Omaggio a “il sole e le nuvole”, almeno una nuvola c’è anche se d’estate, non capirò mai cosa c’entra con le vignette di natale.
Ricordo di Marie A
Un dì nel mese azzurro di settembre Quieto all’ombra di un giovane susino Tenevo il quieto e pallido amor mio Fra le mie braccia come un dolce sogno. E su di noi nel bel cielo d’estate C’era, ed a lungo la guardai, una nuvola, era assai bianca e alta da non credere e quando la cercai non c’era più.
Dopo quel giorno molte e molte lune con tante acque sono corse via. Sono i susini già tutti recisi, e dell’amore, mi chiedi, che fu? E ti rispondo: non me ne ricordo. Eppure, credi, so che cosa intendi: ma quel suo viso, Io, non lo so più. Questo soltanto so: che la baciai.
E anche il bacio, l’avrei dimenticato Non fosse per la nuvola che andava. Quella so ancora e sempre la saprò: era assai bianca e mi veniva incontro. Sono forse i susini ancora in fiore, forse il settimo figlio già quella donna avrà. Ma pochi istanti fiorì quella nuvola E quando la cercai era già vento.
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Naturalmente non è mia, ma per me è una delle più belle di B. Brecht nella traduzione anni 50 di Franco Fortini
Omaggio a “il sole e le nuvole”, almeno una nuvola c’è anche se d’estate, non capirò mai cosa c’entra con le vignette di natale.
RispondiEliminaRicordo di Marie A
Un dì nel mese azzurro di settembre
Quieto all’ombra di un giovane susino
Tenevo il quieto e pallido amor mio
Fra le mie braccia come un dolce sogno.
E su di noi nel bel cielo d’estate
C’era, ed a lungo la guardai, una nuvola,
era assai bianca e alta da non credere
e quando la cercai non c’era più.
Dopo quel giorno molte e molte lune
con tante acque sono corse via.
Sono i susini già tutti recisi,
e dell’amore, mi chiedi, che fu?
E ti rispondo: non me ne ricordo.
Eppure, credi, so che cosa intendi:
ma quel suo viso, Io, non lo so più.
Questo soltanto so: che la baciai.
E anche il bacio, l’avrei dimenticato
Non fosse per la nuvola che andava.
Quella so ancora e sempre la saprò:
era assai bianca e mi veniva incontro.
Sono forse i susini ancora in fiore,
forse il settimo figlio già quella donna avrà.
Ma pochi istanti fiorì quella nuvola
E quando la cercai era già vento.
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Naturalmente non è mia, ma per me è una delle più belle di B. Brecht nella traduzione anni 50 di Franco Fortini
Gianni tantissimi auguri di un felice e sereno natale. vitalba
RispondiEliminaGrazie Salvatore e grazie Vitalba. Auguri a tutti!
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