Quadro NoveIl momento è lirico. Tutto può accadere: ma non è già accaduto tutto? No, evidentemente, no...
Eluz,
Fara,
Tanus e
Yorick si apprestano a compiere un lungo e forsennato rush finale che prevede ancora altri tumultuosi quadri.
Nulla osta che altri vogliosi scrittori ritardatari si aggreghino alla coraggiosa compagine: occorre però andare a rileggersi gli altri otto quadri e scrivere almeno quattro testi di non meno di dieci righe ciascuno.
Fifì indossò il suo miglior papillon. La chitarra fedele prese forma tra le sue mani, assunse un suono allo stesso tempo struggente e rigoglioso. Il sarto, con quella chitarra in mano diventava un Dio. Veloci arpeggi e fugaci silenzi. Lola dette il meglio di sè, fasciata e allo stesso tempo quasi nascosta in un abito blu. La voce, se possibile, superava la bellezza del corpo che la produceva. Era una topa di gran carattere, il microfono un prolungamento del suo io, la sua voce una vibrazione dal profondo. La prima canzone fù "Sono come tu mi vuoi" di Mina, ed era tutta per Fred. Fred la guardava, l'ascoltava e viaggiava. Era padrone del mondo in quel momento, quel mondo come lo voleva lui. Gustava la calda voce e pregustava i mugulii della notte che avevano davanti. Sentiva la pistola arroventarsi nella fondina...
RispondiEliminaTanus, grande climax.
RispondiEliminaTraversò con indolenza la sala affollata. Sorrise al chitarrista e gli parlò all’orecchio. Il giovane fece un cenno con la testa e attaccò a suonare. Le luci nel locale si abbassarono … solo lei rimase immersa in un raggio dorato. Iniziò a cantare con la sua voce calda “Look of Love”. A poco a poco il brusio cessò e nella sala si fece silenzio. Un silenzio spesso colmato solo da una voce calda e struggente. C’era l’anima di Ianina, in arte Lola, in quelle parole e in quelle note. Il suo uomo era fuori nella notte buia e lei non sapeva se l’avrebbe mai più rivisto...
RispondiEliminaFara, grande struggimento.
RispondiEliminaLola aveva provato la canzone nel pomeriggio, proprio mentre Fred faceva il ripieno di piombo al topo baffuto, Jack Pastrone. L’amico si era messo in testa di fare affari nel territorio di Fred e soprattutto, voleva campo libero con Lola. Fifì era un grande improvvisatore: i suoi arpeggi si distendevano come un tappeto soffice sotto i passi leggeri di Lola. Aveva il fegato di latte, Fifì, aveva paura della sua ombra, però suo malgrado aveva portato Pastrone nella tana di Fred. In cambio di questa cortesia aveva ricevuto l’onore di suonare al club, nella serata del debutto di Lola. Fred se ne stava al tavolo e sentiva che davvero avrebbe voluto fermare il mondo. Sì, si era innamorato e amava pure l’attesa della notte con Lola. «Bang bang, my baby shot me down».
RispondiEliminaYorick, grande cinema anni quaranta.
RispondiEliminaBelli, veramente.
RispondiEliminaAttendo con ansia Eluz...
RispondiEliminaQueste storie stanno diventando sempre più avvincenti.
RispondiEliminaGigliola, mi piacerebbe che una tua foto fosse lo sfondo ideale di questa fiaba hard noir. Se un giorno ne trovi una, fammi un fischio!
RispondiElimina-Io non mi faccio comandare da nessuno.- Ecco, così gli ho detto.
RispondiElimina-Io ci torno a cantare là, perchè cantare è tutta la mia vita.- Lui prima s'è arrabbiato assai, s'è messo a gridare come un pazzo. Poi però s'è calmato... Io lo so come fargli passare tutte le fisime... Mi sono avvicinata e ho iniziato a stringerlo... Gli piace il mio profumo... E poi a baciarlo piano, e già sentivo la sua rabbia che iniziava a sciogliersi... Ci abbiamo messo poco a fare pace. Lui mi ha detto che sì, ci potevo tornare a cantare nel night, però a due condizioni: che la smettevo di avvicinarmi troppo agli spettatori, che non mi ci portava nessuno, e poi che dovevo accettare di farmi accompagnare da un amico suo, uno fidato, che suona e canta pure lui. Mi ha detto che gli ha salvato la vita, che s'era cacciato in un brutto affare, e quindi ora gli è debitore.
E così stasera è la nostra prima serata insieme... Pare bravo, parla poco ma è simpatico. Credo che andremo d'accordo.
Eluz, che empatia!
RispondiEliminaEhmmm... Non ho spiegato perchè e come Fifì è stato liberato da Fred... Ma presto mi verrà in mente, lo so, me lo sento! :)
RispondiEliminaNesuun limite alla creatività, questo è il nostro motto!
RispondiEliminaL'unico limite che ho infranto è quello dell'accordo di tempi e modi... Se la maestra di italiano delle elementari sentisse parlare i miei topastri, li boccerebbe in blocco! :-)))
RispondiEliminaMa siccome sono il professore di turno, promossa a pieni voti con lode!
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