sabato 15 maggio 2010

Diario della pioggia - 11, 12, 13, 14





Tavole: Undici, Dodici, Tredici, Quattordici

14 commenti:

  1. L'avevo detto io che una bruna doveva spuntare! Gianni, io abbandono il diario della pioggia, non ce la posso fare, i capitoli sono troppo incalzanti per il tempo che posso dedicare e con tutti i personaggi che vedo... cedo il testimone! Questa volta farò la lettrice :-)

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  2. Grazie Pirsimona, mi incoraggi,ma non so se riuscirò ad arrivare alla fine, bisogna fare i salti mortali per intrecciare una storia intricata in quadri con una storia plausibile o quasi in parole. comunque un po' avanti sono riuscito ad andare
    "-Già, miss Bina Tarcoski, - disse Franco – L’incontro stasera a cena, non sa chi sono, ci siamo incontrati alla conferenza e io mi sono date arie da critico di mister Wu, era interessata al mio scetticismo, gli ho citato Einstein, “Dio non gioca ai dadi”, e l’ho vista interessata, credo che le interessino i darwinisti fino a un certo punto, l’Ho invitata e ha accettato, vediamo cosa ne cavo- -Stai attento- disse Platania –se è quello che sospetto è una tosta.-
    Franco e Bina sono al ristorante, lei sorseggia un te, lui schizza sul menù il suo profilo, - Dio non gioca ai dadi, Ti convince più del dott. Wu?- dice Bina – non è questione di convincere di più o di meno, in effetti il problema è quello della separatezza fra scienza e religione, possiamo ricostruire passo passo tutto il percorso dell’evoluzione, dal primo composto organico all’uomo e non avremmo ancora eliminato Dio, c’è sempre un prima che si può pensare appeso con un gancio al cielo e che costituisce il primo inizio, a questo punto si deve tirar fuori dal cappello il buon vecchio Occam che ci domanda. Questo gancio è necessario? Per il dott Wu la risposta è no, per sua santità è si, io invece mi domando: una volta appesa la questione a questo benedetto gancio resta da scoprire a che gancio è appeso Dio e così via, ma io ho bisogno di Dio per sentirmi meglio? Io si- - Insomma non ti interessa la verità oggettiva, forse non credi nemmeno che esista, ho l’impressione che sei più pericoloso del dott. Wu- Quest’ultima frase Bina la disse con un incantevole sorriso, ma Franco sentì una goccia di sudore freddo scivolargli fra le scapole."

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  3. Oh mamma mia! Cosa mi dovrò inventare!!!
    Sole (e nuvole) mio, chiariscimi una cosa, questa è una storia che tu hai già fatto e proponi di reinventarla o è completamente nuova e tu la vai disegnando mano mano. O magari l'hai disegnata tempo fa, con una tua linea di racconto ben chiara...forse.
    E' il vantaggio di tenere Banco!
    ps
    io di graphic novel tue ne ho solo una ( e tu me l'hai autografata!)
    Non posso comprare tutto!!!

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  4. Inedita. Con testo di altro autore. Sette capitoli pronti. Alla fine dovevano essere dodici. Ho letto testi, in questa sede, decisamnete più intriganti rispetto allo scritto originario. Volevo postare una tavola per volta. Ma si possono tessere e ordire trame e altro con un quadro d'insieme. Mi piace far vedeere quello che faccio e che ho fatto di recente anche al pubblico silente. Fortuna che però ci siete voi che vi divertite assienme a me. Altrimenti, che noia!

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  5. complimenti per il tuo stile... davvero particolare come sintesi grafica (quasi un incrocio tra lauzier e tardì)e soprattutto mi piacciono molto queste tavole per la composizione narrativa.
    complimenti...

    ned
    http://www.unmondomigliore.net/

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  6. Ciao Ned, tra un po' verrò a dare uno sguardo al tuo mondo web. Grazie di cuore per i bellissimi complimenti: quando hai citato Tardi ho avuto un mancamento di gioia! Anche il vecchio Lauzier non mi lascia indifferente. A presto.

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  7. ricambio il link:)
    a presto...

