giovedì 31 dicembre 2009
Duemilanove ending
Auguri fortissimi a tutti i sostenitori di questo piccolo ma robusto blog che esiste da appena un mese. Auguri fortissimi a chi scrive, fotografa e commenta con slancio ed entusiasmo. Auguri fortissimi a chi guarda e legge in silenzio. Auguri finanche ai detrattori che non hanno proferito sin qui verbo: magari non fortissimi, ma auguri!
La terapia dell'idraulico - 4
"Bufalo Bill" di De Gregori a tutto volume dentro l'autovettura. Nora torna a casa dopo aver fatto uno shopping di tutto rispetto: il sedile posteriore è un magazzino improvvisato di pacchi, pacchetti e scatole di ogni sorta alla rinfusa. "...e vent'anni sembran pochi, poi ti volti a guardarli e non li trovi più", canta il cantante, e Nora stonando fa il coro; con le mani batte il tempo sul volante. Dalla corsia opposta, improvvisamente, un ciclista in groppa ad una bici piuttosto malandata barcolla e quasi perde l'equilibrio. Nora tenta di evitarlo ma se lo ritrova spiaccicato sul cofano. Il tipo cade ma non sembra essersi fatto niente di grave. Urla e sbraita. Nora è impaurita e per una decina di secondi resta paralizzata. Il tipo, un po' alticcio, impreca e dice che per l'omissione di soccorso è previsto l'arresto immediato e che vuole soldi e subito oppure andrà a raccontare tutto alla polizia. Nora verifica lo stato di salute del ciclista e constata la scucitura del maglione (il gomito) e un piccolo graffio al polso destro. Niente di rotto, si direbbe, nulla di che preoccuparsi. Urla e impreca ancora lo strano tipo. Lei non sa chi sono io, ad un certo punto grida in piedi, alitando pesantemente su Nora. Appunto, chi è, chiede la giovane donna ancora pallida ma decisa. Un idraulico, dice lui spolverandosi il gomito non danneggiato e dandosi un paio di pacche sul fondoschiena. Un idraulico dall'aria apparentemente distinta, quasi ubriaco, pessimo ciclista, collerico e chissà cos'altro. I rubinetti della cucina e quelli del bagno hanno qualche problemino, dice con un soffio di voce Nora, sperando di ottenere un benevolo accordo con il sedicente idraulico. Ok, ci sto, esulta lo strano ciclista disarcionato. Questo è il mio cellulare, dice allungando un bigliettino alla stranita automobilista. Mi chiami quando crede. Inforca la bici un po' più scassata di prima e va via facendo ciao ciao con la mano, sbandando lievemente. Ho bisogno di un drink, sussurra decisamente alterata Nora.
La città sgrammaticata - Solitudine Moltitudine
dal nostro corrispondente da Palermo
Gigliola Siragusa
Questa piazza mi ha sempre incantato per la monumentale struttura architettonica della fontana che la occupa quasi totalmente.
E' il trionfo del barocco, ma nel suo stile più elegante. Sono molto legata a questa foto perché penso che esprima il concetto di "solitudine nella moltitudine", tipico di Palermo.
La scatola di Pandora - Caffè greco bollente
dal nostro corrispondente da Atene
Aris Malandrakis
L'assassinio di uno studente per mano di un poliziotto, negli scontri del dicembre 2008, ha provocato un'ondata di orgoglio e violenza per le strade di Atene e in alcune città greche. La foto fissa un frame della videoproiezione di Voula Ferentinou, giovane astro dell'arte visuale greca.
