lunedì 10 maggio 2010

La città sgrammaticata - Palermo colors


Foto e testo di
Gigliola Siragusa

Questa è la storia di una famiglia felicemente integrata, una delle tante che vivono e lavorano nel nostro centro storico. Palermo è una città ormai ampiamente cosmopolita. Veramente lo è sempre stata. Infatti, nei secoli, ci ha sempre distinto una vivacità multiculturale dovuta alle svariate dominazioni subite. L'integrazione degli stranieri non è mai cosa facile da realizzare soprattutto per la diffidenza verso chi è diverso da noi per razza, colore o religione.
Speriamo che almeno le nuove generazioni possano riuscire a convivere serenamente.

6 commenti:

  1. Questa foto mi dà lo spunto per raccontare un incontro fatto di recente con un ragazzo del Pakistan. Ero a Mondello (vedi commento sui luoghi elettivi del post di loredana salzano) in spiaggia a godermi la vista del mare e a rilassarmi un pò, quando mi è passato davanti questo ragazzo, un tipico venditore di tutto. Io ho fatto cenno di no con la testa al suo tentativo di porgermi le collane, ma lui si è fermato lo stesso, inginocchiandosi accanto a me per farmele vedere. Non era insistente nè invadente, aveva un modo delicato di prendere le sue collane stendendole su un'asciugamano uscito appositamente dal suo zainetto colorato e poi aveva gli occhi buoni: non ho potuto fare a meno di interessarmi al contenuto del suo zaino! Ovviamente in quanto donna, non potevo non trovare qualcosa che mi piacesse, e lui riponeva da parte queste collane, sempre con la stessa cura e delicatezza. Poi però ho realizzato di non avere con me molti soldi (guai a giacere sulla spiaggia di Mondello con importi superiori ai 10 euro, i ladruncoli sono sempre in agguato) e quindi dopo avergli chiesto il costo della collana prescelta, ho racimolato tutti i miei averi del momento: 10 euro. Gli ho detto che non potevo dargli di più e ovviamente per lui è andata bene lo stesso. Concluse le trattative, lui ha sistemato tutto dentro lo zaino, lentamente, con la stessa gentilezza di prima, e nel frattempo mi ha chiesto se fossi di Palermo. Dopo avere risposto gli ho rigirato la stessa domanda e lui mi ha detto di venire dal Pakistan. Il Pakistan: mi ha fatto pensare al fondamentalismo islamico, al commercio di droga proveniente dall'Afganistan, al fatto che quel ragazzo nel suo paese magari la mattina usciva di casa e non sapeva se sarebbe tornato la sera. Gli ho chiesto: "Come ti trovi a Palermo" e lui ha risposto: "Bene, bella Palermo" facendo un sorriso enorme, tanto enorme che gli si sono illuminati gli occhi. E poi è andato via.
    Spero di non avervi annoiato con questa storia, però a me questo incontro è servito a riflettere sul fatto che, quando ci lamentiamo per qualcosa che accade nella nostra città, o per la munnizza o per il traffico, dovremmo pensare che per altre persone che vivono in condizioni ai limiti della dignità umana, le stesse cose per cui noi ci lamentiamo, sono delle "oasi nel deserto", qualcosa per cui vale la pena di fare un sorriso

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  2. Per concludere il racconto: dopo qualche giorno vado di nuovo a Mondello, questa volta in compagnia di mia sorella, ma anche questa volta col portafogli ancora più vuoto. Spunta di nuovo lo stesso ragazzo pakistano col suo zainetto (ovviamente Mondello con una bella giornata di sole è un luogo perfetto per fare vendite): ci riconosciamo e ci salutiamo. Anche questa volta si ferma a mostrarci le collane, ma io lo interrompo dicendogli che questa volta di euro non c'è nemmeno l'ombra. A quel punto lui decide che vuole farci un regalo, ci mostra alcune collanine dicendo "regalo, regalo" e noi "no, no, non ti possiamo pagare". Ma il suo sguardo era risoluto, lui aveva deciso che doveva assolutamente regalare una collana sia a me che a mia sorella, non abbiamo potuto rifiutare. Gli ho augurato tutto il bene possibile e gli ho raccomandato di stare attento a quelli che potrebbero approfittare delle persone buone come lui. Non l'ho più visto (non è che vado ogni giorno a Mondello!), e adesso ho 2 collane in più che custodisco gelosamente

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  3. Pirsi, porta con te la macchina fotografica quando vai a Mondello: se lo rivedi, devi fotografarlo!
    Ciao Petulia, non conoscevi il talento di Gigliola?

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  4. In ogni foto Gigliola lascia scivolare un ingrediente segreto. Questa all'apparenza sembra la foto di un gruppo di famiglia, ma è molto di più.
    Bella anche la storia di Pirsi.

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  5. Io spero solo che i media nazionali e le leggi leghiste non distruggano il nostro "naturale" cosmopolitismo .
    Io ho affittato un mio appartamento, in centro storico non degradato, ad una famiglia extracomunitaria. Sono già due anni . Pagano regolarmente e sono persone molto per bene. Sono in Italia da 15 anni e per rinnovargli il permesso di soggiorno hanno chiesto a questa famiglia extracomunitaria e a me la pianta catastale dell'appartamento affittato.
    DITEMI E SPIGATEMI cosa c'entra? Se non è razzismo questo!!!!! Il razzismo non è solo Dakau

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