domenica 28 febbraio 2010

Invincibile


In un post di qualche tempo fa scrissi un elogio preventivo dell'ultimo film di Clint Eastwood. Era un pretesto per dire da questa sede che Eastwood è, in my opinion, il più grande regista vivente. Ieri ho visto "Invictus". E tutte le certezze e aspettative sono state pienamente confermate e soddisfatte. La grandezza di Clint consiste nel maneggiare ciò che in genere non conviene sfiorare nemmeno se non si conosce più che bene la materia. L'epica sportiva e la retorica dell'uomo reduce da trent'anni di carcere sono perlomeno materia ostica, scottante, da evitare accuratamente se non sai come si toccano i fili: in genere chi osa farlo resta fatalmente fulminato. Invece Clint tocca quello che gli pare e fulmina noi. Come sempre.

3 commenti:

  1. Condivido tutto quello che hai scritto. Dirigere un film su una storia già scritta dalla Storia attuale, non è facile e Clint c'è riuscito senza falsi moralismi... Bellissimo film!

    RispondiElimina
  2. Francesca, lo hai visto doppiato in spagnolo o con sottotitoli spagnoli? In Italia Morgan Freeman è doppiato meravigliosamente.

    RispondiElimina
  3. Darei vent'anni di vita per un grammo di genio...

    RispondiElimina