sabato 27 febbraio 2010

Palermo è perduta


Non vedo vie d'uscita. Ma se inforco bene gli occhiali, le scorgo: e tuttavia, resto, masochisticamente. Si salvi chi può. Vada via chi può e chi vuole. Lottare? Certo. La sconfitta è assicurata.

5 commenti:

  1. A volte, invece, sento amarezza per essermene andato via. A farmi partire non è stata la paura di non riuscire a costruirmi un futuro: avevo poco meno di vent'anni, la testa piena di capelli e di sogni. Quanto alla possibilità per la Sicilia di risollevarsi, a volte nutro un ottimismo, magari illogico. Penso che qualche potenzialità che per adesso è quasi nascosta potrà saltare fuori. Penso che potranno prevalere persone di cuore e di ragione.
    Bellissimo, il disegno.

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  2. Le persone di cuore e di ragione si sono mimetizzate. Sono al riparo dalle intemperie. Nel chiuso delle loro camerette tiepide. Due miei amici trentenni, entrambi artisti del fumetto (uno li scrive, l'altro li disegna) sono andati a Barcellona. E non hanno alcuna intenzione di tornare. I diciottenni che studiano per un futuro migliore lo andranno a cercare in altre latitudini.

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  3. Non credo che la sconfitta sia assicurata, del resto, dal punto di vista della vivibilità, non è peggio di Roma Napoli o Milano, per il resto è una città mediterranea e poi prima di santa Rosalia pioverà. Scherzi a parte, mi sembra che a Palermo la società civile ha fatto parecchi passi avanti, cosa che non sempre si può dire delle altre città, certo basta mollare un po' e il muro di gomma riassorbirà subito tutto.

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  4. @Salvatore
    Non per fare polemica, ma cosa intendi quando dici che "la società civile ha fatto parecchi passi avanti"? Certo se paragoniamo Palermo ad un paese dell'Africa centrale allora noi siamo sicuramente più avanti, ma mi chiedo quale sia il termine di paragone e cosa si intende per una "società civile".
    Io, da palermitana, fino ad ora ho sempre difeso ogni attacco contro la mia città, ogni lato negativo che si poteva vedere in Palermo. Adesso sono più disillusa, e se ne avrò la possibilità, l'occasione, o semplicemente il coraggio di farlo, prima o poi cercherò la mia dimensione da un'altra parte. Forse non ci sarà lo stesso sole, la stessa aria, il panino con le crocchè a Mondello la domenica, ma ci saranno altre cose

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  5. Mi sono spiegato male, per me il vero problema è la tentazione della rinuncia, la tentazione di pensare che tutto sia inutile perchè palermo è e sarà sempre lo stesso, sono tentazioni caratteristiche della nostra identità, ma i giovani in piazza contro la mafia, la confindustria siciliana che sembra aver capito, per la prima volta, che la mafia non è un affare, se supportate, sono importanti segni di speranza; del resto le altre grandi città italiane non sono isole felici, il degrado è tangibile anche lì, alcune avranno meno immondizia per le strade, ma nel sistema non ne hanno meno, tutto questo significa soltanto che la nostra vigilanza deve aumentare e la vigilanza senza speranza non funziona. Bisogna continuare a lavorare perché la società civile si allarghi e pur mantenendo una mentalità critica prendere lo spunto dai segnali positivi per creare un percorso.
    Volevo chiarire il mio pensiero, ma temo di non esserci riuscito, ci vogliono altri apporti.

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