L'
Aiace interpretato da
Maurizio Donadoni è una furia selvaggia, un vulcano che esplode, un oceano in tempesta, una diga che rompe gli argini. Aiace perde il senno e trova la lucida follia per ribellarsi ai
"dispetti" degli dei. L'uomo che per riconquistare l'onore perduto preferisce perdere la vita.
Aiace era secondo solo ad
Achille.
Donadoni-Aiace non è secondo a nessuno.
Foto di Roberto Cibella
Un uomo, titanico ma pur sempre uomo, che punta un indice verso il cielo. E' una bella immagine. Potrebbe fare una dedica (come nelle radio private degli anni Settanta, con tanto amore e tanta simpatia) o chiedere spiegazioni sulle cose che non capisce. In questi giorni mi ci rivedo, in questa figura. Mutatis mutandis: con la figura di questo Aiace condivido la pettinatura, molto meno le masse muscolari. Ma ultimamente punto anch'io l'indice. Vorrei un colloquio, vorrei capire tutto. Mi accontenterei di una risposta qualsiasi. Mi sta simpatico, questo Aiace che fa domande e se non gli rispondono prende d'aceto.
RispondiEliminaLe domande disperate le rivolgeva agli dei (che per Sanguineti erano demoni). Superfluo dire che anziché dargli uno straccio di risposta preferirono vederlo morire suicida.
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