domenica 20 dicembre 2009

Romeo and Juliet


Dopo la frenesia dell'eros che infrange ogni tabù, la ricomposizione dei sentimenti, per ordire una nuova rincorsa verso una meta da raggiungere dapprima con passo svelto, poi correndo a perdifiato, ed infine, a rotta di collo.
"Romeo and Juliet" è un acrilico realizzato nell'estate del 2007, esposto la primavera scorsa presso Banca Etica all'interno della mostra "Il desiderio". Ed è proprio il desiderio il tema che mi piacerebbe trattaste con le vostre irrefrenabili penne e con il vostro appassionato pc.

19 commenti:

  1. Tema difficile, che richiede un esercizio poco praticato, parlare con la pancia, il desiderio è ventriloquo. Ho letto da qualche parte recentemente uno di quegli studi antropologici che ci ricordano di quale materia siamo fatti e diceva che nell'innamoramento/desiderio, maschi e femmine reagiscono diversamente, cioè in quel momento i maschi riescono a utilizzare solo il 30% del cervello, mentre le femmine sono lucide. Sarà, ma io, che sono femmina, ho l'impressione letteralmente di perdere la testa. E mi pare sia così anche per Romeo e Juliet del quadro, la cui immagine è fissata nel preciso sospeso istante in cui tutto comincia. E giustamente sono molto giovani.

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  2. @Anna: Mi piace molto che le tue osservazioni rendano ancor più stimolante il "difficile" tema del desiderio. Vedrai che presto i frequentatori di questo piccolo spazio sviscereranno per benino l'argomento, magari con qualche racconto ad hoc che finirà per delucidare o ingarbugliare.
    Benevenuta, Anna!

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  3. ultimamente ho abusato del tuo tempo e del tuo spazio quindi per fare ammenda sarò breve-
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  4. Lei lo scelse, così senza pudore.
    In quella casa sconosciuta, arrivata li chissà come, lo vide e decise che doveva essere suo.
    Lui era li, da solo. Appoggiato ad una parete, parlava con persone anche per lui sconosciute, ma era solo, si notava la scarsa attenzione nei suoi occhi.
    Prese il desiderio a due mani, il suo corpo fasciato da un meraviglioso tubino rosso passione e passò in mezzo al capannello. Nel momento in cui furono a dieci centimetri di distanza, lei lo guardò dritto negli occhi, solo per qualche frazione di secondo. Fù un lampo.
    Lì capì che era suo, e anche lui lo capì.
    Lui la guardò allontanarsi. Guardo i suoi setosi capelli neri, le sue curve femminine, le voluttuose spalle, il collo longilineo e di perla, i suoi movimenti sinuosi. Avvampò di desiderio, un calore gli salì dallo stomaco fino alle guance, quasi gli si bloccò il respiro - doveva conoscerla.
    Lasciò quel capannello anonimo e la raggiunse. Non potè restistere a toccarle le nude spalle. Le poggiò una mano sulla spalla destra, la fece voltare e le disse:
    -Ciao, mi chiamo Marco-
    -Ciao Marco, io sono Gabri e ti stavo aspettando -
    Improvvisamente la stanza si svuotò, anzi, la stanza non era più.

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  5. @Salvatore: Attendo sempre con ansia i tuoi racconti.
    @Tanus. Belli questi Romeo e Giulietta post moderni.

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  6. E io che pensavo fossero della mia generazione...
    Adesso si usa :
    Ciao ti va di sc...re?

    Ma forse anche ai miei tempi. ;-)

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  7. Per Romeo e Giulietta

    Incontro

    Ci incontrammo a Capodichino. Fui l’ultima a scendere da quell’aereo, avevo un certo timore. Lui era là, ormai solo. La cagnara urlante dei parenti in attesa era già sfollata. Ci salutammo con bacio lieve all’angolo della bocca. Mi porse la mano e prese il mio bagaglio. Ci avviammo all’uscita camminando fianco a fianco, evitando di guardarci, timorosi di mostrarci sfacciati. Un taxi, poche parole smozzicate fino al tavolino di un caffè che guardava il mare sporco di Napoli. “Caffè? “, “caffè”, e nell’attesa estrassi dalla borsa due nespole e gliele porsi : il frutto che, secondo lui mi assomigliava: una polpa morbida e profumata che nasconde al suo interno un nocciolo duro e amaro. Sorrise, ne accostò una alle labbra, la incise con i denti, e premendo dolcemente se ne fece scivolare la polpa in bocca. Io lo guardavo, ormai senza più pudore. Ci avviammo lentamente verso casa…. Lo sfiorai, mi sfiorò, e poi ancora e ancora. Chiusi gli occhi e cominciai a volare tra le sue braccia…

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  8. @Caro anonimo o cara anonima: bello e croccante il tuo racconto. Se mi dai un indizio cerco di indovinare chi sei. Maschio o femmina: almeno questo. Se donna un'idea ce l'avrei, se maschio, pure. Però niente trucchi! Nel tuo nome c'è una "d" o una "elle"?

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  9. Ci sono: donna e nel tuo nome c'è la "t": giusto?

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  10. sei completamente fuori strada. Genere femminile con tanta luce

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  11. No, un momento: donna l'ho detto... la luce nel nome e nei modi?

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  12. So di non essere un artista ma tu dovresti sapere che sono "duttile". Ti aiuto c'è una "f" nel mio nome. Nome breve e illuminante

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  13. Non è il mio mestiere scrivere ma ho voluto ugualmente "onorare" il tuo blog che è molto vivace e accogliente

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  14. Però mi piacerebbe leggerti nella veste di scrittrice. L'ultimo esito è davvero ottimo. Bis! (Che ne dici del giallo?)

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  15. Seduti a due tavoli diversi, bevono l'una gli occhi dell'altro.
    Lei, assorta fino a quel momento nei suoi pensieri di plastica, era stata svegliata dalla mano leggera di lui che, passando, le aveva sfiorato le spalle nude, risvegliandola dal torpore impermeabile di quella mattina.
    Adesso lo segue con lo sguardo, mentre chiede qualcosa al cameriere, e intimamente gioisce quando lui prende posto proprio di fronte a lei, ad un solo tavolino di distanza.
    Uno sguardo insistente è un formidabile richiamo per la vanità, ed adesso lui si volta, si accorge di lei, le sorride, sofferma i suoi occhi sul collo sinuoso e sulle sue forme abbondanti e generose.
    Restano a godere delle loro immagini per un tempo indefinito, indecisi se trasformare in contatto quel desiderio estemporano.

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