domenica 17 gennaio 2010
La giacca rossa del topo scatenato - 11
Quadro Undici
Bastava che la coda si ispessisse appena o si allungasse di circa mezzo millimetro perché Fred, il romantico topo scatenato dalla giacca rossa, percepisse nell'aria qualcosa di terribile. E irreparabile? Lo saprete solo leggendo il fantastico romanzo pluri-scritto da Eluz, Fara, Tanus e Yorick.
(Lo scrittore ritardatario che si autoesclude e si considera ormai fuori tempo massimo, può ancora lasciare il segno e vedere il proprio nome sulla copertina di questa epica fiaba hard noir avvalendosi dell'escamotage già suggerito in precedenza: scriva quattro quadri di dieci righe almeno, e il gioco è fatto. Ma lo comunichi subito, all'interno di questo post!)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Era una sensazione di disagio mai provata prima, e Fred si chiedeva cosa fosse. All’inizio pensò che fosse la voglia di cambiare vita, di scappare con Lola lontano dai palazzi aggrovigliati, dai coltelli e dalle pistole che custodivano all’interno. Poi capì che il suo senso di allarme aveva un’altra ragione: fumo. Odore acre di fumo come di gomma bruciata. E un grido da dietro le quinte. Ci volle un attimo perché le fiamme si mangiassero i fondali di cartone e le tende, ruttando fumo nero. Un assedio senza vie di fuga, perché anche i riflettori della torre luci cominciarono a sprizzare scintille blu come fuochi d’artificio. Un attimo e tutto il teatro fu invaso da fumo, urla, vampe e scintille. Fred riuscì a mantenersi lucido. «Dobbiamo scappare di lato», pensò. «Stando accura all’uscita. Questo attentato è. I figli di Pastrone». Lo colpì l’espressione felice di un bambino, che rideva ed era messo come se volesse abbracciare qualcuno. «Allora è finita», concluse Fred.
RispondiEliminaC'è una psichedelica leggerezza nel tuo racconto che prelude la tragedia, Yorick.
RispondiEliminaFRED: -... Sì, quello là sotto è proprio uno che si avvicina! Ma che fa? Agita le braccia e ha un'aria spaventata... Cosa vuole dirmi? Ma che succede là in fondo, cos'è quella luce che si muove là dietro le tende? E che cos' è tutto questo fumo? Pare... Pare... E' UN INCENDIO!!! Mela vieni qua, che ce ne dobbiamo scappare da questo posto! Fifì annacati!!!
RispondiEliminaFIFI': -No!!! Devo predenre la mia chitarra, dov'è finita la mia chitarra???-
FRED: -Fifì sbrigati che se no qui finiamo arrosto! Aspè, Mela aiutami, toglimi la giacca-la bella giacca nuova blu!-... Ecco mettiti questa davanti la bocca... Fifìììììììì!!!! Che c'hai!? Perchè sei fermo impalato, sbrigati!!! Mela vieni qua, non ti spaventare, che ci sono io... Non li guardare agli altri, pensa a te...-
MELA: -Ma c'è pure un bambino...-
FRED: -E chi gliel'ha detto ai genitori di portare un bambino piccolo in questo posto di sera! Che ti pare posto per bambini, questo?!?! Lascialo perdere, e andiamo... SUBITO!!!-
C'era proprio qualcosa che non andava. L'odore di fumo non era il solito, quello di sigaretta e sigaro che Fred continuava ostinatamente a tollerare nel suo locale. Un'odore più deso, aspro. Ad un tratto vide il rosso, il giallo ed il blu delle fiammate, ma era ormai tardi. Il bancone degli alcolici esplose all'improvviso. La gente inizio a gridare e scappare. Aprirono l'enorme ingresso e l'aria esterna entrò, alimentando un muro di fiamme tra il palco e l'uscita. Fred guardò Giselle, aveva le spalle pericolosamente nude. Si tolse la giacca blu, che odorava ancora di sartoria, e gliela pose sulla testa a coprire le spalle. Disse - Andiamo, Gis! Fifì sta vicino-.Giselle non sillabò. Fifì non esitò, prese la fedele Ramirez e seguì la coppia. Fred agguantò delle brocche d'acqua dai tavoli e le versò sulla testa di Gisella, Fifì e sulla sua. Attraversarono d'un fiato il muro di fiamme e furono subito all'ingresso. Fuori il panorama non era molto differente. Era il quartiere che bruciava, forse l'intera città. La gente era per strada, ancora in mutande e canottiera, molti erano stati avvertiti nel sonno dalle grida per strada. La notte nera illuminata a giorno da quella distruzione. Alcuni bambini ridevano, pensavano fosse il Festino. Fred disse ancora - Andiamo, dobbiamo trovare subito un rifugio per voi e gli altri. Dopo dovrò sistemare un paio di cosette. Mi serve sapervi al sicuro.- E subito in testa gli salì un nome...
