mercoledì 3 marzo 2010

Diario tedesco - La strada verso scuola


Foto e testo di
Antonia Zane
(da Monaco)

Qui finalmente posso dimenticare l'incubo degli ingorghi romani all'entrata e all'uscita delle scuole, quando madri, padri, nonni e zii, come formiche impazzite correvano verso la scuola fra le auto lasciate ovunque, specialmente nei giorni di pioggia, quando i pargoli si trasformavano da esseri umani a figure di carta che ogni goccia di pioggia poteva distruggere. E allora via con le lotte per passare con gli ombrelli e per ricoprire i poveri bambini subito con ogni sorta di cappuccio o cappello portato da casa.

Qui tutto è molto più "cool": normalmente i bimbi si portano a scuola in bici, sul seggiolino o con un apposito carrello che si attacca alla bicicletta. E quando nevica.....tutti in slitta...con mamme e papà che si trasformano in Husky per l'occasione. Scommetto che i bambini arrivano a scuola contenti dopo la passeggiata mattutina in slittino
.

5 commenti:

  1. Anche a Viareggio (62.000 abitanti)tutti in bicicletta, manca la neve, peccato. La differenza tra la Germania e l'Italia è che nella prima le grandi città sono vivibili quasi quanto le piccole, nella seconda sono vivibili solo le piccole.

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  2. Mi scuso con il blogmaster per l'intromissione.
    Antonia, rispecchia un po' ciò che ho scritto oggi nella e-mail. Leggere taluni blog... può essere ancor più deprimente. E, attenzione... mi riferisco alla base della piramide, il Popolo.... concetto astratto per il nostro.
    Sandro

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  3. Benvenuto, Sandro. Ma vorremmo capire anche noi. Antonia, puoi darci lumi?

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  4. Grazie Gianni.
    Il mio voleva essere semplicemente uno sfogo. Lo sfogo di uno dei tanti che vive tra corrotti e corruttori, in una amara realtà di un'Italia, di un Popolo, che dovrebbe vergognarsi, ma in realtà vive su questa pratica.
    Nei giorni scorsi sembra che la Corte dei Conti si sia svegliata dopo un letargo, si sia guardata attorno ed abbia esclamato: "Diamine! La corruzione è aumentata del 229%!". Il Governo, per non essere accusato di fingere di non vedere, per motivi elettorali fa un disegno di legge ad hoc. Un disegno sulla sabbia, passate le elezioni arriverà il vento a cancellarlo anche perchè in Italia la corruzione è già reato, basta avere la volontà di applicare la legge, indagare, condannare e far pagare i colpevoli.
    Riepilogo: spesso gli incarichi amministrativi vengono distribuiti per nepotismo, per fini politici, per motivi mafiosi. I lavori pubblici spesso vengono spartiti corrompendo e la corruzione non si limita a passaggi di denaro, ma ha bisogno di essere avvolta tra le trine delle escort. Ognuno ha il suo prezzo e su tutto dovrebbe gravare il silenzio: casi di corruzione, concussione, danni nella gestione del personale, danni al patrimonio mobiliare ed immobiliare, illecito nelle entrate, frodi, bancarotta, fuga di capitali all'estero e molto di più. Su tutto si deve tacere, soprattutto non si deve ascoltare, le intercettazioni e gli scandali fanno male alla salute della pubblica amministrazione. Eppure con pochi euro di spesa per le intercettazioni e la volontà di punire, si potrebbero sanare i bilanci della nazione. Le intercettazioni hanno permesso di incastrare uomini potenti, ad oggi impuniti, quindi danno fastidio, potrebbero nascondere un ricatto politico. Ogni movimento di capitali o opera pubblica può nascondere imbrogli, dalle case costruite sui terreni franosi, alle grandi opere mai finite ed a quelle che non si faranno mai, ma già progettate.
    Tutto viene preso con leggerezza, il Popolo non giudica più tali reati "gravi", legittimati da parte della classe politica per difendere sè stessa ed i loro amici.
    In questo clima i reati non possono che moltiplicarsi. I colpevoli diventano i magistrati ed i giudici, persecutori, che scambiano i fatti per opinione.
    Questo è il ns. Popolo. L'Italia.
    Un saluto a Te e ad Antonia.
    Sandro

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  5. Caro Sandro, mi piacerebbe che frequentassi spesso questo blog. I tuoi interventi sono pregnanti e molto interessanti. Vorrei leggerne ancora molti. Ciao!

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