mercoledì 3 febbraio 2010
La città sgrammaticata - Materassi Street
Fotoreportage di
Gigliola Siragusa
(da Palermo)
Testo di Isidoro La Lumia
(Storico e patriota
palermitano,
1823-1879)
"Regolamenti di polizia urbana difettavano del tutto o giacevano trasandati da un pezzo; il suolo pubblico reso libero campo a chi volesse ingombrarlo, con illimitata licenza concessa ad ogni maniera di abusi, nessun sistema ordinato di spazzatura delle strade, quasi queste dovessero spazzarsi da sé, o bastasse affidare tal cura al vento e alla pioggia..."
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Si offende nessuno se scrivo che queste immagini non mi offendono? Così come esiste il "Cibo di strada" di cui andiamo orgogliosi, esiste una "vita di strada", quella di chi considera la strada un non-luogo di tutti e da usare , quindi, come meglio ci pare. In fondo è lo stesso concetto del pubblico che hanno gli Indù: un posto che tutti possono usare come meglio credono, anche sporcando e invadendo.
RispondiEliminaIn fondo basta invertire i fattori: Lo tengo pulito perché non è solo mio, oppure: Lo sporco perché è anche mio.
Il prodotto non dovrebbe cambiare...
Non Dovrebbe, ma... attendo risposte
Fara, sotto casa mia, si crea spesso e volentieri una discreta discarica (che viene rimossa dopo ampia e furibonda rimostranza all'Amia) di: materassi, frigoferi, sedie, stampelle, televisori, scaffalature metalliche, poltrone, tavoli e videoregistatori (ovviamente materiali usurati, quando non devastati: cioé fuori uso e spesso "contundenti": i materassi sono pisciati e ... lasciamo perdere...). Il lato poetico, con tutti gli sforzi possibili e impossibili del caso, non ce lo vedo.
RispondiEliminaNon è un lato poetico, è un lato sociale. La nostra cultura, di massa, è questa. Solo che questa puzza!
RispondiEliminaLe foto verità di Gigliola mi prendono sempre, comunque Palermo e la sua immondizia ha avuto anche l'onore di essere raccontata da Goethe.
RispondiEliminaNel suo viaggia in Italia infatti, racconta di essersi trovato a Palermo poco prima della festa di Santa Rosalia, ed avendo notato le strade piene di immondizia, chiese al suo ospite palermitano quando le avrebbero pulite, e il suo ospite lo rassicurò dicendogli - pioverà - dopo di che Goethe annota - e piovve -
A volte mi chiedo, cosa è meglio? Accettare una puzza di piscio o una legge razziale (di tipo intellettuale non basata sul colore della pelle o sul passaporto)? Sicuramente penserai e mi risponderai che l'una e l'altra si potrebbero evitare. SI,hai ragione, ma qualora tutti quanti fossimo come ME, TE, Gigliola e tutti quelli che frequentano il blog.
RispondiEliminaMa non è così, purtroppo.. Io vorrei che tutti partecipassimo , ma non è mai così
Fara, credo che la discarica "contundente" che spesso si crea in alcuni punti strategici è opera dei nativi.
RispondiEliminaMi piacerebbe poter dire che sono io il talent scout di Gigliola: ma non è così. Io sono solo un privilegiato.
RispondiElimina"credo che sia" e non "credo che è"... che palle.
RispondiEliminaIo vorrei che queste foto servissero per chiarire un pò a noi cittadini come e dove vogliamo vivere: how and where.
RispondiEliminaGrazie Salvatore per aver parlato di Goethe.
non ti preoccupare Gianni, tutti quelli che scriviamo " di getto" sbagliamo
RispondiEliminaio parlavo di goethe...
RispondiEliminap.s.
RispondiEliminaVolevo ringraziare Mingo, Roberto Alajmo e te
Me ne vado, non posso competere con Goethe e altri.
RispondiEliminaAlla prossima , se c'è spazio. Ma ci sarà. Lo so
Mavì ha detto:
RispondiEliminaVolevo segnalare da milanese impropria che vive parte dell'anno a Scicli (Ragusa), che qui a Milano, tra i giovani precari con appartamenti "semi arredati" a prezzi folli vige l'abitudine, nottetempo di andare in giro per il centro storico di Milano a cercare gli scarti delle case signorili, sistemati nelle vie per essere ritirati dall'Amsa. Servono per finire di arredare il proprio appartamento e pare che si trovino pezzi notevoli... pare anche che a volte c'è da fare a botte con filippini, cinesi ecc che cercano le stesse cose.
Mavì, io sapevo anche di signori lombardi benestanti che andavano (e suppongo vadano ancora) per discariche alla ricerca di pezzi d'arredamento dismessi da ristrutturare, riciclare. Biciclette da far funzionare, pentole, macchine per cucire...
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