    Ned
    http://www.unmondomigliore.net/

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  8. -Più ti guardo e più mi somigli a un amico, è un rom, un bravo ragazzo, lo vedo tutte le volte che vengo qui, meno spesso di come vorrei, ma non mi interessa la città, mi interessa lui, un tuffo nella normalità, abbiamo visto insieme due volte Casablanca, ma potrei andarci anche dieci volte con lui e non si accorgerebbe di vedere sempre lo stesso film, a lui interesso io, è questo che mi piace,quando ha un problema si rivolge a Dio, non riuscirebbe nemmeno a capire qualcuno che lo metta in discussione, per lui, poco o tanto sono anche io un dono di Dio, e anche per me lui è qualcosa di simile, una rada tranquilla in cui buttare l’ancora ogni tanto, ma il mio Dio è diverso dal suo, pretende che lo si difenda dallo scetticismo e dalla concorrenza-
    Continuarono a cenare, anche se per Franco non era un gran cena, umus, verdure e grandi tazze di te senza zucchero –La sera preferisco stare leggera- aveva detto Bina.
    Verso le 11 disse che preferiva tornare in albergo – no, vado da sola, devo digerire la nostra conversazione, per me è stata più interessante di quanto supponi- Lo lasciò a pagare la cena, a lui non era sembrata granché come conversazione. Solo allora Franco si accorse della bruna che lo fissava, sembrava quasi il negativo di Bina, non è che si somigliassero, ma qualcosa in lei gli suggerì quest’idea.

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  9. Pirsi, potresti però fare una sinossi (sintetica) tutte le volte che il quadro d'assieme rende la "lettura" dei fatti più chiara. Che ne dici?
    Pensate anch voi che Salvatore si è scatenato come il vulcano islandese?

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  10. Forse anche meglio! Il vulcano islandese (rinunceremo per sempre senza rimpianti al suo nome vero) è tutto fumo e poca lava.

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  11. Ma quale sinossi!!! Il quadro d'insieme complica le cose, altro che renderle più chiare! Devo dire che, vista la complessità dell'intreccio, Salvatore sta riuscendo ottimamente ad inventare la sua storia; probabilmente non si attiene in tutto e per tutto ai disegni, ha preso i personaggi e poi ha proseguito sulla sua strada. Alla fine si chiede "ci potrebbe entrare qualcosa con l'insieme della graphic novel? si" e via con la pubblicazione

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  12. Tav 11
    Qualche giorno dopo Jean si ritrovò a prendere un the con Sophie. Una ragazza, conosciuta tempo addietro. Faceva la vita Sophie ma era una brava ragazza. Lo aveva cercato con una certa urgenza e lui gli aveva dato appuntamento in un bar fuori mano.

    tav 12
    Quando l’aveva conosciuta Sophie era innamorata cotta di uno slavo e si era rivolta a lui perché aiutasse Bogdan a ritrovare i suoi genitori ma soprattutto la sorella, la bella Gordana che, a sentir lui, era stata rapita e fatta espatriare. Ma non ne vennero a capo.
    Bogdan lavorava come meccanico e sempbrava un bravo ragazzo.
    -Finisci il lavoro alla svelta Bog, vogliono la macchina entro stasera

    tav 13

    -Eravamo stati al cinema l’altra sera- raccontava Sophie- e dopo, visto che pioveva avevamo deciso di andare a casa. Avevamo voglia di fare l’amore e la pioggia e l’umido ci invogliava a coccolarci al calduccio.
    Camminando abbiamo avuto l’impressione che qualcuno ci seguisse . Sarà un’impressione pensammo e non ci demmo molto peso.

    tav 14
    Fecero l’amore. Dolcemente e dopo abbracciati andarono alla finestra.
    Non c’era nessuno. O almeno così pareva.

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  13. Anche Lara ha molto da raccontare. Giorgio non si ferma neanche a rileggere le righe che ha scritto, liquide come rigagnoli in discesa. Tende pesanti, rosse, aperte come sipari. Lara chiede il tè al maggiordomo, forse per allontanare quell’uomo che col suo lungo viso improsciuttito e gli occhi a fessura aveva messo a disagio Giorgio. «Conosci Gregorio?», comincia Lara. «Fa il meccanico. Una passione, la sua. Mi piaceva, avevamo cominciato a vederci. Capimmo che ci amavamo davvero al chiuso di un cinema. Abbiamo visto Casablanca, se vuoi sapere. Tra noi era nata una bella storia, che sembrava piuttosto normale. Sai – aggiunse Lara posando la tazza sul piattino – una storia come tante altre. Almeno così mi sembrava».

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