martedì 20 aprile 2010

La città sgrammaticata - Terra matta


Foto e idea di
Gigliola Siragusa

Visto che per ora Gianni con le sue immagini ci ha ricordato la scuola, ho pensato di legare a questa foto un brano tratto dal libro di Vincenzo Rabito, Terra matta.

- Così io, quanto vedeva il libro di mia sorella che antava alla scuola, mi veneva la voglia di cominciare a fare " a, i, u". Quinte, cercava di amparareme qualche vocale e li numira. E così, piano piano, quanto una volta ho fatto un nume di ummio compagno di lavoro che si chiamava Vivera, e io, quanto sono stato capace affare " Vivera", mi ha parsso che avesse preso il terno! E così, piano piano, senza esserre prodetto di nesuno, fra poche mese mi sono imparato a capire cosa vol dire la scuola e conoscire li numira."

5 commenti:

  1. Brava Gigliola... siamo abituati a dare tutto per scontato, storia e foto ci rimettono in crisi.

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  2. E' tutto bello, però è diventato "brutto" nel momento in cui quello che scriveva Vincenzo Rabito è stato scritto come lo aveva scritto e non come avrebbe voluto scriverlo.

    Spero di aver fatto capire quello che voglio dire

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  3. Scusate ma mi intristisce e forse ha intristito anche Vincenzo Rabito

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  4. E credo che , una volta pubblicato, nessuno si sia più preoccupato di Vincenzo Rabito

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  5. Io penso che il libro di Vincenzo Rabito sia commovente. Lui ci ha dimostrato, con una volontà pari quasi al suo analfabetismo, il suo amore per la scrittura e per la conoscenza
    (intesa come apprendimento).

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