martedì 23 febbraio 2010
Ma sempre bambini?
Secondo me se ne parla sempre poco e con scarsa efficacia. Mi riferisco soprattutto a quei bambini che un'infanzia non ce l'hanno o non l'hanno mai avuta. Costretti, loro malgrado, a fare i conti con la strada e gli adulti in età non adeguata. Quei bambini che bambini non possono esserlo nei fatti. Parlo di quelle creature che vengono procreate, usate, molestate, tormentate e poi "buttate". Sono i bambini "usa e getta" che affliggono la mia anima e contorcono le mie viscere.
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Sempre bambini, sì. Se non siamo in grado di rispettare i bambini viviamo proprio in un mondo sbagliato. Per questo dobbiamo tenere sempre la guardia alta. In questo disegno drammatico parlano e pensano parole bianche, che nessuno ascolta né ha il tempo di capire. Vivo in una zona del mondo dove non ci sono periferie con bambini a perdere, però ho scoperto che gli scanazzati possono pure vivere dentro casa. Anche tra quattro pareti le parole possono essere bianche.
RispondiEliminaGianni, quando hai fatto questo disegno?
RispondiEliminaGigliola, dieci anni fa. E precedeva la produzione dei dipinti che mi avrebbero "preso" tutto il 2000 e buona parte del 2001. Molti di questi disegni apparvero su l'Unità di quel tempo all'interno dell'inserto culturale "Media".
RispondiEliminaGianni,volevo farti i complimenti per questo disegno particolarmente" bellissimo"
RispondiEliminaCiao Giovanni
Ti ringrazio, Giovanni. Ciao!
RispondiEliminaGià, molto bello il disegno, ma non è la prima volta che lo vedo. Gianni, sei bravo, lo sai.
RispondiEliminaTornando ai bambini, noi siamo portati a dimenticare che i diritti umani (per tutti gli adulti) sono cosa recente e ancora più recente quelli dei minori.
Non dimentichiamo che tutt'oggi - e non c'è bisogno di arrivare in Cina- i bambini sono considerati una proprietà anche in molti luoghi d'talia. Per non parlare poi dei giudici minorili che trattano i bambini come fossero pacchi postali da smistare.
Mi mettono rabbia e tristezza questi bambini sporcati da una vita ladra di sogni e di speranze. Vomitano il nero della strada che ha macchiato la loro infanzia. E' un nero che sembra pece. Sono nudi i bambini del disegno, spogliati non solo di vestiti ma anche di felicità. Sono tragici i fumetti senza le parole: i bambini quasi mai raccontano il dolore e l'orrore, perchè spesso per loro quella vita sull'orlo del precipizio è la normalità, e questo lascia me senza parole.
RispondiEliminaLa scelta di non usare i colori è azzeccatisima: che tinte possono colororare un contesto tanto degradato come quello che l'immagine lascia supporre???
Secondo me, non siamo in grado di rispettare nessuno, se questo va contro i nostri interessi, oppure se al contrario li favorisce. Si commettono brutalità inenarrabili contro qualsiasi essere soprattutto i più indifesi perchè la viltà è uno dei "requisiti" più evidenti dei mostri che ogni momento agiscono nel mondo. Credo che non ci sia speranza: per uno di questi che paga le sue colpe, altri dieci o più restano liberi di continuare le loro nefandezze.
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