domenica 21 marzo 2010

Da bambino ero riverista


Da bambino (intorno ai cinque anni) non potevo che essere interista: Sarti-Burgnich-Facchetti-Bedin-Guarneri-Picchi-Jair-Mazzola-Peirò-Suarez-Corso... Ma un giorno capitò una cosa molto strana. Andai con mio padre da Campione, un negozietto di articoli sportivi al corso Olivuzza, per acquistare assolutamente la maglietta nerazzura: ma purtroppo era esaurita. E non sarebbe giunta se non dopo un paio di mesi!!! Ero disperato: immaginate un bimbetto che finalmente può indossare un sogno e invece torna a casa sull'orlo del suicidio. Apro l'album Panini. E incappo nel Milan: anzi incappo in un giocatore che già stuzzicava la mia fantasia: Gianni Rivera. Portava il mio nome e io volevo essere come lui anche se in fondo all'anima restavo di profonda simpatia interista. Allora mi concentro sul Milan, anzi vengo rapito da Rivera e decido su due piedi di andare a farmi comprare la maglietta del Milan (disponibile, lo sapevo già, non era agognata come quella di Mazzola e compagnia bella). Ma un senso di colpa mi attanaglia e anziché far applicare il numero dieci, faccio mettere il numero di Rosato, il 5... Indossare la maglia del grande Rivera sarebbe stato troppa grazia intrisa con il terribile senso di colpa del tradimento dell'Inter... In fondo però speravo di emulare Rivera (in campo io giocavo infatti da regista, centrocampista, o come si dice ora, trequartista): insomma un contorcimento niente male. Diventai milanista, anzi, per meglio dire, diventai riverista. E cominciai già a cinque anni a conoscere il sapore amarissimo delle sconfitte: i derby negli anni sessanta li vinse tutti Herrera. Ma non feci mai una piega (almeno, non diedi mai soddisfazione agli amici tutti di fede nerazzurra). Poi, nel '73, andai allo stadio: fu l'unica volta. A vedere Rivera che calciava il rigore con cui sconfiggeva il Palermo. Rivera qualche mese dopo appese le scarpette al chiodo e io mi ritirai dal Milan e dal tifo calcistico. Berlusconi non c'era ancora ma se ci fosse stato, io avrei mandato affanculo pure Rivera.

6 commenti:

  1. Un motivo in piu' per "essere" interista.
    Io "sono" e diventai interista perche' mio padre in quegli anni mi porto'allo stadio a vedere Palermo-Inter. vedere Mazzola e altri dopo averli visti nella TV in bianco e nero, nelle serate vincenti delle varie "Coppe dei campioni" sedimento' in me questa "fede".
    Ieri sera ho visto il primo tempo in TV e, con un po' di vergogna,confesso di essermi addormentato fantozzianamente nel divano.

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  2. In prima media il mio diario era quello dei "consigli di Sandro Mazzola", con prefazione di Paolo Valenti. Adesso non ho una fede calcistica, non più almeno: confesso che non ho neanche visto la finalissima dei mondiali del 2006 (a proposito, dov'erano?), quella di Materazzi e della sorella di Zidane. Però mi sento più sollevato quando mi arriva la notizia che il Milan abbusca.

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  3. Quando cominciai a seguire il calcio andava forte la juventus, di conseguenza...
    Rivera, l'abatino come lo chiamava Brera (un altro Gianni) però era un mito trasversale. Non si poteva non apprezzarlo.

    @Yorick
    da parecchi anni ormai, da quando il calcio è solo un affare e non faccio più in tempo ad imparare le formazioni, io semplicemente tifo contro: contro la squadra del presidente percentualmente più amato del mondo

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  4. Ho vissuto anch'io il mito trasversale di Rivera,lo preferivo a tutti,anche a Mazzola,e
    ricordo che mi piaceva leggere Brera.In quegli anni compravo "Il Giorno" perche'scriveva lì,
    per fortuna poi passo' a "Repubblica"così potei leggere anche il resto del giornale

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  5. Sono un MIANISTA da quasi sempre ricordo che il mio ferma libri, una volta si usava , era un elastico che fermaa i libri di scuola, era roso nero e collezionavo figurine Panini quelle che si incollavano con colla fatta con farinae acqua e non so quante figurine di RIVERA avevo come doppioni, ero, adesso un pò meno, il calcio è cambiato profondamente in peggio, molto entusiasta e orgoglioso di essere MILANISTA, comunque RIVERA era è ed rimasto sempre nel mio cuore è stato un grande mediamo forse il migliore di tutti i tempi può essere paragonato a PIRLO ma non sò, erano altri tempi si giocava un'altro calcio molto più tattico e meno veloce e si pensava, spero molto meno ai soldi.......

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