martedì 8 giugno 2010

Diario della pioggia - 47, 48, 49




Tavole: 47, 48, 49

7 commenti:

  1. Invidio la tua continuità, Gianni.
    Stai lavorando molto bene a questo
    progetto. Trovo così assurdo che
    "Diario della Pioggia" non abbia
    ancora un editore.

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  2. Grazie Luigi, le tue parole mi rincuorano. Un abbraccio.

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  3. Luigi, "diario della pioggia" "è" editato. Lo stiamo leggendo in tanti e in tanti stiamo cercando di interpretarlo . Di "scriverlo" .
    "Diario della pioggia" ha un editore...la rete e la rete siamo noi. Quelli che non contiamo niente dal punto di vista editoriale

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  4. Sì Fara, però un editore "vero" non sarebbe male: come diceva l'amichetta di Gianni bambino, vederlo stampato, oltre che disegnato, farebbe piacere.

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  5. Lo zio Nonò Levi in realtà non è lo zio di Gregorio, ma il suo datore di lavoro, all’officina. Per Gregorio è un amico, un confidente, un fratello maggiore. Fratello maggiore due volte, come sostiene il giovane: gli ebrei sono i nostri fratelli maggiori – Nonò è poco praticante ma porta sempre la kippah – e come amico fraterno. Ha sofferto pure Nonò lui quando la storia di Gregorio con Sabrina si è chiusa per sempre. Ci aveva sperato che i ragazzi si accasassero.
    Giorgio sa che in quell’officina pendono alcuni fili della storia che sta intrecciando e va ad ascoltare i racconti di zu’ Nonò. Invece è il vecchio meccanico che gli fa le domande. «La conosci a Isabella di Castiglia? Sì, proprio quella delle caravelle. E nello stesso anno delle caravelle si mise in testa che nelle terre spagnole, Sicilia compresa, non ci dovessero abitare ebrei. E così alcuni se ne andarono e altri si convertirono. I miei avi fecero finta», spiega lo zio Nonò. «Inghiottirono qualche particola e molto veleno. Se ti fai un giro dell’elenco telefonico – conclude – vedi quanti ebrei ci sono qui, pure se non portano la kippah». Magari sono di origine ebraica pure i bastardi che hanno imbrattato la saracinesca. Per loro non è serata: l’aspirante gioventù hitleriana rimedia qualche calcio da Giorgio, che i calci li sa dare bene. La sera, a cena insieme, lo zio Nonò parla del tempo, della pioggia. Infine chiede: «Ma lo sapete cosa vuol dire Nonò?»

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  6. La mia amichetta di allora direbbe che i fumetti non si disegnano, si POSTANO...

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  7. P.S. Per capire (ed apprezzare) pienamente la citazione di Yorick ("l'amichetta di Gianni bambino") consiglio ai nuovi frequentatori e/o a chi fosse sfuggito di andare all'etichetta "Bambino che voleva guidare gli autobus". Tutto sarà più chiaro.

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