martedì 9 marzo 2010
Regole per una fiaba
Si intitola "Tritti e Lona" la fiaba di Ermanno Detti che illustrai nel 2007 per l'editrice "Città Aperta Junior". Gli scrittori che vorranno avventurarsi in questa impresa (saranno almeno 15 quadri) dovranno scrivere una propria fiaba e attenersi ad alcune regolette per evitare di impantanarsi alle prime difficoltà che gli spunti visivi potrebbero creare al ritmo narrativo. Apro una parentesi fondamentale: e dico subito che presto nelle illustrazioni si vedrà il protagonista, un giovanissimo cacciatore orfano di entrambi i genitori, perdere la vista. Nella fiaba di Detti il giovane preistorico diventerà cieco per motivi non meglio precisati. Voi, appena l'illustrazione lo "richiederà", potrete dare una spiegazione "plausibile" se vorrete. Ma sarete liberi anche di "imitare" l'escamotage originario di chi ha scritto la fiaba. Ricordo che dovrete trovare un nome originale al giovane che Detti chiama Tritti, e alla fanciulla, che originariamente viene chiamata Lona. Consiglio di non andare oltre le dieci righe per quadro. Dilungarvi potrebbe essere controproducente, soprattutto in vista di illustrazioni che potrebbero risultare poi spiazzanti. Ma se riterrete necessario adottare formati senza limiti, fate liberamente.
In questo post niente testi, ma solo domande, perplessità, notazioni, consigli, scambi tra gli autori, complimenti, applausi, pentimenti, ripensamenti, eccetera. Il via alla "Fiaba preistorica" con il post che vedrete presto. In bocca al lupo, anzi alla tigre!
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Bene, si riprende la scrittura sperimentale, così vedo di superare il momento di vuoto creativo di questo periodo (il tassista è stato completamente ignorato!)
RispondiEliminaMa ci sarà un quadro al giorno?
Ciao Pirsi. Peccato per il tassista: era così gentile! Saltato a piedi uniti dalla stragrande maggioranza. Con le buone e con la "gentilezza" non si ottiene nulla, si sa! La fiaba preistorica (unf! urg! bront!) avrebbe dovuto avere un ritmo quotidiano, ma poi ho pensato che scedenze così serrate sono eccessive (e oltremodo impegnative). Vediamo come sarà la risposta pluri-scritta con il primo quadro e poi si deciderà.
RispondiElimina"Pluriscritta" nel senso che ognuno dovrà continuare il racconto dell'altro, o dovremo muoverci autonomamente su ogni immagine?
RispondiEliminaBuongiorno a tutta la navicella! :)
Ciao Eluz: Al solito, ognuno si muoverà per i fatti propri. Se vorrà interagire potrà comunicare all'autore o agli autori la sua intenzione sinergica in QUESTO POST anche a fiaba già regolarmente avviata. Mi raccomando la lunghezza: se moltiplicate 10 righe per quindici quadri sono poi la bellezza di 150 righe, un bel racconto! Ma potrete scrivere tutto quello che vorrete, chiaro!
RispondiEliminaVruummm, vruuummmm.....
RispondiEliminaCiao a tutti!confesso che attendo con un misto di curiosita' e apprensione,manco fosse un esame! boh!Sara',appunto, il vuoto creativo? Sono d'accordo per il tassista,simpatico,gentile ma a pensarci adesso gli avrei dato una svolta inaspettata ,un misto tra " Taxi driver" e " Hannibal Lecter".Sara' la cervicale che mi rende cosi' cupo.
RispondiEliminaGrazie SoleNuvole! ;)
RispondiEliminaBadit, era proporio questo che mi aspettavo... Un colpo di scena, uan svolta imprevista e improvvisa, ecco!
RispondiEliminaA presto, per la preistoria.
Un applauso convinto a Badit per aver rotto coraggiosamente e ottimamente il ghiaccio, bravo!
RispondiEliminaL'avvio della fiaba cavernicola del parco scrittori de Il Sole e le Nuvole è strepitoso. Passiamo dunque al secondo "capitolo".
RispondiEliminaCredo di essermi imbarcata in una impresa ostica.
RispondiEliminaHo creduto di dover immergere i protagonisti nella difficoltà (per noi) di espressione linguistica. Non so se reggerò.
Chiedo perdono se non ne vien fuori niente di buono, ma è un gioco, no?
Il segreto per una buona tenuta credo risieda nella quantità: occorre risparmiare il fiato. La qualità invece è eccelsa, superfluo ricordarlo.
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