mercoledì 30 giugno 2010

La luce e i morsi


Femmine che non saranno esposte da Nzocchè, ma solo perché esposte alla parete di una carissima collezionista.

6 commenti:

  1. Una battaglia dei colori: ognuno cerca di conquistare lo spazio degli altri. E' bello l'equilibrio che ne viene fuori.

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  2. Bella la tua analisi in due righe. Hai detto quello che in genere si dice in un paio di cartelle, ma con sintesi brillante.

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  3. Me lo sono guardato a lungo questo dipinto,oggi. Non capisco la presenza del termine “morsi” accostato alla parola luce. Le due donne sembrano corrispondere a funzioni diverse della femminilità:la prima svetta in altezza, ha lo sguardo diretto verso un punto: è guida? È madre? È complice? L’altra, empatica fin da quel torace allargato, sembra raggomitolare la testa in direzione delle mani di entrambe, mani che noi non vediamo ma che sembrano stringersi congiunte, mentre le dita presumibilmente si intrecciano, replicando per istinto uno tra i gesti più arcaici di affetto. Dov’è il morso?

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  4. E' il titolo originario: Morsi di luce. Poi ho scoperto che un passito di Pantelleria ha un nome analogo e allora ho invertio i fattori, forse cambiando il prodotto. Però mi piace l'attenzione e la cura con cui osservi le tele. Ciao!

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  5. Il titolo di un vino!meglio lasciar perdere allora con le interpretazioni.. mi sa che non ci azzecco proprio, vedo solo quel che voglio vedere, per questo sono accurata. Stammi bene, buon lavoro...Ps. anche se...sempre "morsi enigmatici" ci sono nella luce!

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  6. Ho scoperto del nome del vino solo dopo. Altrimenti avrei adottato altri titoli. Non essendo la tela in questione in mio possesso, resta col nome originario.

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