domenica 18 agosto 2013

Il diario di Miki - Indonesia in via Ruggero Settimo

Ieri, sul tardo pomeriggio, a spasso con Miki, frastornato dall'umidità indonesiana che in questi giorni ottunde Palermo, non riesco ad evitare che il mio cagnolo segua con ingordigia una traccia olfattiva che da una traversa ci porta dritti su via Ruggero Settimo. E' finito l'incanto della magia desertica dei due giorni ferragostani, e folle di varia umanità saturano la city. Ci ritroviamo, Miki ed io, ad un certo punto, stretti in una morsa orgiastica di carne umida che odora di bagno-doccia e sudore acre. Siamo circondati ad est, ad ovest, a sud e a nord. Una leggera sensazione di claustrofobia si mescola con il mio sudore che ormai gronda a fiotti. Persone alte e basse, magre e obese, si stringono attorno a noi: c'è pure una coppia che Miki nota subito con piccoli sussulti: una signora di mezza età e un barboncino tenuto tra le braccia. Impiego una frazione di secondo ad antipatizzare per i due: sarà che respiro male e sudo troppo. Un paio di ragazze, forse tre, sono a pochi centimetri da me, mentre Miki tenta di agguantare lo schifiltoso barboncino trattenuto tra le braccia della megera. Una delle ragazze, nera, vestita benissimo con elegantissimi e conformisti pantaloncini mi lancia uno sguardo di riprovazione imbarazzante: mi chiedo in quegli attimi fuggenti se il mio aspetto sia talmente trafelato da provocare così tanto disgusto. Si apre uno spiraglio, forse Miki e io siamo salvi. La bella sedicenne o diciottenne (chi può dirlo?) ci folgora sibilando: "SONO ALLERGICA!", lasciando intendere che sono stato un perfetto idiota a non accorgermi della sua patologia. Lei passava con la sua idiosincrasia e Miki ed io, lì, dementi e insensibili a lasciarla soffrire. Dicevo del caldo umido indonesiano. Riferendomi ad un bel film di qualche tempo fa, di Peter Weir, Mel Gibson, protagonista, con la bella Sigourney Weaver. Un anno vissuto pericolosamente. Il set era Giakarta e il satrapo regnante era Sukarno. Ecco, parte del nome del dittatore viene utilizzato ancora nei quartieri alti e bassi della mia città per liquidare brutalmente qualcosa che non tolleriamo. Siccome sono un gentiluomo, ho evitato con cura di ruggire il famigerato imperativo categorico alla volta della bellissima sedici-diciottenne, nera, con elegantissimi e conformisti hot pants blu, affetta da allergia al pelo di cane. La prossima volta lascerò che Miki le pisci sul polpacci.

2 commenti:

  1. Mi hai ricordato un bel film con l'affascinante Sigourney qui, come non mai,ammaliante e intrigante, e un grande attore nano di cui non ricordo il nome ma di sicuro so che non si tratta ne di Berlusconi, ne di Brunetta!
    Buona domenica ad un gentiluomo che scrive molto bene!
    Ciao Gianni.
    Francesco

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  2. Grazie, amico carissimo!
    (L'attore è un'attrice: Linda Hunt. Oggi protagonista della serie Ncis Los Angeles). :)

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