lunedì 7 marzo 2011
Cinque domande a Eluz
Intervista alla vincitrice della prima edizione dell'OpenBook, Eliana Polizzi, che frequenta questo blog firmandosi Eluz.
Racconta ai nostri amici di blog chi sei, cosa fai, cosa vorresti fare e se vincere la prima edizione di OpenBook ti ha cambiato la vita...
Mi chiamo Eliana Polizzi, ho ventisei anni e vivo tra Petralia Sottana, il paese in cui sono nata ed in cui faccio diverse cose, dal teatro amatoriale ai laboratori per i bambini, e Palermo, città in cui studio per diventare insegnante. Non so dire quando ho deciso che avrei intrapreso questa strada, ma è un'idea che coltivo da tempo e che solo ultimamente sto riuscendo a concretizzare. Penso che la scuola sia, dopo la famiglia, il luogo deputato alla crescita culturale e personale di ognuno, e ritengo che gli insegnanti abbiano grosse responsabilità sulle loro spalle. Chi sceglie questa strada dovrebbe vedere la professione quasi come una “missione”.
... Certo che vincere la prima edizione di OpenBook mi ha cambiato la vita! Sto rispondendo alle domande di un giornalista, caspita!!!
La tua è una scrittura emotiva e figurativa: ho avuto modo di apprezzarla leggendo i tuoi numerosi racconti pubblicati sul Sole e Le Nuvole: le immagini ti aiutano o ti limitano? Ti rifai alla realtà, alla vita vissuta o lavori solo di fantasia?
Le immagini sono fondamentali! I miei racconti partono sempre da uno stimolo scovato altrove... Un'immagine, appunto, una melodia, una vicenda letta sul giornale, un ricordo... La realtà offre spunti incredibili per la creazione di una storia, e su quelli poi agisce la fantasia che aggiunge, taglia, modifica... “Creare” un personaggio, dargli uno spessore, e poi raccontare anche i dettagli della scena in cui si muove, è una cosa che mi piace moltissimo!
Insomma, vuoi fare la scrittrice?
Non ci ho mai pensato “seriamente”. Le storie scritte per il blog sono sempre state affrontate con lo stesso spirito con cui si affronta un gioco. Un esercizio per la fantasia ma anche per allenare la capacità di mettere “su carta “ immagini ed emozioni, provando a raccontare qualcosa.
Sono del parere che ognuno di noi abbia determinate abilità, ma bisogna lavorare per affinarle! E' necessario studiare ed impegnarsi affinché una semplice attitudine possa concretizzarsi in qualcosa di reale e duraturo. Compatisco un po' l'ingenuità di coloro che pensano di raggiungere il successo, nel lavoro o in qualunque altro campo, aggirando gli ostacoli e non facendo sacrifici...
Ora provo a metterti in imbarazzo: se non avessi vinto tu, chi avrebbe meritato le tazzine?
Fara! Il suo racconto è una vera “detective story”!!!
Prova a fare una domanda ai sette partecipanti della prima edizione dell'OpenBook (puoi personalizzarla o farla uguale per tutti).
Domanda uguale per tutti: i vostri racconti sono tutti molto belli, ritenete che la vostra scrittura sia (stata) influenzata da qualche autore che amate particolarmente?
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Eli!!!! Meravigliosa Eli. Meriti un altro set di Tazzine Allegre. Un servizio per dodici. Perché di amici ne hai veramente tanti! Un bacio
RispondiEliminaVoglio rispondere alla domanda. Ovviamente rispondo per me. Non c'è un autore che amo particolarmente. Ho letto migliaia di libri e tanti me ne sono piaciuti... Il godimento di un libro più che un altro spesso dipende dallo stato d'animo in cui ti trovi nel momento in cui li leggi. Se c'è una influenza. Ma è ovvio che sì! Non è cosciente mentre scrivi...ma quando ti rileggi, ti rendi conto che certe immagini ti avevano , come dire, richiamato certe altre immagini. Noi conserviamo tutto. Non credo che ci sia niente di originale da almeno 10.000 anni a questa parte tra i lettori e i fruitori di film (nell'ultimo secolo)
RispondiEliminaps
RispondiEliminaAnche i pittori , che sono anche disegnatori, non sfuggono alla regola del ricordo "ancestrale" .
Mi è piaciuta questa "OpenBook". Grazie Gianni
Sei proprio brava, Eluz! Rispondo alla domanda anch'io? Mi piacciono tanti autori e mi rendo conto che quando scrivo, per quanta resistenza mi proponga di opporre, alla fine mi lascio influenzare.
