martedì 20 aprile 2010
La città sgrammaticata - Terra matta
Foto e idea di
Gigliola Siragusa
Visto che per ora Gianni con le sue immagini ci ha ricordato la scuola, ho pensato di legare a questa foto un brano tratto dal libro di Vincenzo Rabito, Terra matta.
- Così io, quanto vedeva il libro di mia sorella che antava alla scuola, mi veneva la voglia di cominciare a fare " a, i, u". Quinte, cercava di amparareme qualche vocale e li numira. E così, piano piano, quanto una volta ho fatto un nume di ummio compagno di lavoro che si chiamava Vivera, e io, quanto sono stato capace affare " Vivera", mi ha parsso che avesse preso il terno! E così, piano piano, senza esserre prodetto di nesuno, fra poche mese mi sono imparato a capire cosa vol dire la scuola e conoscire li numira."
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Brava Gigliola... siamo abituati a dare tutto per scontato, storia e foto ci rimettono in crisi.
RispondiEliminaE' tutto bello, però è diventato "brutto" nel momento in cui quello che scriveva Vincenzo Rabito è stato scritto come lo aveva scritto e non come avrebbe voluto scriverlo.
RispondiEliminaSpero di aver fatto capire quello che voglio dire
Scusate ma mi intristisce e forse ha intristito anche Vincenzo Rabito
RispondiEliminaE credo che , una volta pubblicato, nessuno si sia più preoccupato di Vincenzo Rabito
RispondiEliminaIo penso che il libro di Vincenzo Rabito sia commovente. Lui ci ha dimostrato, con una volontà pari quasi al suo analfabetismo, il suo amore per la scrittura e per la conoscenza
RispondiElimina(intesa come apprendimento).