RispondiEliminaCiao, sono lo scrittore ritardatario che aspettavi, ho sentito l'ultima chiamata!
RispondiEliminaA parte gli scherzi, seguo questo blog da quando è nato grazie al link che ho trovato sul sito del nostro amico comune, gery. Ho avuto la tentazione di lasciare un commento qualche volta, ma in un blog in cui tutti i "commentatori" probabilmente si conoscono di persona, viene qualche scrupolo...
Comunque, per farla breve, questa scrittura sperimentale mi è piaciuta dal primo quadro e giorno dopo giorno ha ispirato anche me! Non sono una scrittice, nè una giornalista e a scuola prendevo pure voti bassi nei compiti di italiano, ma mi sembra di capire che se commetterò qualche errore o la trama dei miei racconti non sarà di gradimento, non mi punirete...
E infine ho scoperto che conosco anche la tua amica Gigliola, abitava nello stesso condominio di mia madre quando era piccola e ancora si frequenta qualche volta con mia zia, com'è piccola Palermo, vero?
"Lola stammi vicino", disse alla sua adorata cantante cingendole le spalle e tirandola a sè.
RispondiElimina"Lo sapevo che avrei dovuto lasciare questa giacca blu nell'armadio, solo il rosso mi porta fortuna!"
pensò con disappunto guardandosi intorno alla ricerca di una via di fuga.
Fifì pensò che forse quella sera aveva osato troppo: "Nella sartoria dovevo rimanere,
accontentandomi di qualche accordo ogni tanto, per distrarmi dalla routine... E invece sono qui ad accompagnare
le performance della donna di un gangster, qui mi fanno saltare le cervella..."
Anche le altre persone del pubblico apparivano smarrite... la musica li aveva fatti sognare per dei minuti che adesso
sembravano troppo brevi, e poi improvvisamente il forte boato e le fiamme li avevano riportati alla realtà... una realtà
giornaliera condita di sparatorie, accoltellamenti, topi spariti nel nulla e gangster che cercavano perennemente di sopraffare
gli altri... no, una vita "normale", una vita in cui anche i bambini potevano seguire i genitori durante le serate mondane,
non poteva essere possibile...
Pirsimona! Io non li conosco i pazzi scatenaticolorati che scrivono sul blog!!! Aggiungere un posto al tavolino in cui ci ritroveremo tutti quando finalmente ci conosceremo sarà una gioia!!!
RispondiEliminaGrazie Eluz!
RispondiEliminaVolevo comunicare che ho scritto qualcosa anche sui quadri numero 10, 8 e 7 ma ho qualche difficoltà tecnica nell'inserimento... non so perchè non riesco a fare copia-incolla! Giuro che le storie sono pronte, devo prendere solo dimestichezza con l'inserimento dei commenti
Ciao Pirsimona,
RispondiEliminabenvenuta.
Più si è meglio è... poi con pazzi come noi...
Purtroppo se usi firefox non si incolla...
RispondiEliminaforse con explorer.
Oppure prova a fare anteprima e poi modifica, forse lo accetta.
Grazie Tanus, ho fatto anteprima e modifica e ho inserito i nuovi racconti, poi se qualcuno mi spiega anche come fare comparire l'avatar completo la parte artistica del nome!
RispondiEliminaIo non sono esperta, l'unica cosa che so è che il testo scritto tra virgolette non viene copiato... Lì si fermano le mie competenze in materie di copia, incolla, ed altro! :)))
RispondiEliminase hai un account in gmail, la posta di google, è fatta!
RispondiEliminaCiao Pirsimonia, ben trovata. Chi sei? chi è tua zia? Troverai la mia mail se clicchi sul mio nome così mi potrai raccontare qualcosa in più. Anch'io non conosco gli altri, tranne Gianni e Fara, la verità è che Gianni è stato così bravo da farci sentire a nostro agio si dal primo giorno di frequentazione di questo blog.