Il peggior video musicale dell'anno
di Antonia Zane
Il peggior video musicale dell'anno l'ho visto l'altra sera sul canale Voce: Antonello Venditti, "Regali di Natale". Una specie di vergognosa pubblicità palese ad alcuni dei soliti luoghi di lusso della Capitale. Canzone brutta, protagonista il figlio di Venditti, più due "bone", una bionda e l'altra castana: lui sta con la castana ma ama la bionda. E "ciondola" per Roma fra l'Hotel de russie, Bulgari ed altre boutiques e bar di lusso, tutti messi bene in mostra con logo e tutto. Una specie di spot per americani e giapponesi ricchi in cui Roma è via Frattina (fra laltro citata nella canzone). Piazza di Spagna, Prada, bella vita e altri luoghi comuni ancora! Fastidiosissima questa pubblicità smaccata e anche questa rappresentazione di Roma come un posto da sogno. Lo vadano a raccontare a chi abita a Guidonia o Infernetto o ancora più lontano e lavora in centro, a chi sta impazzendo nel traffico, a chi non sopporta più disservizi, mezzi pubblici che non funzionano e sporcizia dilagante.
mercoledì 30 dicembre 2009
La terapia dell'idraulico - 3
Nora, sul water, attende che la pipì venga fuori. Inforca gli occhiali che le conferiscono un'aria da segretaria, e con una biro scribacchia qualcosa su una scheda, e sussurra rileggendo quello che ha appena scritto, passandosi la lingua sulle labbra ancora asciutte. Sbuffa, molla penna e scheda, apre un libro con una copertina bianco sporco. Scorre qualche riga con fastidio. Molla il tomo e acchiappa dallo sgabello un fumetto che leggiucchia divertita: finalmente sgorga la pipì. Aziona lo start della radiolina e un pezzo dei REM è la colonna sonora di quel momento. Si deterge con un po' di carta igienica. Sfila gli slip che poco prima erano appena sopra le caviglie. La musica sembra sfiorare e strapazzere il bidet, gli asciugamani, il dentifricio, lo spazzolino, le mensole piene di shampoo, creme, schiume, detergenti, piccoli oggetti, spugne, pupazzetti e paperelle. Per terra le mutandine e l'accappatoio. Nora sotto una cascata d'acqua calda balla e si muove come stesse ballando con un lui. Salta, ancheggia, sputa l'acqua, fa i gargarismi, canta e stona; si strofina glutei e pube: alza le braccia e urla anticipando di un attimo l'acuto di Stype.
Si guarda allo specchio col phon che sembra una pistola puntata alla tempia: boccacce, smorfie. Poi un "buongiorno" che fa il verso ad un "buongiorno" pronunciato enfaticamente alla radio. Ripete la frase due o tre volte con scarsa soddisfazione: poi imposta la voce e finge di godere pronunciando con artefatta sensualità un libidinoso "buongiorno", inumidendosi esageratamente le labbra e socchiudendo gli occhi. Si infila i pantaloni; si allaccia il reggiseno; si guarda distrattamente allo specchio e si molla una pacca sul gluteo destro. Che culo, sussurra con voca roca.
La città sgrammaticata - Vucciria a perdere
Gigliola Siragusa, il corrispondente da Palermo, ha fotografato e scritto per noi:
Piazza Caracciolo, il cuore della Vucciria. Questo è quello che resta di uno dei mercati storici più caratteristici di Palermo. Boucherie: macello. La Vucciria e Renato Guttuso. Parlo con i venditori e gli ambulanti. Affiora dalle loro parole un senso di rassegnazione alla lenta e inesorabile fuga dal quartiere dei residenti. Quale futuro? Spero soltanto che le balate della Vucciria non si asciughino mai.
martedì 29 dicembre 2009
Note teutoniche - Parsimonia e libero arbitrio
dal nostro corrispondente da Monaco
Antonia Zane
Qui le farmacie sono molto severe nella vendita di farmaci. A parte aspirina, paracetamolo, ibuprofene e qualche altra cosa, non danno nulla senza ricetta. E ogni ricetta vale per una volta sola. L'altro giorno il medico mi ha prescritto una terapia di 20 pillole in totale: ebbene, mi hanno venduto 20 pillole, non una in più, non una in meno. Se la confezione ne ha 30, ne tagliano via 10 dal blister e ti fanno pagare comunque per venti pillole. Quindi se te ne cade una nel buco del lavandino o per terra per strada, sei perduto. Devi farti prescrivere una nuova ricetta. Per una sola pillola? Mah...
