giovedì 3 novembre 2011

Il diario di Miki - Citizen Miki


Miki col genere umano va parecchio d'accordo: direi, fin troppo. Fa le feste a tutti (la qual cosa sarà bella ma mi smuove una certa gelosia) tranne a quei tipi che lo innervosiscono. In questo siamo due gocce d'acqua. L'altra volta fece il musetto brutto e bofonchiò un timido ringhio alla vista di un mafioso che con fare lombrosianamente mafioso mi avvicinò apostrofandomi per qualche mia mancanza: tipo, non ero munito di paletta per raccogliere le deiezioni (preciso che sono sempre attrezzato di ogni cosa pur di non lasciare traccia scatologica del mio adorato cagnolino: questa merda di città è troppo sporca e non merita di essere onorata neppure dalla cacca dei cagnolini perbene). Lui (il mafioso), viaggiava in vespa smarmittata, con uno dietro, ed entrambi senza casco e sopra il marciapediedi a due centimetri dal muso di Miki e da un mio ipotetico doppio pugno già pronto a scattare (sono un tipo mite dallo sguardo gentile, mi trasformo però in qualcosa di difficile da raccontare quando l'umanità rompe gratuitamente le gonadi): e forse pochi sanno che sono un pacifista poco convinto.

1 commento:

  1. Diventa pacifico solo chi si stabilisce nel deserto. Vivere in città dove la rabbia apostrofa il quotidiano, dove gli atteggiamenti di superbia sono una consuetudine non è facile rimanere in pace con noi stessi!!!!
    Io che "runnigo" ogni giorno vedo cose che voi umane non potete comprendere.Vedo parcheggi a pagamento deserti e macchine parcheggiate in terza fila, vedo auto daltoniche che non riconoscono semafori e strisce pedonali,vedo sciancati per finta che elemosinano e quando finiscono il turno d'angolo si alzano e prendono l'auto e sfrecciano veloci, vedo poveri per davvero che si vergognano della loro condizione e si nascondono in angoli bui.
    Chiudo.
    Grazie, Gianni per lo spunto e per il tuo bellissimo racconto minimale!!

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