giovedì 4 marzo 2010
Cartoline da Barcelona - In giro per mercati
Reportage di Francesca Martinico
Foto di Maurizio Clausi
I mercati a Barcelona hanno un'importanza non solo economica, ma anche storica e turistica. Ce ne sono sparsi in tutta la città, ciascuno con la propria architettura e con la propria storia. Esiste un percorso (la ruta de los mercados) che si può fare in bici o con i mezzi pubblici, che porta il turista verso la scoperta di questi spazi conviviali, nei quali è possibile non solo comprare frutta, verdura, carne o pesce fresco, ma anche sedersi per mangiare o bere qualcosa.
Il mercato "turisticamente" più conosciuto è sicuramente el Mercat de la Boqueria, inaugurato nel lontano 1836. Inizialmente era uno spazio aperto dove i contadini e i venditori ambulanti si piazzavano per vendere i loro prodotti. Solo nel 1914 viene coperto e assume la forma che conosciamo. La posizione strategica in cui si trova (praticamente sulla Rambla) lo ha fatto diventare un'attrazione per i turisti che vogliono soddisfare non solo il palato, ma anche la vista e l'olfatto.
Un'altra chicca da non perdere è il mercato di Santa Caterina, nel bel mezzo della Ciutat Vella. Fu costruito sopra un antico convento (da qui il nome Santa Caterina) e inaugurato nel 1848. Nel 2005 il mercato ha subito una ristrutturazione architettonica integrale, che (pur mantenendo l'antica struttura) lo ha trasformato in uno degli edifici più moderni della città. Il tetto, infatti, ha una forma ondulata e la ceramica colorata richiama la natura, ricordando appunto il modo in cui la frutta e la verdura vengono "offerti" al consumatore. Enric Miralles e Benedetta Tagliabue (italiana) sono gli architetti che hanno reso possibile questo restyling, un ulteriore motivo per apprezzare questa opera!
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ma che bellezza! l'ho sempre detto che Barcellona è la città dei miei sogni! eppure la conosco solo da turista "spardata"... non sapevo che ci fossero altri mercati, a parte la Boqueria (che, tra l'altro, molto probabilmente ha la stessa radice della nostra Vucciria). Motivo di più per tornare ancora una volta in questa splendida città!
RispondiEliminasplash!
"Spardata"? Ariela, lo diresti agli stranieri cosa significa? Non lo sai che qui siamo internazionali, mica tutti palermitani?... Un bacione.
RispondiEliminaCome ho scritto nel post, ci sono mercati sparsi in tutta la città: ogni "barrio" ha il suo e sono tutti variopinti. Un altro che mi piace è quello che si trova vicino al mare, a la Barceloneta... ma di questo magari ne parlerò un'altra volta :)
RispondiEliminase qualcuno ha delle curiosità, basta chiedere che io cerco di fotografare e scrivere :)
grazie ancora Gianni per questo spazio! Un abrazo, Cisca
Si, si, Cisca, racconta! mi piace quando ci sveli angoli ignoti della tua città!
RispondiEliminaper rispondere alla richiesta del padrone di casa:
Spardare è un termine quasi intraducibile. Letteralmente sarebbe equivalente a stracciare, e di conseguenza lo "spardato" dovrebbe essere uno straccione. Di solito si definisce spardato chi va in giro vestito in maniera dimessa, ma in realtà la "spardataggine" cui mi riferivo io è una condizione dell'anima, con una connotazione di trascuratezza, trasandataggine, persino di povertà. Però, che strano, anche qui si trovano delle anomalie: l'espressione "spardare la vita" significa invece non badare a spese, sguazzare nel lusso...
sono stata brava a confondere le idee?
splash!
Bello anche il tuo "reportage", Sirematta.
RispondiEliminaStupendi, i mercati di Barcelona! Gioia appagante di tutti i sensi... La forza prorompente di quei colori vicini, mischiati, sovrapposti è ancora vivida nei miei ricordi...
RispondiEliminaChe nostalgia! :)
Grazie grazie grazie!
Io sono stata nel primo mercato, quello sulla Rambla (da brava turista con poco tempo a disposizione!). Sono rimasta affascinata dai colori, dalla frutta, dalle spezie, ma soprattutto ho scoperto l'esistenza del percèbe cantabrico nel reparto pescheria... A guardarli sembrano delle zampe di maiale, ma in realtà sono crostacei provenienti dall'Atlantico! Dicono anche che sono prelibati, ma non sembrano particolarmente invitanti a prima vista. Sono stata ad osservarli per minuti e minuti, rimarranno impressi nella mia memoria per sempre
RispondiEliminaBello viaggiare da seduti, con le vostre immagini e le vostre parole...
RispondiEliminaQueste finestre sul mondo (ne vorrei molte altre ancora: Londra, Parigi, New York...) sono motivo d'orgoglio e vanto per questo piccolo e plirucromatico blog.
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