Rispondo con Flaiano: "il peggio che possa capitare a un genio è di essere compreso". Intanto mi do alla lettura: è appena arrivato "Poveri ma brutti"!
Anche a me è arrivato... purtroppo a casa dei miei (dotati di portineria), per cui non lo potrò iniziare a leggere prima di domenica, ma non vedo l'ora! Ovviamente dopo ti farò sapere :-) Ciao
Ecco perché racconti e illustri bene una terra piena di contraddizioni: perché le contraddizioni vanno a finire pure nei tuoi disegni. I personaggi, anche i cattivi, sono vittime del sistema, del potere, della società (per citare una tavola tragica, che si interrompe un attimo prima dell'irreparabile, e questo è già un lieto fine), ma sono circondati da segnali incoraggianti. Il fiore dell'ultima pagina, ma anche altri particolari, o addirittura l'insieme. I grattacieli-attinie sono verdi, gialli, rossi, arancione. Le nuvole verde chiaro, il sole giallo pieno. E se le donne e gli uomini rinchiusi in questi palazzi-attinie non si trovano più e possono azzardare al massimo un monologo, sono comunque immersi in un totale che se viene sommato algebricamente dà un numero positivo. Altra tavola: la città si fa piccola, sullo sfondo. Lo spazio del disegno è completamente occupato da fiori. Saranno centinaia, e forse non sono neanche veri, ma espressi da un omino innamorato. La sua amata è stronza, ma questo è un particolare secondario. Come i palazzi-attinie sullo sfondo. Grigi, stavolta, ma anche questo è un particolare secondario.
Un'altra immagine che mi ha colpito: credo che rappresenti molto chi ha un'indole artistica, critica, creativa. E' il saltatore con l'asta, che raggiunge l'amata all'ultimo piano di un palazzo (giallo e rosso, palermitano?). Raggiungerla non è facile, specie se a complicare la vita del nostro si aggiunge anche la fobia dell'ascensore. Che farebbe un tizio normale? Le scale. Alle brutte potrebbe anche rinunciare a vedere la ragazza, sconfitta più sconfitta meno. Che fa un artista? Il salto con l'asta. L'incontro è precario, ma c'è, e avviene grazie a un mezzo impensabile, che un ragioniere non userebbe mai.
Rispondo con Flaiano: "il peggio che possa capitare a un genio è di essere compreso".
RispondiEliminaIntanto mi do alla lettura: è appena arrivato "Poveri ma brutti"!
Poi magari una recensione! Ciao, buona lettura!
RispondiEliminaAnche a me è arrivato... purtroppo a casa dei miei (dotati di portineria), per cui non lo potrò iniziare a leggere prima di domenica, ma non vedo l'ora! Ovviamente dopo ti farò sapere :-) Ciao
RispondiEliminatanto incompreso non mi sembri!
RispondiEliminaCiao Fara, se fossi io quello, sarei almeno masochista: e devo dirti che cerco di esserlo poco!
RispondiEliminaCiao Pirsi, l'attesa a volte è tutto!
RispondiEliminaSu "poveri ma brutti".
RispondiEliminaEcco perché racconti e illustri bene una terra piena di contraddizioni: perché le contraddizioni vanno a finire pure nei tuoi disegni. I personaggi, anche i cattivi, sono vittime del sistema, del potere, della società (per citare una tavola tragica, che si interrompe un attimo prima dell'irreparabile, e questo è già un lieto fine), ma sono circondati da segnali incoraggianti. Il fiore dell'ultima pagina, ma anche altri particolari, o addirittura l'insieme. I grattacieli-attinie sono verdi, gialli, rossi, arancione. Le nuvole verde chiaro, il sole giallo pieno. E se le donne e gli uomini rinchiusi in questi palazzi-attinie non si trovano più e possono azzardare al massimo un monologo, sono comunque immersi in un totale che se viene sommato algebricamente dà un numero positivo. Altra tavola: la città si fa piccola, sullo sfondo. Lo spazio del disegno è completamente occupato da fiori. Saranno centinaia, e forse non sono neanche veri, ma espressi da un omino innamorato. La sua amata è stronza, ma questo è un particolare secondario. Come i palazzi-attinie sullo sfondo. Grigi, stavolta, ma anche questo è un particolare secondario.
Giovanni, mi ha toccato molto quello che hai appena scritto: grazie!
RispondiEliminaUn'altra immagine che mi ha colpito: credo che rappresenti molto chi ha un'indole artistica, critica, creativa. E' il saltatore con l'asta, che raggiunge l'amata all'ultimo piano di un palazzo (giallo e rosso, palermitano?). Raggiungerla non è facile, specie se a complicare la vita del nostro si aggiunge anche la fobia dell'ascensore. Che farebbe un tizio normale? Le scale. Alle brutte potrebbe anche rinunciare a vedere la ragazza, sconfitta più sconfitta meno. Che fa un artista? Il salto con l'asta. L'incontro è precario, ma c'è, e avviene grazie a un mezzo impensabile, che un ragioniere non userebbe mai.
RispondiEliminaYorick, mi lasci senza parole!
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