Ieri invece mi presento con un'altra ricetta per due medicinali: mi chiedono se è una cura nuova, controllano sul computer se non me ne hanno già vendute altre uguali, quante e quando.
Sono uscita dalla farmacia pensando che così almeno nell'armadietto non avrò più scatole con tre bustine di antipiretico o tre pillole di antibiotico che non servono più a nulla. Però ho avuto anche una sensazione da Grande Fratello (quello di Orwell, of course).
(Da oggi anche Antonia Zane, cantante e musicista, che ci farà avere notizie da Monaco e dalla Germania).
La città sgrammaticata - Desideri interrotti
di Gigliola Siragusa
Il desiderio di libertà è sempre presente nell'animo umano, così come il suo sentimento opposto (che possiamo chiamare dipendenza, sottomissione verso qualcuno o qualcosa). In questa immagine le parole non sono state scritte del tutto. E' come se mancasse quel quid che serve alla nostra vita per essere liberi. Forse non ci piace essere liberi, siamo tutti un po' masochisti.
(Da oggi questo piccolo blog ha un altro corrispondente: da Palermo. Gigliola Siragusa, strepitosa fotografa dall'occhio sensibile e acutissimo. Gigliola ha descritto liricamente la foto che ritrae un muro di Palermo, città sgrammaticata, che non cura l'ortografia e che non sa coniugare i verbi e pronunciare gli aggettivi. Ci vuole un corso didattico intensivo per questa rassegnata e prostrata urbe. Ma più che dalle elementari la farei cominciare dall'asilo).
Un'ingarbugliatissima sexy spy story
Il giallo (o noir, o sexy spy story, come inizialmente e forse impropriamente era stata definita), scritto o scritta (?) da Eluz, Salvatore, Tanus e Yorick, si infittisce, anzi, direi che si ingarbuglia: ho provato a rileggere tutti i testi. Belli e intriganti. Ma mi perdo. Volevo farne un riassunto, una piccola sinossi a uso di chi vi si avvicina per la prima volta e, magari, intende aggiungere qualche tassello: macché, niente. Impossibile. Allora, il consiglio è quello di andare a rileggere tutte le puntate (le trovate nei post che si intitolano "Spy story" e "Sexy spy story"). Da questo momento i quattro autori sono invitati a scrivere nell'ambito di questo post. La medesima cosa vale anche per gli scrittori (di professione e no) che coraggiosamente volessero mostrare il loro talento in questa sede.
lunedì 28 dicembre 2009
La terapia dell'idraulico - 2
La luce sottile e morbida che passa dalle feritoie di una persiana illumina il quadro sopra il capezzale. Nel dipinto si rappresenta un Cristo sorridente e ironico che dalla croce offre un drink a un derelitto che sembra un povero cristo. Nella penombra, sprofondata in un sogno, Nora, con la bocca socchiusa, una mano sull'addome e l'altra sotto il cuscino.
Sogna rumori di traffico che rompono lo strano silenzio della città. C'è pure una donna che si avvicina ad un ragazzo che è poggiato, spalle e piede, ad un muro scorticato zeppo di scritte oscene, e legge un giornale capovolto. Lei lo provoca quasi sfiorandolo ma con esito nullo. Allora si spoglia di tutto e lascia solo il reggiseno ma slacciato. Lui si occupa solo della lettura del giornale rovesciato. Sullo sfondo una selva di edifici dall'aspetto poco realistico: sono palazzi sghembi, disegnati e colorati. Lei lascia cadere il reggiseno e accenna ad un passo di danza: disegna con le braccia levate una "O" e fa avanti e indietro col ventre come volesse urlare al maschio distratto di guardarla, almeno guardarla. I palazzi finti cominciano ad afflosciarsi e a cadere come budini liquefatti. Lui toglie per un attimo gli occhi dal giornale, guarda distrattamente il crollo della città surreale, quindi riprende la lettura capovolgendo il giornale nel senso dei comuni mortali. Nora russa appena e dolcemente. La sveglia non è stridula, ma è sufficiente perché l'ex dormiente si alteri, con grazia. Porta alle labbra asciutte un bicchiere d'acqua: che schifo, pare dica con quella smorfia un po' femminile e un po' da maschio navigato.
domenica 27 dicembre 2009
Editoria e creatività a Palermo
A Palermo a febbraio l'edizione 2010 del corso "Editoria e creatività".
