giovedì 17 giugno 2010
Sole e Nuvole: Badit
Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera e un acquerello di Giovanni Lo Re, in arte e per il blog, Badit.
Caro Gianni, ti scrivo, da tempo medito di farlo, per parlarti un po' di me. "Sento"
che anche tu avresti voluto sapere qualcosa in più di me e penso che il senso della "riservatezza", del "rispetto" siano stati i motivi della nostra "inerzia". Finalmente ieri ho tolto gli anelli ed ho iniziato la fisioterapia (a volte mi ritrovo a sorridere pensando a me e a Yorick che vestiti da indiani danziamo, cantiamo e suoniamo attorno al falò!). Dunque, immagina cosa provo, da dove iniziare? Dall'inizio. I miei genitori "emigrano" dalla splendida "Polizzi Generosa", mio padre trova lavoro come portiere in via F. Parlatore e mia madre fa la casalinga/sarta. Nasco io e ben presto mi accorgo di essere "circondato" da due meravigliosi genitori, ma da ben poco altro. La mia "stanza" è un divano/letto all'ingresso ma anche stanza da pranzo/salotto! Anyway, leggo fumetti già nella culla e disegno appena scesone. Faccio il liceo artistico e poi architettura per due anni, nel frattempo lavoro in varie librerie (Europa, Cavour,l'Aleph, a fine mese non rimane nulla della paga già spesa per libri, 33 giri e fumetti!) e cerco di un mio personale spazio artistico in questa città, sigh: sì, riesco a vendere qualche quadro, qualche vignetta, lavoro in una ditta come grafico, ma ho un solo chiodo fisso, trovarmi uno spazio,una casa dove VIVERE. E così, a 22 anni, proprio 30 anni fa, trovo, grazie ad un caro amico che lavora nel settore turistico, questa mansarda che sto per lasciare. Sempre lui mi propone di lavorare al ricevimento grazie alla mia discreta conoscenza delle lingue. Insomma, finalmente riesco ad avere una casa e di conseguenza un affito, le bollette, etc. Lavoro saltuariamente in Sicilia e fuori, nel 1987 sono a Milano e ne approfitto per far vedere delle tavole alla "mitica" Fulvia Serra, che si complimenta e mi sprona a continuare. Da qualche anno lavoro come segretario nell'hotel Principe di Villafranca, un piccolo hotel 4 stelle dove, almeno, per fortuna, si respira quotidianamente un'atmosfera cosmopolita/culturale. Incontro giornalmente persone di tutte le parti del mondo, dall'Australia alla Cina, dalla Scandinavia alla Spagna, etc. e sono di casa Camilleri, Noa, Achille Bonito Oliva, Sgarbi, Arbore, Wim Wenders (che ha trascorso in hotel 3 mesi), Patti Smith, Vincenzo Consolo, Ficarra e Picone, i comici di Zelig. Sia ben chiaro che non nutro alcun fascino reverenziale verso i cosidetti vip, anzi, di tutti quelli incontrati, ho solo una dedica del grande Andrea Camilleri.
Adesso, caro Gianni, non so più che dire, mi sento un po' stanco e un po'
stupido, e poi non voglio annoiarti più di tanto.
P.S. Ieri ho ritrovato questo acquarello senza titolo, del 1994. Ho pensato subito al tuo blog e cosi l'ho chiamato Il Sole e le Nuvole. Se sei d'accordo, lo vorrei dedicare al blog.
Ciao
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Sono stata un paio di volte al Villafranca x motivi di lavoro xciò condivido e confermo l'aria raffinata e cosmopolita che vi si respira (lo so è uno spot..ma è leggero leggero..in questa giornata di calura pesante).Molto bello l'acquarello,sospeso tra impressioni naïf e colori dalle ascendenze giottiane, complimenti al "segretario" Badit.
RispondiEliminaNon sei stupido, Badit! E non credo che tu ci abbia annoiato, al contrario è stato bello leggere la tua storia.
RispondiEliminaMi piace l'acquarello dai colori forti e vivaci; mi sembra formato da tante torte, anche se forse sono case e palazzi?
Che bello! che fresco! che dolce!
