giovedì 3 marzo 2011

Pirsimona Story


Ecco la detective story di Pirsimona

1.
Carla e il detective Bonetti si frequentavano da quell'incontro di una sera piovosa al bar, durante il loro aperitivo. Carla aveva lanciato un'occhiata maliziosa a quell'uomo misterioso e impenetrabile con l'impermeabile nero e la cravatta rossa. Era stata come una sfida riuscire ad abbattere il muro di isolamento che il detective aveva innalzato tra sè e il mondo, ma Carla ci era riuscita. Lo aveva scalato quel muro, con fatica. Aveva iniziato a provocare delle crepe in quel muro, con le sue stesse dita.

2.
"Papà, papà, mi prendi in braccio e mi leggi una fiaba?"
Il piccolo Davide era talmente eccitato da non riuscire a stare fermo: continuava a saltellare davanti al detective Bonetti, che lo guardava con tenerezza. Suo figlio lo adorava e faceva di tutto per attirarne l'attenzione: quel giorno aveva persino preso dall'armadio una cravatta verde e l'aveva indossata. Come poteva rifiutare di raccontargli la sua storia preferita? Prese il bambino in braccio, apprestandosi alla lettura della fiaba anche se la sua mente era altrove…

3.
"Davide, lo sai che papà ha tanto lavoro da fare e non può leggerti la favola! ". Milena, la donna affascinante dai lunghi capelli rossi e dal grande sorriso, cercava così di distrarre il bambino che non voleva staccarsi dal padre. Non le faceva piacere dovere scandire in questo modo il poco tempo a disposizione di padre e figlio, ma questo era stato stabilito dal giudice dopo la sua separazione dal detective Bonetti e le regole andavano seguite. Davide doveva imparare ad accettarlo. In qualsiasi caso il detective non avrebbe potuto trattenersi ancora col bambino. Raramente in quegli ultimi tempi lo aveva fatto…

4.
Geraldina era seduta alla fermata del tram. Era l'ora di punta, ma nonostante la confusione doveva essere sicura che nessuno la riconoscesse: teneva un libro alzato davanti al viso, ma i suoi occhi, nascosti dietro gli occhiali scuri, non leggevano alcuna parola. Lei aveva qualcosa di più importante da portare a termine che leggere un libro: doveva tenere d'occhio quello strano detective. Non sapeva bene il perché, ma con la sua esperienza di spia intuiva che quel detective avrebbe avuto dei guai seri, visto che il boss più pericoloso della città si era preso il disturbo di tenerlo sotto controllo.

5.
"Sarai tu a portare a termine la missione, caro il mio ragioniere Poggioli!"
"Mah, capo! Io mi occupo della sua contabilità, occulto operazioni sconvenienti, riciclo capitali. Non ho mai fatto un intervento sul campo… diciamo così!"
"C'è sempre una prima volta per tutto, mio caro Poggioli. Staccati dai tuoi libri contabili e segui Fernando. Lui ti darà istruzioni più dettagliate. E non fare quella faccia, non voglio pappe molli tra i miei collaboratori! E bada a non commettere errori, potresti sparire anche tu insieme a tuoi libri contabili"…

6.
Eppure Carla era sicura che quella sera il detective Bonetti si sarebbe liberato dai suoi impegni per correre tra le sue braccia. Lui l'avrebbe trovata sul divano, nuda, intenta a leggere un libro. Carla sarebbe rimasta assorta nella sua lettura, aspettando che fosse lui a fare la prima mossa, magari stendendo la mano per farle una carezza… E invece l'alba l'aveva sorpresa ancora stesa sul divano, infreddolita, il libro scivolato sul cuscino accanto. Ma come aveva potuto dimenticare il loro appuntamento? Forse sarebbe stato meglio togliersi dalla testa quell'uomo, la loro relazione era stata solo una sua illusione

7.
Il detective Bonetti aveva rinunciato al suo appuntamento con Carla perchè Milena l'aveva chiamato, in lacrime: Davide era stato rapito da due uomini all'uscita da scuola e Milena non aveva avuto il tempo di intervenire. "Me ne occupo io", rispose Bonetti, "so chi c'è dietro e non permetterò che mio figlio paghi per dei miei vecchi conti in sospeso!". "Pensavo che fossi uscito da certi giri", lo incalzò Milena di rimando, "non ti è bastato compromettere il nostro matrimonio, adesso ci deve andare di mezzo anche nostro figlio?". In quel momento Davide era costretto a seguire due sconosciuti che non aveva mai visto ma che gli facevano tanta paura con quelle loro grosse pistole in mano.

Simona Pirsimona Patti

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