Parte la nuova edizione del corso "Editoria e creatività" organizzato dal gruppo Fattesto: http://fattesto.blogspot.com/
Le lezioni si terranno ogni venerdì (ore 18-21) e sabato (ore 9-12) nella sede dell'Assocom di via Abela 10, a Palermo. Ai corsisti risultati più meritevoli saranno offerti stage presso Fattesto e presso le redazioni di case editrici, riviste e portali internet. Tra i docenti, editor, scrittori, giornalisti, grafici ed esperti di formazione e marketing. Per informazioni: fattesto@fastwebnet.it.
Alcuni tra i corsisiti formati nelle scorse edizioni sono stati assunti in case editrici e redazioni di giornali con contratto a tempo indeterminato o hanno avuto incarichi come collaboratori.
Fiorella
Ci sono alcune mie abitudini che appartengono alla categoria del feticismo imprescindibile e coattivo. Per esempio, è impensabile che esca un film di Clint Eastwood un venerdì e io vada a vederlo solo sabato. E se per il 23 è prevista l'uscita dell'ultimo album di Springsteen io già il 22 vado a chiedere se è arrivato con ventiquattro ore di anticipo. E se l'ultimo giallo di Alicia Gimenez-Bartlett si trova in libreria da una settimana senza che io abbia acquistato la mia copia, sicuramente attribuisco ai neuroni non più agili come un tempo questa grave lacuna. Tra i riti che accompagnano la mia esistenza c'è anche l'approvvigionamento da oltre venti anni dei dischi di Fiorella Mannoia. Quest'anno ho tardato ad entrarne in possesso perchè l'uccellino mi aveva detto ai primi di dicembre che a Natale avrei ricevuto in regalo anche l'ultimo lavoro di Fiorella. Mi sono distratto e ho ascoltato altra musica. Da due giorni a casa mia non si sente altro. Mi chiedo ancora oggi come abbia fatto a resistere per oltre tre settimane... Si intitola "Ho imparato a sognare" l'ultimo cd della Mannoia: ed è bellissimo.
sabato 26 dicembre 2009
La terapia dell'idraulico
Prima puntata
La luce grigia e tagliente illumina la città sporca. Alle 8 del mattino, sotto un cielo metallico, il tipo dai capelli impomatati, dalla faccia morbida e fresca di rasatura pignola, giornale sotto il braccio e borsa da manager in mano, si infila in una selva di studenti alla moda e assonnati. Li guarda, anzi li scruta, come volesse pettinare con lo sguardo quelle strane acconciature. Se il sangue non gli facesse senso estirperebbe dai nasi, dalle labbra, dagli ombelichi e dalle orecchie tutti quei piercing. Urta involontariamente un ragazzo con i capelli fuori moda ma evita di un soffio una ragazzina rotonda e distratta, con il pancino scoperto e prominente, color latte. Latte e caffè, è la sua solita colazione al bar sotto l'ufficio, da cinque lustri ormai. Con un cornetto, che con sapiente acrobazia porta alla bocca senza che una sola goccia di cappuccino vada sprecata. Mastica rumorosamente e sbatte le labbra. Tre o quattro morsi e il rito del primo pasto viene consumato, ma non prima di aver leccato le dita della mano destra. Saluta il portiere con un suono che sembra un grugnito sussurrato. Guadagna la stanza: è squallida e piena di scartoffie. Campeggiano alle pareti quattro calendari che si somigliano tutti. Accende il computer, sistema alcuni documenti, si atteggia come un direttore, ma è proprio il direttore a distrarlo dal suo secondo caffè. Ci sarebbero questi estratti conto e queste cessioni di credito da verificare... ah, anche l'anagrafica di queste tre ditte, ordina con aria già stanca il responsabile dell'area patrimoniale e tecnica. Il tipo impomatato che sembra un direttore ma non lo è, ricorda al direttore che potrà fare solo una parte dei compiti perché lavora in regime di part time verticale, cioè oggi lavora, domani no e dopodomani sì. Resta con le carte in mano in cerca di qualcosa, come un pittore alla ricerca dell'ispirazione. Il telefono lo distrae dall'ultimo sorso di un caffè ormai freddo. Oh, ingegnere, la stavo pensando, sì... Questo pomeriggio? Vediamo, vediamo... sì, sì, si può fare.. Mi dia l'indirizzo... ok... La saluto. L'indice della mano sinistra dentro la narice sinistra. L'anagrafica, almeno l'anagrafica di una di queste ditte, per favore, almeno questa! ordina con finto tono dimesso rientrando nella squallida stanza il direttore che non attende la riposta. La risposta è un pensiero che sibila acuto tra le labbra: gli infilerei una chiave inglese nel culo a questo qui!
