Illuminante la tua intervista si Live Sicilia; stimolante l'idea di mobilitare artisti e artigiani per contribuire a far rinascere questa povera Palermo; per riuscirci, per fare uscire questi intellettuali dal loro guscio, a mio avviso, servirebbe creare un'imponente campagna mediatica di denuncia e di sensibilizzazione. Anche questa gratis.
Grazie, Antonio. Sì, è un sogno che coltivo da sempre. L'arte che serva al primo passo del riscatto di questa martoriata e asfissiata città. E questo non può realizzarsi se non per generosità degli artisti. Ogni artista (di qualunque ascendenza, estrazione, espressione) dovrebbe (mi piacerebbe dire "deve") mettere a disposizione una quota significativa del suo talento: subito. Io sarei il primo a farlo: per me è facile, nell'ordine alfabetico sono imbattibile.
La tua idea è concreta, potrebbe essere contagiosa; me lo auguro. Non solo artisti e artigiani ma anche scrittori, giornalisti, professori, tutto il mondo intellettuale, dovrebbero svegliarsi da questo brutto sogno. Palermo non è solo cemento impastato con sabbia, nè lamento, ha risorse non utilizzate che potrebbero sorprendere.
"L’arte dovrebbe denunciare continuamente. Allora si riuscirebbe a far crollare questo pregiudizio sui ceti popolari, che sarebbero così dotati degli strumenti adeguati". Ne sono convinto anch'io, Gianni. Perché ai cosiddetti ceti più umili dobbiamo lasciare solo la tv, come unica forma artistica? Merita di meglio. Meritiamo tutti di meglio. Se riusciamo davvero a capire qual è il nostro valore, nessun capetto potrà insegnarci cosa dobbiamo pensare.
Caspita. Robe serie, qui. Bellissima intervista, Gianni. Mi spiace che stiate vivendo questa "calma piatta" nella vostra bellissima città che meriterebbe ben altro. Non che noi, qui in Piemonte, stiamo scialando in ricchezza interiore, eh. E nemmeno nella mia natìa Campania se la stanno vedendo meglio.
Alla fine, chi più, chi meno, ma credo che questo piattume venga fuori dalla solita mentalità all'italiana.
Come il gelato che la ragazza sta gustando, metà verde e metà rosso, ma senza il bianco nel mezzo. Senza quell'ardore e quella voglia che dovrebbe essere messa in tutte le cose.
E comunque, bellissimo dipinto anche questo :) Il cielo. Il cielo è vero, lì.
Fragola e pistacchio
RispondiEliminaEsatto! Però era facile, dài.
RispondiEliminaIlluminante la tua intervista si Live Sicilia; stimolante l'idea di mobilitare artisti e artigiani per contribuire a far rinascere questa povera Palermo; per riuscirci, per fare uscire questi intellettuali dal loro guscio, a mio avviso, servirebbe creare un'imponente campagna mediatica di denuncia e di sensibilizzazione. Anche questa gratis.
RispondiEliminaGrazie, Antonio. Sì, è un sogno che coltivo da sempre. L'arte che serva al primo passo del riscatto di questa martoriata e asfissiata città. E questo non può realizzarsi se non per generosità degli artisti. Ogni artista (di qualunque ascendenza, estrazione, espressione) dovrebbe (mi piacerebbe dire "deve") mettere a disposizione una quota significativa del suo talento: subito. Io sarei il primo a farlo: per me è facile, nell'ordine alfabetico sono imbattibile.
RispondiEliminaLa tua idea è concreta, potrebbe essere contagiosa; me lo auguro. Non solo artisti e artigiani ma anche scrittori, giornalisti, professori, tutto il mondo intellettuale, dovrebbero svegliarsi da questo brutto sogno. Palermo non è solo cemento impastato con sabbia, nè lamento, ha risorse non utilizzate che potrebbero sorprendere.
RispondiElimina"L’arte dovrebbe denunciare continuamente. Allora si riuscirebbe a far crollare questo pregiudizio sui ceti popolari, che sarebbero così dotati degli strumenti adeguati". Ne sono convinto anch'io, Gianni. Perché ai cosiddetti ceti più umili dobbiamo lasciare solo la tv, come unica forma artistica? Merita di meglio. Meritiamo tutti di meglio. Se riusciamo davvero a capire qual è il nostro valore, nessun capetto potrà insegnarci cosa dobbiamo pensare.
RispondiEliminaCaspita. Robe serie, qui.
RispondiEliminaBellissima intervista, Gianni.
Mi spiace che stiate vivendo questa
"calma piatta" nella vostra bellissima
città che meriterebbe ben altro.
Non che noi, qui in Piemonte, stiamo
scialando in ricchezza interiore, eh.
E nemmeno nella mia natìa Campania
se la stanno vedendo meglio.
Alla fine, chi più, chi meno, ma credo
che questo piattume venga fuori dalla
solita mentalità all'italiana.
Come il gelato che la ragazza sta gustando,
metà verde e metà rosso, ma senza il bianco
nel mezzo. Senza quell'ardore e quella
voglia che dovrebbe essere messa in tutte
le cose.
E comunque, bellissimo dipinto
anche questo :)
Il cielo. Il cielo è vero, lì.
Grazie, ragazzi, buona domenica!
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