RispondiElimina"sin dal primo giorno"
RispondiEliminaMentre Ianina, in arte Lola, strizzando gli occhi cercava di vedere chi era balzato sul palco si rese conto, con terrore, che non erano più applausi quello che sentiva ma un urlio indistinto, un tramestio
RispondiElimina- al fuoco, focu, curri, cairma, cuuurri, , araciu, aiuto, aaah,
Un fumo denso e nero stava invadendo il locale e già le prime fiamme lambivano i fondali.
La gente subito impazzita si accalcava all’uscita. La ostruiva, spingeva, calpestava. Fifì, che era piccoletto fu trascinato via dalla fiumana con ancora in mano la sua chitarra. Fred, ancora trafelato per la corsa, afferrò per la vita la sua bella e cercò di trascinarla al riparo di una colonna. Mentre andava nel vicolo infatti s’era accorto dell’imboscata: due picciotti stavano allagando di benzina l’uscita di sicurezza del locale e già davano fuoco. Di corsa era tornato indietro e scavalcando il rivolo di fiamma, si era fiondato dentro e balzato sulla pedana aveva afferrato la sua Lola. Il fumo acre e nero rendeva l’aria irrespirabile ma lui, trascinando Lola, si diresse verso una porticina nascosta dai tendaggi che dava su un piccolo deposito. Lì era nascosta anche la merce “sua”. Aiutò Lola, non senza difficoltà per via delle sue forme prorompenti, a uscire dall’angusta finestrella, gridando
-Corri, allontanati! Io prendo la “robba” e ti raggiungo…
-So chi è stato, so chi è stato, diceva a mezza voce, me la pagheranno, sti figghi di buttana. Raccolse un paio di pacchi e scavalco la finestrella...
Pirsimona, io conosco solo Gianni e Gigliola per via di altro forum. E non sono uno scrittore. Proprio per niente. Quindi benvenuta nell'arca Allegra
RispondiEliminaMa dov'e' finito il pilota capo della navicella?
RispondiEliminaDa ieri ho la connessione a singhiozzo. E' attasso o tele2?
RispondiEliminaHo sbagliato sezione... volevo scrivere in "attasso zero"... sono contento che la famigghia cresca!!
RispondiEliminaPirsimona, che bello leggerti! Ma perchè hai indugiato così tanto? Il tuo voluttuoso talento letterario poteva farci goedere anche prima: meglio tardi? Sono contento che ora siate in cinque. Conservate le energie, quelle migliori, c'è il gran finale shakespeariano...
RispondiEliminaFara, Eluz, Tanus: siete una meraviglia, anzi tre meraviglie!
Gigliola, grazie!
Yorick, è un lapsus per esorcizzare l'attasso?
RispondiEliminaSì! Ha funzionato a meraviglia: la connessione è stabile, adesso! L'attasso è l'unico "nemico" che si può levare di mezzo con un lapsus e con una grattatina.
RispondiEliminaGrazie ad un amico che presto vi presenterò, è pronta la copertina del Vostro capolavoro. Intingete la penna per benino nel miglior inchiostro: sta per arrivare l'ultimo quadro: vi tocca dare il meglio (e non ho dubbi che così sarà), e preparate i fazzoletti...
RispondiEliminaSaluto tutta la compagnia , ma quattro pezzi non riesco a farli, pazienza non ci sarò nella storia pubblicata, del resto mi rendo conto che dopo aver scritto il pezzo con Lorenzo che mi faceva impazzire trovo più drammatica la realtà che la fantasia. Comunque proviamoci :
RispondiElimina“ - Ancilina, chi ci fa Lorenzo ne manu i chissu – Totò è Rosario ci fa virri i pagghiara i S. Giuseppe, lu viri u fuocu.- e ci l’ha fari virri a nura? I sira cu stu friddu – Lorenzo ridacchiava in braccio a Rosario mentre nel freddo della notte davanti ai pagghiara dal pisellino allegro e irriverente un getto di pipì innaffiò Rosario che lo allontanò da se per salvare il salvabile proprio mentre si avvicinava Don Gaetano che, incredulo vide la sua giacca blu nuova battezzata da lorenzo.
- A stu picciriddu l’ama azzizzari- disse Don Gaetano.”
Ciao Salvatore, vedrai che avrai modo di riscattarti. A prestissimo,
RispondiEliminagianni
Ciao Pirsimona, mi faresti avere il tuo indirizzo mail? Scrivi alla mia mail. Grazie.
RispondiElimina