La scatola di Pandora - Le reliquie del Muro
Il corrispondente da Atene, Aris Malandrakis, manda un reportage realizzato a Berlino. Aris è un giornalista e fotoreporter giramondo: impensabile ingabbiarlo in un vaso di Pandora solo greco. Pezzi di Muro come ossa di santi. Grande smercio turistico a Berlino.
venerdì 25 dicembre 2009
giovedì 24 dicembre 2009
Sexy spy story
In attesa di Yorick e sperando che Eluz, Salvatore e Tanus sospendano lo stand-by per riprendere con rinnovato entusiasmo a scrivere nuovi capitoli dell'appassionante giallo pubblicato qualche giorno fa (il post si intitola "Spy story": inutile farne un riassunto: è impossibile: vi invito a leggere tutti i testi, non ve ne pentirete), introduco un nuovo elemento visivo per ravvivare il noir che da questo momento diventa ufficialmente "sexy". Naturalmente chi vorrà aggregarsi, lo faccia liberamente.
(Post scriptum: I nuovi testi in questo post, please).
mercoledì 23 dicembre 2009
Consigli per le strenne
Se siete tra i soliti inguaribili ritardatari dell'acquisto dei regalini natalizi o se invece fate parte della fitta schiera di chi ha provveduto a comprarne una montagna e ha dimenticato di coccolare se stesso, ho un consiglio, anzi tre, da suggerirvi. Acquistate tre libri a fumetti. Economici e di qualità eccelsa. "Per questo mi chiamo Giovanni" di Claudio Stassi, "Peppino Impastato" di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso e "Comix Show" di Sergio Algozzino. Un trittico magnifico per un quartetto di fantastici autori siciliani. Garantisco io, li conosco di persona: bravissimi. Nelle migliori librerie, ovviamente. E se non li trovate (perché quasi sicuramente esauriti) rivolgetevi agli autori magari con una mail: vi faranno sapere dove e come avere i loro romanzi. Li trovate nella colonna dei link di questo blog. Gulp, smack, slurp!
La scatola di Pandora - Corpi indigenti
di Aris Malandrakis
Atene. Via Stadiou (vicino alla Piazza della Costituzione). Prima che il graffito sia cancellato dai passanti e dalla pioggia, la zingara e il suo bambino saranno portati via dalla polizia. L'arte povera e la vita poverissima si incontrano e svanisono subito dopo.
(Aris Malandrakis è un giornalista e fotografo greco free lance innamorato delle immagini che si sposano con le parole. Da oggi è il corrispondente da Atene di questo piccolo blog internazionale)
martedì 22 dicembre 2009
Colazione a Donnalucata
Il trionfo dell'amore
di Roberto Alajmo
Dopo l'aggressione e lo scampato pericolo, cresce fra gli elettori del centrosinistra una speranza a cui aggrapparsi: che lui esca dall'esperienza cambiato, meno volgare, più consapevole del ruolo istituzionale che ricopre.
E in effetti le sue dichiarazioni dell'immediata convalescenza, sull'amore e sul clima irrespirabile, lasciano aperto uno spiraglio alla speranza.
