Non credo proprio che Giacomo tifasse per i tedeschi (anzi, per i nazisti) per motivi ideologici: poverino, aveva, come me, sette anni! Ma a modo suo era un anticonformista: in fondo detestava con tutto se stesso la cultura yankee. Chissà poi perché, a quell'età... Io ne ero affascinato, invece. Poi il maestro Biscotto risolse la querelle da vero partigiano.
Il celebre "schiaffo del soldato"... Forse Giacomino riferiva quello che vedeva a casa: in realtà si uniformava all'autorità costituita, piuttosto che distinguersi.
RispondiEliminaChissà che pensa il nostro giacomino del "nostro" ministro della difesa la russa che ieri sera difendeva mussolini e accusava i soldati italiani catturati dai tedeschi di vigliaccheria. Su 600mila soldati deportati ne furono uccisi quasi 100mila. La russa si permette di urlare di e su persone vissute in campo di concentramento - luogo deputato dalla storia alla spersonalizzazione ed all'abominio -, mentre lui passava (anni dopo, in un contesto storico differente) la sua giovinezza (?) fra Milano e la Svizzera. Un fascista ottuso, cattivo e arrogante che non ha vissuto né il fascismo né la guerra e comanda le nostre forze armate, nate dal sacrificio di quelli che sbeffeggia, mica dalle brigate nere
RispondiEliminaGiacomo, non lo vedo e non lo sento da allora. Non credo (voglio sperare) sia un nazista al giorno d'oggi. Se lo fosse lo eviterei incontrandolo e riconoscendolo: sono un conformista, per certi versi.
RispondiEliminaO forse mi metterei a ridere: e gli direi "Ciao Giacomen".
RispondiEliminaSto colorando un episodio di cui vi dico solo il titolo: I baci e la guerra.
RispondiEliminaesistono fascisti buoni??? l'ottusaggine e l'arroganza sono l'anima del fascismo...Giacomino a parte...l'incoscienza dei bambini non fa testo...anzi mi è pure simpatico...
RispondiEliminaInfatti, Iris. Ma non era fascista, Giacomo. Era nazista! Sarei curioso di sapere cosa fa oggi e se tifa ancora per Hitler...
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