venerdì 12 febbraio 2010
FotoRacconto - Emigranti
Foto di Paolo Beccari, Testo di Fara
E' proprio una brava persona ziu Cicciu - pensa Abubakir nella sua lingua, mentre lo ascolta. Ziu Cicciu scendeva quasi ogni mattina a fare la passeggiatina e sempre si fermava a parlare un po' con lui che passava la giornata a guardia del suo mercatino personale. Gli raccontava di Petrosino, ammazzato dalla mafia proprio lì, della Vicaria che c'era una volta lì vicino, ma soprattutto ziu Cicciu gli raccontava di quando lavorava in Nigeria, con l'ENI come operaio. Aveva fatto l'emigrante pure lui e gli piaceva parlare dell'Africa con Abuba.
Una cosa ad Abuba dispiaceva. Ziu Cicciu non gli aveva mai stretto la mano.
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Grande Fara, hai fatto parlare la bella foto di Paolo.
RispondiEliminaFara, non ho parole... bellissima la tua storia, quella stretta di mano mai data mi ha commosso!
RispondiEliminaGrazie ad entrambi.
RispondiEliminaMa è tutta "colpa" dell'"Uragano Allegra"
Fara, bellissimo racconto. La mancata stretta di mano provoca tanta malinconia quanta rabbia...
RispondiEliminaForse Abuba dovrebbe fare il primo passo: dovrebbe allungare lui la mano per infrangere l'ultimo tabù di Ziu Cicciu.
RispondiEliminaFara, hai colto nel segno la mimica della postura dei personaggi, ziu Cicciu con le braccia incrociate come a dire "Si, chiacchieriamo cinque minuti, ma non ti aspettare da me più di questo e rimani al tuo posto" e Abuba che invece è disposto ad aprirsi al dialogo ma alla fine l'espressione del suo viso è quasi sconcertata
RispondiEliminasì, l'interpretazione del linguaggio del corpo mi sembra puntuaissima. E l'apertura di Abuba lascia aperta la speranza, nonostante l'espressione del viso.
RispondiElimina:)
splash!
Bellissima foto e altrettanto bellissimo racconto. Voglio pensare che ziu Cicciu sia un po' timido e che lo freni lo sguardo di Abubakir che sembra voler scrutare in lui per capire se quell'uomo gli offre sinceramente la propria amicizia. Credo che i due debbano superare la diffidenza reciproca e tendere entrambi la mano l'uno verso l'altro per far cadere tutte le barriere pregiudiziali che li dividono.
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