Certo però che la trasfigurazione cristologica del Maschio Alfa presenta alcune discrepanze. Per dire: nel mentre che Gesù predicava l'amore e la concordia universali, i suoi discepoli non facevano liste di proscrizione né distribuivano randellate fra la popolazione dissidente.
(In collaborazione con www.robertoalajmo.it)
lunedì 21 dicembre 2009
Spy story
Cambiamo registro, amici scrittori-lettori. Che ne dite di una bella spy story, un giallo, un noir, un thriller o quello che vi pare con morti ammazzati, misteri e torbide passioni? Ma sì. Se volete potete trarre spunto dalle immagini. Anzi, dovete! Il racconto può prescindere dall'ordine cronologico dei "quadri" (sparigliateli, pure) ma andrebbe cucito addosso ad ogni immagine...
Femmine e scanazzati
La soddisfazione più gratificante che mi sta riservando questo mio piccolo blog è senza ombra di dubbio il vivacissimo laboratorio di scrittura creativa che sta producendo una grossa mole di testi di ottima qualità. Eluz, Yorick, Salvatore e Tanus si lasciano stuzzicare sempre più dai temi suggeriti dalle immagini. Chi vorrà aggiungersi all'agguerrito e appassionato drappello, è bene che rompa gli indugi. Coraggio. Sarà accolto degnamente.
Il disegno che vedete appartiene ad una serie molto articolata che si intitola "Femmine e scanazzati". Mi rammarico di non averlo mai trasformato in dipinto: sono sicuro però che saprete raccontarlo attraverso il pennello delle vostre parole.
domenica 20 dicembre 2009
Romeo and Juliet
Dopo la frenesia dell'eros che infrange ogni tabù, la ricomposizione dei sentimenti, per ordire una nuova rincorsa verso una meta da raggiungere dapprima con passo svelto, poi correndo a perdifiato, ed infine, a rotta di collo.
"Romeo and Juliet" è un acrilico realizzato nell'estate del 2007, esposto la primavera scorsa presso Banca Etica all'interno della mostra "Il desiderio". Ed è proprio il desiderio il tema che mi piacerebbe trattaste con le vostre irrefrenabili penne e con il vostro appassionato pc.
Il mio amico Ken
Consiglio cinematografico: andate a vedere "Il mio amico Eric" di Ken Loach: è un film bellissimo, un altro preziosissimo tassello nella ricchissima filmografia di Ken Loach. Detesto le recensioni che raccontano la trama, dunque non darò troppe dritte, ci mancherebbe altro. Eric è un postino di una periferia inglese a cui vanno male tantissime cose... Potrebbe bastare per accendere la curiosità. Aggiungo solo: ha una passione smodata per un calciatore mitico quale Eric Cantona, tra i più grandi della storia del calcio. Ken Loach è stato definito l'ultimo dei comunisti. Forse lo è davvero. Sicuramente è un grandissimo regista che ha raggiunto la piena maturità. E non racconta più solo i drammi e le tragedie dei diseredati e del proletariato inglese (come lui nessuno): ora vira sempre più verso la commedia e i sentimenti. Senza alcun timore, con il tocco elegante e disincantato di chi sogna un mondo migliore restando con i piedi per terra.
Estate
Questo acrilico su tela di qualche tempo fa si intitola "Estate". Sensi, calore e umidità in un mix arancione. Non poteva essere altrimenti. Mi piacerebbe leggere racconti anche brevissimi (sono ammessi pure quelli di una sola riga) su questo tema. Fa freddo e pioviggina, in questo momento. Che ne dite di riscaldare l'atmosfera? Rimarrei sull'erotico che per me si differenzia dal porno in più di una sfumatura. Faccio un esempio gastronomico. Eros, per me, è la preparazione di una piatto prelibato e anche l'attimo prima della sua degustazione. Porno è la bocca che mastica rumorosamente, spalancata, quel cibo.
sabato 19 dicembre 2009
Eros e Psiche
Eros e Psiche e niente Thanatos. Psiche trasparente: fa capolino appena in un Es sfrenato, si affaccia prepotente in un Io smodato e si percepisce flebile in Un SuperIo rassegnato.
