domenica 6 dicembre 2009

Bambini e picciriddi




Plachiamo la commozione e lo struggimento dei sensi di colpa verso i bambini che vivono (e vivere, in questo caso, è un verbo grottesco) nei terzi quarti e quinti mondi con la donazione di oboli e l'elergizione di pochi euro. Per un quarto d'ora scarso ci sentiamo a posto con la coscienza. Ma non guardiamo (non conviene farlo, è troppo faticoso, occorrono occhi e lenti prodigiose) i bambini, i picciriddi che a pochi metri da casa nostra patiscono l'inenarrabile. Ho sentito storie di bambini che sono diventati "adulti" a tre anni e anche meno. Bambini che non hanno saputo cos'è l'infanzia, la gioia, il gioco, l'innocenza. Picciriddi molestati e devastati e poi buttati via. Bambini che conoscono la strada e che non sanno cos'è una famiglia. Se non vivessero (vivere somiglia molto, in questo caso, a sopravvivere)in case famiglia che tirano avanti come possono, tra milioni di difficoltà e bisognose di tutto, sarebbero già pronti a imparare molto rapidamente cos'è la vendetta.

5 commenti:

  1. Ho conosciuto la realtà di una casa famiglia che, con impagabile amore, si prende cura di picciriddi che saranno gli uomini di domani.
    A loro va il mio pensiero e a te, Gianni, il ringraziamento per questo meraviglioso post.

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  2. Grazie, Luigi. Approfitto del tuo intervento per ricordare agli amici che frequentano questa umile astronave che da domani sul sito satirico da te curato www.lavucciria.net sarà disponibile, on line, il calendario olimpico 2010. Una meraviglia!

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  3. Sono venuta a contatto con vite spezzate di bambini che non hanno mai conosciuto una piccola gioia pura, una carezza, un gioco allegro e colorato da fare con mamma e papà. Conosco due fratelli che hanno avuto un'infanzia infernale ed oggi sono ragazzi senza sorriso. Uno dei due, il maggiore, lavora, guadagna anche per quella famiglia che gli ha rubato la gaiezza di bambino, tenta di non farsi distruggere dai terribili ricordi di un'infanzia durissima. Il minore, invece, ha scelto un'altra strada. E' diventato un piccolo delinquente violento denunciato già diverse volte... Fin quando non ha fatto il salto passando da piccoli reati alla violenza vera e propria... Ed ora sta in carcere, e chissà quando uscirà.
    Il disegno con il bambino avvolto nelle tenebre, che tende la mano verso qualcuno che non gliela stringerà mai, mi provoca ansia ed inquietudine...
    Acchiappare il vuoto sperando invece di sentire il calore di una mano amica, è come svegliarsi di colpo sognando di cadere dal letto...

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  4. La capacità dell'uomo di far del male ai piccoli della propria specie, in aree sottosviluppate e non (come non pensare alle cattive maestre di Pistoia?), dimostra come il male sia veramente radicato nella razza umana.Quello che mi chiedo è se questa ferocia verso i piccoli fatta di violenza morale, fisica e altro che non mi sento neanche di scrivere sia sempre esistita in queste forme estreme (ma è stata tenuta nascosta dal "comune senso del pudore" e dalla vigliaccheria che spesso alberga nelle famiglie) oppure oggi sia peggio di prima

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  5. @Eluz: Faccio mie le tue bellissime parole.
    @Mingo: Non ho idea se il fenomeno stia conoscendo una recrudescenza senza precedenti. L'unica cosa di cui sono certo è che trovo intollerabile che queste creature vedano svanire per sempre la loro innocenza.

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