martedì 29 dicembre 2009

Un'ingarbugliatissima sexy spy story


Il giallo (o noir, o sexy spy story, come inizialmente e forse impropriamente era stata definita), scritto o scritta (?) da Eluz, Salvatore, Tanus e Yorick, si infittisce, anzi, direi che si ingarbuglia: ho provato a rileggere tutti i testi. Belli e intriganti. Ma mi perdo. Volevo farne un riassunto, una piccola sinossi a uso di chi vi si avvicina per la prima volta e, magari, intende aggiungere qualche tassello: macché, niente. Impossibile. Allora, il consiglio è quello di andare a rileggere tutte le puntate (le trovate nei post che si intitolano "Spy story" e "Sexy spy story"). Da questo momento i quattro autori sono invitati a scrivere nell'ambito di questo post. La medesima cosa vale anche per gli scrittori (di professione e no) che coraggiosamente volessero mostrare il loro talento in questa sede.

18 commenti:

  1. Ragazzi, non sono sparita tra i pianeti... Piuttosto, vado a zonzo tra il raval ed il barri gotic! Al mio ritorno riprendero' in mano le sorti di Alfred e Isabell... E magari faro' una capatina pure a Trieste!
    Un abbraccio, intanto!

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  2. ...Vi posso per' anticipare che quest'ultimo quadro e' perfetto per raccontare l'incontro tra Isabel ed il suo ormai defunto marito... :)

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  3. Eluz!!! Manda un reportage da Barcelona, por favor!!! Foto e testo, alla mia mail, please.

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  4. Eluz a Barcelloneta c'è un ristorante con un nome italiano dove fanno un baccalà degno di Lisbona
    Gianni la cazzata oltre alle nostre significa stringere la randa o il fiocco tirando le relative scotte, in barca non ci sono corde o cordini, ma solo scotte, cime, sartie, cime, aimé anche mura e finanche matafioni ecc. Silvana le ha sempre chiamate tutte corde, e una volta al salone di Genova, mentre facevo finta di trattare l'acquisto di un Kat ( é una barca, lo giuro )volendo una vela azzurra si è sentita rispondere che non c'era problema perché se voleva erano disposti a fargliela anche a Pua'.

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  5. @Salvatore:
    il nome del tuo blog, margutte, è anche il nome di un vecchio modello di barca. Lo sapevi? o non è casuale?

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  6. Ho capito, mi tocca fare un post ad hoc sulla vela... Ma benedetti ragazzi, e il giallo?

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  7. Mò arriviamo...
    devi capire...
    lavoro, bimbi, mogli...
    molti pezzi sono frutto di notti insonni, e si vede.
    Personalmente oggi crollo dal sonno.
    Sto vedendo di riorganizzare i pezzi del giallo, presto daremo seguito...

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  8. Ma allora, Tanus, non è che in un impeto di creatività e buona volontà (sic!) riassumeresti in poche righe (plausibili) quanto sin qui da voi 4 scritto? Richiesta eccessiva, lo so...

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  9. Una sera viene scoperto a Trieste, in una casa i cui padroni sono fuori città, il cadavere di un uomo - Frank Scalone. Ha un foro - di strana forma,- sul petto, l'aorta "spaccata". Era salito in casa con una donna misteriosa, -Anna, che aveva il compito di sorvegliare, - dopo una serata in un wine bar.
    Sull'omicidio indagano il commissario Nino Gafà, l'ispettore Giusy la Palma e l'agente Mancuso.
    Unico indizio una foto di donna, trovata nella giacca del morto.
    Intanto due donne partono da Trieste alla volta di Palermo.

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  10. Tanus, da parte mia: letto confermato e sottoscritto. Che ne pensano i tuoi complici e sodali?

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  11. nonzo...
    mail in arrivo per te.

    Se gli altri sono daccordo, passiamoci le mail in privato. La mia puoi darla a Salvatore/Silvana, Yorick, Eluz. Consenso Privacy rilasciata per loro ;-).

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  12. Grazie a Tanus per il provvidenziale riassunto delle puntate precedenti!!!
    a proposito dell'e-mail, uso più spesso quella di libero: giovanni.piazza@libero.it

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  13. Che Margutte fosse un barca non lo sapevo, ed ora continuo con una digressione scusatemi, A proposito non sono Triestino, sono un siciliano del sud.

