martedì 28 dicembre 2010

Detective story, primo sorso


Si attendono copiosi, all'interno del post precedente, i vostri racconti a corredo dell'immagine che sarà riprodotta in sette frammenti-capitoli (uno per tazzina). Ecco il primo sorso. I vostri testi postateli nella sede di appartenenza (il post precedente), che porta il titolo "Vinca il caffè migliore!".

20 commenti:

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  2. Ramon si lasciò baciare. Era perplesso e felice al tempo stesso.
    Mai prima di allora Dolores lo aveva baciato.
    Forse era merito del vestito nuovo o del cappello, chissà!
    Se ne era innamorato subito di quella ragazza esile e dolce ma lei non si era mai accorta di lui, prima.
    Per questo decise di fare il “corriere” per don Ambrosio Navarro Ruiz. Era facile, si viaggiava molto e si guadagnava bene.
    L’unico rischio era che qualche “bolla” gli esplodesse nello stomaco. Ma i baci di Dolores valevano la candela…

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  3. @Fara: Salva i tuoi testi e alla fine pubblicali in ordine cronologico nel post precedente, grazie!

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  4. @Fara: naturalmente puoi pubblicare, come tutti del resto, i tuoi capitoli-frammenti anche a spizzichi e bocconi, ovvio.

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  5. Gianni... io scrivo per invitare altri. Tu lo sai che non sono una "scrittrice" .... me ne dispiaccio ma...non sono dotata. Spero solo di dare un Input a chi sa scrivere scrivendo qualche cazzatella

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  6. Ma tu sai benissimo, Fara, che non è un concorso per "scrittori" ma per persone come te che SI DIVERTONO mettendosi alla prova con elaborati che spesso sono belli e talvolta geniali! Intanto, hai rotto il ghiaccio. Temo che le paroline "concorso" e "premio" abbiano messo un po' di soggezione agli altri amici di blog, non credi?

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  7. Hanno paura. Ma non sono stupidi, Ce ne sono di bravi, di bravi veri, non come me. Temono il confronto. Il premio e l'esclusione, Forse , credo. Tutti noi sappiamo quanto è brutto perdere.
    Magari nessuno vuole rischiare di perdere in questo gioco.
    non è bello perdere...

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  8. Isabel era cresciuta con una sensazione di vuoto che le stava come appiccicata addosso e non la mollava un attimo, le aveva provate tutte,Isabel,ma nessuna cosa le era servita a farla stare bene.
    Quel giorno le fu tutto chiaro,erano due gocce d'acqua,ma i sogni non crescono ed Isabel pensava di ritrovare un bambino,Juan era un uomo, ormai, ed era una favola, cappello e cravatta rossa, quant’era bello,finalmente Isabel poteva toccarlo con un bacio,Juan era vero.

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  9. ciao Gianni come disse qualcuno...l'importante è partecipare...no??? posto il mio raccontino...giusto per fare capire che anche chi non ha la minima idea di come...cosa...scrivere può partecipare...non mi interessano i confronti...tantomeno le esclusioni...invece ho apprezzato l'invito di Fara che stimo tantissimo...anche se lei nn si ritiene brava...per me lo è...eccome!!! l'idea è molto simpatica, in bocca al lupo...;)...

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  10. grazie Irene, io non mi reputo brava, ma mi piace che tu abbia stima per me :-). Grazie

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  11. @Irene: Continua a scrivere la tua storia frammento per frammento, mi sembra ottima! Stai affrontando la prova con lo spirito giusto: il divertimento!

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  12. Lola era pura, sognatrice. Sin da bambina sognava un uomo che le insegnasse tutto,la portasse lontano per scoprire mondi nuove,ma soprattutto che l'aiutasse a scoprire se stessa. Lei era sicura, era Lui l'uomo che aspettava da sempre. Le sembrava di conoscerlo da sempre,non aveva bisogno di sapere nulla del suo passato, del suo presente. Adesso c'era lei. Lola avrebbe ricambiato il suo amore, mostrandogli che il cinismo è dolore e può fare male,un male da morire...

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  13. Non c'era altro in quel bar. Occhi, i loro. Si cercavano e escludevano ogni altro particolare. Luca pensò che la cosa più sexy del mondo, il miracolo durante il quale potresti anche morire senza perdere il sorriso, ancora superiore a un corpo bellissimo e generosamente nudo, è la visione della pupilla che si ingrandisce. La pupilla di Marina si ingrandiva per lasciarlo entrare tutto, escludendo la visione di tutto il resto.

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  16. Scusate... Faccio delle prove: i miei episodi sono troppo lunghi... Devo tagliarli un po'!

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  18. Alina scese dal bus. L'aria fresca le pizzicò le gote e le solleticò il naso. Era finalmente in Italia. Aveva il cuore pieno di sogni e la valigia colma di libri. Giacomo, diretto al solito bar per il solito espresso, restò abbagliato da quella bellezza algida e un po' sfatta. Le si affiancò e chiese se poteva trovarle un albergo. Lei sapeva che avrebbe dovuto stare attenta agli sconosciuti, ma era talmente stanca che avrebbe seguito Belzebù in persona se questi le avesse promesso un letto comodo su cui riposare. Guardò Giacomo e sentì affogare tutti i timori in quello sguardo cristallino.

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  19. Ma che belle, le vostre storie, grazie!

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