Gronko non aveva ritrovato nessuno del gruppo della sua caverna ma adesso non aveva più paura: i suoi occhi vedevano la luce e aveva imparato a catturare le creature del mare. Il tempo era passato, le rocce si erano ricoperte di verde e di fiori colorati, le sue guance si stavano ricoprendo di peli e lui si era organizzato un rifugio vicino a un gruppo di giovani “erette” odorose . Erano sempre allegre, si ornavano con fiori e emettevano suoni a ripetizione che gli ricordavano tanto A-ha. A volte si sedeva per terra, un po’ appartato e le guardava mentre si sistemavano a vicenda i lunghi capelli e si dipingevano il viso con i colori dei fiori Quando pescava molte creature del mare o trovava un’erba della felicità correva da loro e con gesti, suoni e contatti fugaci le invitava a mangiare con lui. Era cresciuto ormai e sentiva il bisogno di stringersi a loro ma non era felice. Quando “Palla di fuoco” si nascondeva e il buio della notte lo avvolgeva ripensava ad A-ha e grosse gocce calde e salate colmavano i suoi occhi e scendevano a bagnargli il volto.
Mosi esercitava il suo fascino soprattutto sulle giovani donne della tribù e capitava spesso di vedere piccoli gruppi di fanciulle deviare il loro cammino nei pressi del fiume dove Mosi stava pescando. Le ragazze lo guardavano di sottecchi e poi ridevano tra loro, un atteggiamento che il giovane non riusciva a capire del tutto e spesso si sentiva un pò preso in giro. Anche lui comunque lanciava occhiate verso le ragazze e ricambiava i loro sorrisi, sebbene nutrisse un reale interesse solamente nei confronti di Penda, la donna che si era preoccupata di lui quando tutti gli avevano voltato le spalle e di cui ricordava il profumo di fiori appena sbocciati
Era passato molto tempo. Nderi cresceva. Il continuo viaggiare lo accresceva anche di conoscenze. Imparò a pescare per esempio. Era diventato molto bravo in questo. Ne dava sfoggio ovunque andasse. Le ragazze erano affascinate da questo viaggiatore solitario, che sapeva tante cose del mondo. Raccontava luoghi e animali sconosciuti, fantastici. Quando la sera il fuoco si spegneva era lui, con i suoi racconti, a riscaldare le fantasie. Poi era anche bello.
Il ricordo di Lila diveniva sempre più sbiadito. Altri profumi, altre ciotole di latte si presentavano alla sua giovinezza errante.
Potrò diventare uomo. Forse già lo sono, a giudicare da come mi guardano le ragazze del villaggio. Sono forte, so pescare e cacciare. È una sensazione bellissima sentirsi amato; sapere che tutte sarebbero disposte a ogni cosa pur di conquistarmi. Spesso ricordo quanto fosse sconfortante, invece, sapermi destinato a morire di fame, costretto al buio degli occhi e del mondo, nascosto agli occhi degli altri da una pelle di orso. Anche per questo scelgo Aria: perché quando io ero al buio lei mi ha strappato alla morte. Non potevo procurare il cibo neanche a me stesso e lei non se ne è curata: mi avrebbe accettato senza chiedere nulla in cambio. Però non la amo solo per gratitudine. Lei è la più bella, ha il sorriso più dolce. Le guardo con gioia il corpo, che è una promessa di gioia. Aria è in fiore; odora di fiori e di corpo fiorito.
Passarono gli anni,la struggente speranza di ritrovare Orea era diventata una debole fiammella che,pur continuando a mantenersi viva,non riusciva a scaldare la sua triste ed incredibile vita.Il giovane Datro era diventato un uomo.Stanco del suo errare decise di fermarsi in un villaggio in riva al "Grande fiume rosso" e fu lì che conobbe Adia
Gronko non aveva ritrovato nessuno del gruppo della sua caverna ma adesso non aveva più paura: i suoi occhi vedevano la luce e aveva imparato a catturare le creature del mare. Il tempo era passato, le rocce si erano ricoperte di verde e di fiori colorati, le sue guance si stavano ricoprendo di peli e lui si era organizzato un rifugio vicino a un gruppo di giovani “erette” odorose .
RispondiEliminaErano sempre allegre, si ornavano con fiori e emettevano suoni a ripetizione che gli ricordavano tanto A-ha. A volte si sedeva per terra, un po’ appartato e le guardava mentre si sistemavano a vicenda i lunghi capelli e si dipingevano il viso con i colori dei fiori
Quando pescava molte creature del mare o trovava un’erba della felicità correva da loro e con gesti, suoni e contatti fugaci le invitava a mangiare con lui.
Era cresciuto ormai e sentiva il bisogno di stringersi a loro ma non era felice. Quando “Palla di fuoco” si nascondeva e il buio della notte lo avvolgeva ripensava ad A-ha e grosse gocce calde e salate colmavano i suoi occhi e scendevano a bagnargli il volto.
Mosi esercitava il suo fascino soprattutto sulle giovani donne della tribù e capitava spesso di vedere piccoli gruppi di fanciulle deviare il loro cammino nei pressi del fiume dove Mosi stava pescando. Le ragazze lo guardavano di sottecchi e poi ridevano tra loro, un atteggiamento che il giovane non riusciva a capire del tutto e spesso si sentiva un pò preso in giro. Anche lui comunque lanciava occhiate verso le ragazze e ricambiava i loro sorrisi, sebbene nutrisse un reale interesse solamente nei confronti di Penda, la donna che si era preoccupata di lui quando tutti gli avevano voltato le spalle e di cui ricordava il profumo di fiori appena sbocciati
RispondiEliminaEra passato molto tempo. Nderi cresceva. Il continuo viaggiare lo accresceva anche di conoscenze. Imparò a pescare per esempio. Era diventato molto bravo in questo. Ne dava sfoggio ovunque andasse. Le ragazze erano affascinate da questo viaggiatore solitario, che sapeva tante cose del mondo. Raccontava luoghi e animali sconosciuti, fantastici. Quando la sera il fuoco si spegneva era lui, con i suoi racconti, a riscaldare le fantasie. Poi era anche bello.
RispondiEliminaIl ricordo di Lila diveniva sempre più sbiadito. Altri profumi, altre ciotole di latte si presentavano alla sua giovinezza errante.
Potrò diventare uomo. Forse già lo sono, a giudicare da come mi guardano le ragazze del villaggio. Sono forte, so pescare e cacciare. È una sensazione bellissima sentirsi amato; sapere che tutte sarebbero disposte a ogni cosa pur di conquistarmi. Spesso ricordo quanto fosse sconfortante, invece, sapermi destinato a morire di fame, costretto al buio degli occhi e del mondo, nascosto agli occhi degli altri da una pelle di orso. Anche per questo scelgo Aria: perché quando io ero al buio lei mi ha strappato alla morte. Non potevo procurare il cibo neanche a me stesso e lei non se ne è curata: mi avrebbe accettato senza chiedere nulla in cambio. Però non la amo solo per gratitudine. Lei è la più bella, ha il sorriso più dolce. Le guardo con gioia il corpo, che è una promessa di gioia. Aria è in fiore; odora di fiori e di corpo fiorito.
RispondiEliminaPassarono gli anni,la struggente speranza di ritrovare Orea era diventata una debole fiammella che,pur continuando a mantenersi viva,non riusciva a scaldare la sua triste ed
RispondiEliminaincredibile vita.Il giovane Datro era diventato un uomo.Stanco del suo errare decise di fermarsi in un villaggio in riva al "Grande fiume rosso" e fu lì che conobbe Adia