sabato 3 agosto 2013
Museo Fumetto Palermo
Qualche tempo fa il mio amico Marcello Benfante (scrittore, insegnante, saggista, esperto di fumetti, gialli, letteratura e tante altre cose), scrisse su Repubblica, che a Palermo il fumetto stava (e sta, n.d.r) esprimendosi in tutte le forme migliori: nuovi talenti e tante iniziative ne erano (e ne sono, n.d.r.) il segno evidente e inconfondibile. Raccontavano (e raccontano, n.d.r.) in ordine sparso, talvolta in modo organico, Palermo e non solo. Auspicava la creazione di un museo che potesse raccogliere le migliori esperienze. Ma non seguì nessuna iniziativa concreta: anzi non se ne parlò proprio. Forse non c'erano orecchie attente (e peccavano dello stesso deficit gli occhi e la mente). A me l'idea è sempre piaciuta. Tanto che ora la faccio mia e la rilancio. Ho scritto sulla mia pagina di Facebook, qualche giorno fa, che la mia idea di museo fumetto è dinamica, in progress e non prevede solo la sede dove ammirare le opere (questo, per me, è solo un aspetto, e per di più, marginale): è un museo sui generis, che ha un baricentro: Palermo. La narrazione di Palermo attraverso il medium visivo più popolare e meno dispendioso che esista: il fumetto, nella sua più ampia accezione. Fumetto in senso stretto, illustrazione, satira e tutti gli altri media che si collegano e si sposano con l'Arte sequenziale. Ma con un "limite" straordinario: Palermo. Da raccontare in modo alternativo e in modo originale. Speravo che i colleghi palermitani (mi riferisco ai disegnatori, agli sceneggiatori, agli esperti, agli appassionati, ma anche a quegli autori che hanno fatto di Palermo un punto di incontro e riferimento) mostrassero interesse, entusiasmo e passione per un progetto di tale sorta. Purtroppo il silenzio imbarazzante che è seguito mi porta a credere che l'idea è solo un sogno: da coltivare in solitudine, dunque destinato a finire nel cassetto dell'oblio. Le uniche risposte cariche di entusiasmo sono giunte dall'esterno: da Mauro Biani, tra i migliori talenti dell'oggi e dal Maestro Altan, che non ha bisogno di alcuna presentazione.
Fa troppo caldo per aggiungere altro. Lo farei solo se l'umidità mollasse un po'.
Aggiornamento: sulla pagina di facebook, per fortuna, giungono finalmente segnali incoraggianti. Condividono con entusiasmo l'idea del museo, Claudio Stassi, grande talento palermitano che lavora a Barcellona e che porterebbe in dote anche le opere ad hoc dei colleghi artisti iberici, e Lelio Bonaccorso, autore messinese, che sta affermandosi in Italia con un segno originalissimo. Ed ecco che arrivano gli apprezzamenti di Marco Rizzo, sceneggiatore ed editor trapanese, Giuseppe Lo Bocchiaro disegnatore palermitano dal tratto forte e incisivo. E altri ancora... Comincio a credere che l'idea presto prenderà il volo.
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