RispondiEliminaNe approfitto per invitare gli amici artisti che ho il piacere di leggere spesso in questo mio blogghino a disegnare qualcosa anche di molto rapido per Sole e Nuvole, magari con due righe autobiografiche. E' una rubrica che mi piace molto. Si possono scoprire molte cose in un disegno schizzato e in una letterina al volo.
RispondiEliminaQua ci vuole Yorick,
RispondiEliminaYorick dove sei?
Bello questo sole e queste nuvole, Badit, a me danno l'idea di un momento felice.
p.s.
si ma dobbiamo metterci daccordo per gli autografi (soprattutto quelli dei musicisti).
Tu mi avverti, io mi piazzo davanti
all'ingresso e zac... autografo!
Non ho parole,non solo perche' ho parlato tanto...non vedo l'ora di fare un brindisi con Gianni e le belle persone di questo blog...
RispondiEliminaun brindisi minimo...
Gianni, ma ti pare che siamo tutti disegnatori? Io riesco a fare disastri anche mettendo insieme quattro linee geometriche! E le poche volte che ho tentato di sporcarmi le mani con i colori... catastrofi visive! Certe cose o le sai fare perchè insite nella tua natura o non le sai fare
RispondiEliminabadit meravigioso. immagine e testo. e mi piace perchè ha l'aria di essere una specie di luna park sospeso tra le nuvole..un luna park mangereccio mi pare. io vedo torte.sarà la fame. il calo.. di zuccheri.. sarà che un paradiso me lo figuro come una pasticceria speciale di questo genere..peccato che io metta su chili anche solo a guardare certe leccornie..
RispondiEliminaper quanto riguarda i vip. hai ragione. non è per l'essere "vip". ma è che quando ci si trova davanti a delle belle persone belle veramente (non a caso divenute poi "famose") si avverte" un 'emanazione "che si percepisce . un 'aura creativa che piacevolmente infetta. ecco perchè è bello avere a che fare- anche se per pochi secondi- con loro.taluni di loro-sfiorarli.
Lò grazie!Hai descritto benissimo quello che anch'io intendevo dire nella lettera.Subisco volentieri la fascinazione dei "grandi" qualsiasi sia il loro campo di appartenenza,le Arti,la Musica ,la Letteratura,il Cinema,il Calcio ( in questo momento mi viene da pensare "ma i grandi della politica dove sono? )mi lasciano indifferenti,a volte mi irritano, i vip in quanto vip.
RispondiEliminaGrazie Badit,
RispondiEliminadei colori e delle parole.
Sembra proprio un paesaggio di marzapane, ho avuto la stessa impressione di Lò. Grazie della dedica, Badit! Non vedo l'ora di fare la danza attorno al fuoco, con tanto di facce colorate e tomahawk. Per i disegni, però, Gigliola, preferisco svicolare: non so tirare due righe che due...
RispondiEliminaMi sono espresso malissimo: in realtà mi riferivo agli artisti di matita e pennarello. Lo davo per scontato: e invece, no. Ripeto l'appello: agli amici che disegnanno di professione e con disinvoltura, fatevi sotto, se vi va. Mi piacerebbe presentarvi all'universomondo...
RispondiEliminaAgli altri: Continuate a mostrare con orgoglio gli altri talenti!
E' che quando mi ripetono una cosa trenta volte la capisco al volo!!
RispondiEliminaHa cominmciato Gigliola, a dire il vero. Pirsi ci ha messo la briscola, tu il carico... Ma io avevo involontariamente barato.
RispondiEliminaMa la cosa più bella è che il mio "qua ci vuole Yorick" era riferito al desiderio di leggere un commento di Yorick su ciò che aveva scritto Badit...perchè a me piacciono i commenti di Yorick, sono molto simili ai miei pensieri.
RispondiEliminaconcordo giglio!
RispondiEliminaOh, arrossisco... il fatto è che stavolta mi sono limitato ad ascoltare (e a guardare).
RispondiEliminaGiovanni Yorick, sei un mito!
RispondiEliminagemma :
RispondiEliminabello l'acquerello: emana dolcezza e tranquillità.
è vero fa pensare ad un mondo di torte.
bella anche la storia di Badit, raccontata con affetto e semplicità, piena di bei pensieri, sembra vissuta con calma e serenità.
buona continuazione.