Un soldato deve ubbidire sempre agli ordini. Pure se non li capisce, pure se li capisce e non è d'accordo. Un soldato non è pagato per pensare ma per compiere la volontà del suo comandante, del Condottiero e di Dio. Non penso nulla mentre il mio compagno Karl, forse per la decima volta negliCondottiero e lo ultimi tre giorni, punta il fucile contro un ragazzino. Lo vuole il comandante, lo vuole il vuole Dio. Il ragazzino deve raggiungere gli altri al campo, deve lavorare per liberarsi e se non rispetta le regole deve morire. Non penso nulla mentre punto anch'io il fucile. Non riesco a pensare mentre il mio fucile urla uno sparo. Karl, lieve, cade.
Un soldato deve ubbidire sempre agli ordini. Pure se non li capisce, pure se li capisce e non è d'accordo. Un soldato non è pagato per pensare ma per compiere la volontà del suo comandante, del Condottiero e di Dio. Non penso nulla mentre il mio compagno Karl, forse per la decima volta negli ultimi tre giorni, punta il fucile contro un ragazzino. Lo vuole il comandante, lo vuole il vuole Dio. Il ragazzino deve raggiungere gli altri al campo, deve lavorare per liberarsi e se non rispetta le regole deve morire. Non penso nulla mentre punto anch'io il fucile. Non riesco a pensare mentre il mio fucile urla uno sparo. Karl, lieve, cade.
Tutto vero. Guardando bene ho notato una cosa che mi ha colpito: sul petto il soldato indossa una targhetta con la scritta: "L'amore vince sempre sull'odio".
Grazie SoleNuvole! Il quadro mi ha colpito subito, ma non riuscivo a trovare le parole giuste. Forse oggi, giorno della memoria, era il momento più adatto per parlare di soldati, ragazzi e vittime, uomini che riescono a dire di no.
Vorrei ripubblicarlo senza strafalcioni, lo incollo qui sotto:
Un soldato deve ubbidire sempre agli ordini. Pure se non li capisce, pure se li capisce e non è d'accordo. Un soldato non è pagato per pensare ma per compiere la volontà del suo comandante, del Condottiero e di Dio. Non penso nulla mentre il mio compagno Karl, forse per la decima volta negli ultimi tre giorni, punta il fucile contro un ragazzino. Lo vuole il comandante, lo vuole il Condottiero, lo vuole Dio. Il ragazzino deve raggiungere gli altri al campo, deve lavorare per liberarsi e se non rispetta le regole deve morire. Non penso nulla mentre punto anch'io il fucile. Non riesco a pensare mentre il mio fucile urla uno sparo. Karl, lieve, cade.
Un soldato deve ubbidire sempre agli ordini. Pure se non li capisce, pure se li capisce e non è d'accordo. Un soldato non è pagato per pensare ma per compiere la volontà del suo comandante, del Condottiero e di Dio. Non penso nulla mentre il mio compagno Karl, forse per la decima volta negliCondottiero e lo ultimi tre giorni, punta il fucile contro un ragazzino. Lo vuole il comandante, lo vuole il vuole Dio. Il ragazzino deve raggiungere gli altri al campo, deve lavorare per liberarsi e se non rispetta le regole deve morire. Non penso nulla mentre punto anch'io il fucile. Non riesco a pensare mentre il mio fucile urla uno sparo. Karl, lieve, cade.
RispondiEliminaUn soldato deve ubbidire sempre agli ordini. Pure se non li capisce, pure se li capisce e non è d'accordo. Un soldato non è pagato per pensare ma per compiere la volontà del suo comandante, del Condottiero e di Dio. Non penso nulla mentre il mio compagno Karl, forse per la decima volta negli ultimi tre giorni, punta il fucile contro un ragazzino. Lo vuole il comandante, lo vuole il vuole Dio. Il ragazzino deve raggiungere gli altri al campo, deve lavorare per liberarsi e se non rispetta le regole deve morire. Non penso nulla mentre punto anch'io il fucile. Non riesco a pensare mentre il mio fucile urla uno sparo. Karl, lieve, cade.
RispondiEliminaAvevo fatto qualche disastro nel primo post...
RispondiEliminaE anche nel secondo! Manca un Condottiero, ma ce ne faremo una ragione!
RispondiEliminaTutto vero. Guardando bene ho notato una cosa che mi ha colpito: sul petto il soldato indossa una targhetta con la scritta: "L'amore vince sempre sull'odio".
RispondiEliminaYorick, si sente nelle tue parole tutto il gelo: quella della canna del fucile e quello delal paura del ragazzino. Bravissimo.
RispondiEliminaGrazie SoleNuvole! Il quadro mi ha colpito subito, ma non riuscivo a trovare le parole giuste. Forse oggi, giorno della memoria, era il momento più adatto per parlare di soldati, ragazzi e vittime, uomini che riescono a dire di no.
RispondiEliminaVorrei ripubblicarlo senza strafalcioni, lo incollo qui sotto:
RispondiEliminaUn soldato deve ubbidire sempre agli ordini. Pure se non li capisce, pure se li capisce e non è d'accordo. Un soldato non è pagato per pensare ma per compiere la volontà del suo comandante, del Condottiero e di Dio. Non penso nulla mentre il mio compagno Karl, forse per la decima volta negli ultimi tre giorni, punta il fucile contro un ragazzino. Lo vuole il comandante, lo vuole il Condottiero, lo vuole Dio. Il ragazzino deve raggiungere gli altri al campo, deve lavorare per liberarsi e se non rispetta le regole deve morire. Non penso nulla mentre punto anch'io il fucile. Non riesco a pensare mentre il mio fucile urla uno sparo. Karl, lieve, cade.