Racconti erotici: ve la sentite? Evitando la prosa prosaica del porno stucchevole.
Cagnoli e canazzi di bancata
Dovrebbero studiare e imparare il libero arbitrio. Dovrebbero avere affetto per potere amare. Hanno solo una strada lercia sui cui scorrazzare e una scuola da usare come luna-park da prendere a pietrate.
venerdì 18 dicembre 2009
Talè!
Talè: Guarda. E' lo stupore di certi ragazzini a cui è stata rubata l'infanzia. Noi, che siamo più fortunati, spesso quello stupore, quegli occhi incantati, non ce li abbiamo.
Madonne on the road
Nell'estate del 2005 comincio a dipingere le "Madonne on the road". Lo spunto è offerto dalla ricerca di iconografia sacra che mi occorre per la realizzazione di alcune tavole del graphic novel "Il giocatore": il protagonista della storia sta raccontando dei suoi deliri mistici. Giotto e il Beato Angelico (pop e splendenti) furono somma fonte di ispirazione. Nel settembre del 2007 espongo i dieci acrilici su tela delle "madonne di strada" presso lo Spazio Tadini di Milano. Nel dicembre dello stesso anno la mostra si sposta a Scicli alla Koiné. Naturalmente, queste madonne, nelle gallerie palermitane, non sono mai apparse. Vi propongo: Madonna dei rocker, dedicata agli artisti di strada che per due euro suonano e cantano e rischiano la broncopolmonite, la Madonna del sospetto, omaggio al Maestro Hitchcock, e la Madonna delle contraddizioni: i personaggi che fanno capolino, trasfigurati, tocca a voi scoprirli. E se i tre acrilici sono spunto per racconti brevi, fate pure!
giovedì 17 dicembre 2009
Madonna dei baci furtivi
di Salvatore Iannizzotto
(Oltre il muro). Li ho guardati i tuoi quadri con questo soggetto e siccome, come sai, ne ho uno anche io a casa, che guardo ogni giorno, ho ripensato al motivo che me lo ha fatto scegliere senza esitazioni, un innamoramento che come tale è interpretabile, ma non spiegabile. Il quadro, che mi piacerebbe inserissi nel blog, fa parte delle "Madonne on the road" ed è un impareggiabile misto di sensualità e ingenua freschezza. Una donna dai lunghi capelli neri in primo piano, bellissima, mediterranea, dietro un muro e oltre il muro, un po' nascosti, due ragazzi, più magrebini che siciliani, ma forse la distinzione non ha senso, si sfiorano le labbra e il corpo. Mi scuserai, ma non riesco mai a restare in tema, le associazioni mi rapiscono e mi portano lontano.
Scanazzati a perdere
Il commento flash di Antonella Monastra (all'interno del post "Sciarra chitarra")rilancia uno dei temi che vedrete e leggerete spesso in questo blog: i bambini diseredati. I picciriddi delle periferie, e non solo, abbandonati e buttati via come vuoti a perdere. Mi piacerebbe che scriveste (pura narrazione, mera fiction) in questo senso.
mercoledì 16 dicembre 2009
Sciarra chitarra musica e battaglia...
Le ottime prove di scrittura relative ai post precedenti (nate per caso, per gioco) mi indicano con chiarezza ciò che occorre fare: proseguire. Forse è solo il puro divertimento a offrire frutti assai succosi. Chissà... Ecco, intanto, il nuovo input, l'immagine da cui partire. Vorrei mettervi un po' di soggezione, un tantino di strizza: questo acrilico su tela risalente al 2004 è stato il quadro che Roberto Alajmo ha "illustrato" con un suo testo (all'interno del progetto "Scorci e squarci" di cui ho detto qualche giorno fa). E presto ve lo farò leggere. Poi, un giorno, invertiremo la rotta: voi scriverete e io illustrerò a corredo. Ma ora scatenatevi!
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