spandere! Ma un titoletto provvisorio, così, per vedere che effetto fa?
RispondiEliminaTanto, lo so, che deciderò io, prepotente come sono...
ma non è prepotenza la tua, " i fatti" , non come quelli del governo berlusconi ma per davvero, li hai messi tu sulla "piazza" , con i tuoi disegni. Gli altri, noi, li abbiamo solo commentati. Siamo solo testimoni che raccontano ciò che hanno visto.
RispondiEliminaE non tutti vedono la stessa cosa. Come sempre succede nei migliori tribunali e nelle migliori famiglie.
ciao
La paralisi di Fifì si trasformò subito in voglia di scappare. Con la poca lucidità rimasta capì che quello era il momento buono, forse l’ultimo. Allora cominciò a indietreggiare. Come lui dovettero pensarla anche quelli che erano rimasti sotto tiro. Tutti ubbidirono all’ordine del topo: lui diceva «levatevi o vi scanno?» e loro si levavano; svanivano via poco a poco. Il topo vide che gli ubbidivano e abbozzò un sorriso compiaciuto. Ebbe vita breve, però, quel sorriso. Pure il topo, a dire il vero. All’improvviso Fred gli fu davanti: urlando bestemmie gli vuotò addosso due caricatori. Poi si fece silenzio. Qualcuno sentì addirittura la canzone che filtrava dal club: «Bang bang, my baby shot me down».
RispondiEliminaIl titolo? Propongo «Topo Gun»... scherzo!!!
RispondiEliminaManca solo Eluz?
RispondiElimina(Qualche titolo, pensatelo...)
"La giacca rossa"?
RispondiEliminaAh, però!
RispondiEliminaQuto in parte Yorick:
RispondiElimina"La giacca rossa. Concerto per pistole e coltellacci".
Ma tu, Gianni, sei il padrone di casa.
Tu devi proporre e decidere, magari prendendo spunto dai nostri suggerimenti.
Appoggio la mozione Tanus e avanzo un'altra proposta: "L'anno del topo".
RispondiElimina(...E per il momento il sarto suonatore è sistemato. Mi occuperò più tardi di lui. Dice che non c'entra niente... Magari, dopo essere stato chiuso nello scantinato, da solo, per qualche giorno, gli tornerà la voglia di "cantare"...eheheheh. Al capo gliel'ho spiegato che mi pare strano che uno come questo possa essere il nostro uomo, ma lui dice che non mi devo fare imbambolare dalle apparenze, e vabbè.
RispondiEliminaQuasi quasi entro al night, che mi hanno detto che c'è una che canta e balla che fa andare il sangue alla testa...).
(Qua c'è sempre profumo di femmine e sigarette...) -Voglio quel tavolo, vicino al palco dove canta Lola.- (Avevano ragione: questa è una che il senso agli uomini ce lo fa perdere... E poi si viene pure a stricare... Minchiaaa ha il culo che pare di marmo!!! Ma... Ma che vuole questo che si sta avvicinando??-
-VIENI FUORI CHE TI DEVO DIRE UNA COSETTA.
...
TU LE MANI ADDOSSO A MELA NON CE LE DOVEVI METTERE!!!-
(Non m'ha lasciato manco il tempo di prendere la pistola... E il coltello è scivolato dal pantalone prima che lo potessi afferrare... Ma...Io questo lo conosco! E chi se lo può scordare uno sguardo come il suo...???).
-Le cose mie non le deve toccare nessuno, hai capito? E chi sgarra, muore. Ti lascio qui, a morire come un cane. Io torno a guardarmi lo spettacolo.-
(Stasera glielo dico a Mela: tu in questo posto non ci vieni più. E BASTA.)
TOPO SCATENATO... :)
RispondiElimina"Topo scatenato" è fantastico! Passiamo ai voti: che dite? O decido io?
RispondiEliminaComunque:
- La giacca rossa
- Topo scatenato
- Concerto per topi e coltellacci
I tre giorni del topo scatenato.
RispondiElimina;-)
Ci siamo quasi. O forse già.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaNiente paura: il commento eliminato si riferisce all'ipotesi di un annuncio: quello del titolo con il quadro 9: invece il titolo si è materializzato prima...
RispondiEliminaFred arrivò di corsa, brandiva le due pistole come spade, una in una mano e una nell'altra, non poteva rischiare di sbagliare la mira, la posta in gioco era troppo alta: doveva assolutamente togliere di mezzo il contendente di Lola! Si è vero, Lola amava solo lui, ma non poteva rischiare che le lusinghe di un altro le facessero cambiare idea... e poi quel Tano non gli era stato mai simpatico. Ricordava ancora quella volta in cui, ai tempi della scuola, Tano gli aveva rubato il coltello, il suo coltello preferito, quello che aveva comprato risparmiando i soldi delle sue paghette... aveva rinunciato a giocare a flipper
RispondiEliminae a biliardo con gli amici, ma era riuscito a guadagnarsi il coltello e Tano che aveva fatto? Se ne era impossessato impunemente e con la violenza, approfittando del fatto che Fred era più piccolo e indifeso. Adesso era arrivato il momento di regolare i conti e chissà, magari di recuperare anche quel coltello, per lui ricco di significati simbolici