RispondiEliminaEluz sei bravissima!Spero che tu continui a
RispondiEliminascrivere...Condivido in generale quanto detto da Fara ,compreso i pittori/disegnatori e da
Yorick.Scrivere e' per me una nuova esperienza nata proprio grazie a questo blog,e posso dire che pur riconoscendo i miei limiti, mi diverto un sacco fin dai tempi della "Fiaba preistorica"passando per il "Tassista"e arrivando alla "Detective story" dove sono andato decisamente fuori tema,semplicemente interpretando a modo mio i disegni di Gianni...
...a differenza di voi...non ho fatto mai questo tipo di esperienza e da pochissimo seguo il blog di Gianni...non avevo mai scritto nessuna cosa prima di questi raccontini...come mi piace chiamarli...e a differenza di Badit non penso di essere andata fuori tema per un semplice motivo: anche se la richiesta di una storia a tinte gialle era esplicita...non si può catalogare quello che evoca un'immagine...e a me le immagini di Gianni hanno evocato quello che ho scritto. Leggo tanto...e apprezzo molti autori ma amo Camilleri...beh se si è percepito...anche solo un po'...posso solo andarne fiera!!! Ciao Eluz...ancora complimenti...;)...
RispondiEliminaP.S. sono Irene in nuova veste...:)))...
GRAZIE. Grazie ad ognuno di voi :)
RispondiEliminaE grazie anche per aver risposto alla mia domanda... :)))
L'OpenBook nasce dal ping-pong tra me e Franco Borghi, amico e animatore di eventi culturali, appassionato di fumetti e tante altre cose. L'idea era quella di valorizzare la scrittura creativa degli amici che frequentano il blog. Il TorrePali Web Cafè ha acceso la fantasia di Franco che ha pensato alle tazzine da caffè con le immagini di una mia illustrazione: da lì, in estrema sintesi, il progetto. Che è solo un trmpolino per altri lanci!
RispondiEliminaho conosciuto Eluz da poco..ma quel poco che è bastato a farmi scoprire la sua bellezza interiore che nelle persone sensibili spicca immediatamente..ho letto i suoi racconti,immagini trasformate in parole...vite vissute in cui a tratti ci si ritrova;gioco? forse..dono? sicuramente.. merita sicuramente questa vittoria..cosa dire ancora? augurissimi Eluz non smettere mai di volare sulle ali della fantasia...
RispondiEliminaCaro Anonimo, ma non ci fai avere nemmeno un nickname? Grazie!
RispondiEliminaBrava Eliana!!!!! Gianluca
RispondiEliminaMa non sono io l'anonimo di prima, eh Gianluca
RispondiEliminaGrazie Gianluca! :)))
RispondiEliminaE grazie all'anonima ammiratrice che è una cara amica scoperta recentemente... :)))
SMACKKKKKKK!!!!!!!!!!!! :****
Ma la cara amica non ci fa sapere chi è, anche sotto mentite spoglie?
RispondiEliminaVALERIA ha detto...
RispondiEliminaCiao..L'anonima di prima sono io,nessun nascondino..nè mentite spoglie!! la verità? non sono riuscita ad inserire il nome..una frana ecco tutto! L'anonimato non fa per me! ciao Gianni con piacere mi mostro..almeno il nome, anche perchè sono fiera di essere vicino ad Eluz che ha meritato pienamente il premio...aspetto il caffè allora!! :)
..scusate il post ma..!! :)
Valeria, dopo tutti questi complimenti un caffè non te lo lava nessuno!!!! =)) E' bello leggere qui i tuoi commenti... Sono sicura che se continuerai a scrivere la navicella si arricchirà di un contributo importante... :)
RispondiEliminaBenvenuta, Valeria!
RispondiEliminaIn questo periodo il mio computer fa le bizze,non sono riuscito a intervenire. Se adesso finalmente prende devo dire a Eluz brava ! Sei riuscita a condensare in poche righe i temi classici del racconto, il coraggio, la speranza, il riscatto; secondo me hai i numeri per provarci ancora allargando gli spazi che questo blog non può consentire.
RispondiEliminaPer quello che mi riguarda scrivere è sempre stato un divertimento, un modo di guardare le cose da un punto di vista laterale, un modo per sdrammatizzare e semplificare la realtà, in un certo senso un modo di dipingere con le parole. I risultati sono spesso disastrosi, ma intanto io mi sono divertito, comunque in un racconto, come in una musica o in un quadro la cosa più interessante è la scintilla che fa scoccare ( quando scocca ) con il lettore che è sempre un coautore, insomma scrivendo un racconto è come se se ne scrivessero tanti, ognuno diverso dall’altro perché ogni lettore lo intende in modo diverso e vi aggiunge qualcosa che l’autore originario non sospettava.
Complimenti, sei riuscita a trovare un filo conduttore che desse un senso a tutte le immagini, costruendoci sopra una storia davvero bella. Bravissima!
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