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    Il Commissario Nino Gafà, chiamiamolo Nino ormai, aveva un difetto grave, amava una donna immaginaria, formosa occhi neri capelli lunghi, pelle bianca d’alabastro, intellettuale, sensibile e appassionata.
    Siccome una donna così non l’aveva mai trovata da buon maschio cercava il suo ideale fisico e poi le altre cose cercava di mettercele lui; in genere la cosa all’inizio funzionava, ma a un certo punto la donna si stufava e invece di farsi cambiare cambiava lui, nel senso che cambiava proprio uomo.
    Sara l’anatomopatologa era un’ottima candidata, non c’era molto da cambiare, è vero era bionda e con gli occhi azzurri, ma dai pochi discorsi che avevano fatto, amava il teatro, leggeva di tutto, era indipendente, a dire la verità Nino ne aveva un po’ paura.
    Per il momento usciva, quando poteva perché lei era sposata e aveva una figlia che adorava, con Sara, una muggesana molto bella, ma assai poco intellettuale, con un sano senso pratico, ma attratta da Nino che rappresentava, per lei, una specie di articolo esotico, aveva ceduto al suo corteggiamento più di quanto lei stessa aveva immaginato all’inizio, per lei Nino era come il francese per Mortizia Adams.
    Quella sera si erano dati appuntamento sulle rive per andare a vedere una Rassegna d’arte triestina a palazzo Revoltella, Sara non era mai andata a una rassegna d’arte, almeno di quel tipo, ma era contenta perché lì era sicura che non avrebbe mai trovato nessuno dei suoi amici, con questa sicurezza dentro il palazzo si lasciò cingere i fianchi e accettò la parte dell’innamorata; Nino intanto cominciava ad essere preso dal “Mito Sottile”, era il tema della mostra, e man mano che gli passavano davanti i vari Veruda, un impressionista ante litteram per Trieste, che alla fine dell’ottocento importò l’impressionismo tedesco, Mayer col suo risveglio in marmo bianco, Rietti col suo “allo specchio”, il ritratto di una triestina, cominciò a dimenticare Sara pur accarezzandole il fianco; Sara era più attratta dalla gente, era strano vederne insieme tanta così diversa; c’erano i signori di chiara origine austroungarica, i giovanotti in Jens, le ragazze in minigonna, le donne con catalogo e occhiali, i vecchi professori barbuti, un campionario dell’umanità triestina.
    Nino si perse fra le fantasmagoriche donne di Trieste sicure decise, dalle donne di Oscar Hermann Lamb allo scoglio incantato di Nathan e poi le carte di Saba di Svevo, di Gadda, l’allegoria di una città di mare, incrocio di civiltà ed etnie, da sempre grande progetto che si specchia sul golfo, porto dell’impero, porta d’oriente, ed ogni volta, prima di diventarlo davvero, si disgrega un impero, cade un muro, e la città resta sulle pendici del Carso riarso, sonnacchiosa, anzianotta, ma di grande fascino, una dama che è il ritratto della nostalgia. Da S. Giusto a Miramare, castelli veri e da fiaba, ma anche uno dei centri scientifici più importanti d’Europa, che si affaccia proprio sulla fiaba di Miramare.
    Ci volle del tempo prima di ritornare con i piedi per terra, Sara stranamente, era rimasta affascinata dal rapimento di Nino che in qualche modo era diventato la sua rassegna, Nino vide negli occhi di Sara promesse insperate.

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  14. Salvatore, grande incursione triestina!
    Hai dato uno sguardo alla tua mail? C'è posta per te...

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  15. Il mio indirizzo mail e': eliana.polizzi@libero.it

    Scappo... Ci risentiamo da Madrid!

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  16. Eluz, ma non mi mandi nessun reportage da Madrid?

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  17. Sì, Il Sole e Le Nuvole!!! Solo che sono sono una gran pasticciona ed oggi mi tocca recuperare alcune delle foto che ho inavvertitamente "smarrito" nell'oceano del mio disco fisso...! Ho già lo scafandro da palombaro: mi immergo, recupero e invio!

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