sabato 15 giugno 2013
Un memorabile Edipo Re
L'Edipo Re adattato e diretto da Daniele Salvo è imperdibile. Con questa tragedia perfetta (la tragedia delle tragedie) Sofocle costruisce una macchina drammaturgica formidabile: la guida di Salvo è audace ma sicura, non sbanda mai e non rischia il testacoda pur procedendo con un'andatura tutt'altro che prudente. Daniele Pecci è un Edipo convincente e sicuro, efficacissimo con acuti di bravura che appartengono all'attore consumato: ma è giovane e altre soddisfazioni lo attendono già. Giocasta è una splendida, tormentata Laura Marinoni, bella e sensuale, Tiresia è un grande Ugo Pagliai, ieratico e imponente, il coro è un coacervo di attori, bravissimi e armoniosi: è il valore aggiunto di questa riuscitissima e memorabile trasposizione. Il mood dark conferisce alla tragedia una cupezza post-moderna che la rende classica ma non didascalica. Costumi, luci, musiche e voci off fanno virare la tragedia verso suggestioni multimediali: echeggiano cinema, immagini tipiche dei più moderni graphic novel, musical e anche un che di opera lirica. Il finale, fortissimo fino a lasciarti senza fiato, spinge fino al melodramma ma non cadendo nella trappola del lacrimevole, restando nell'arduo e mirabile equilibrio della commozione. Se la tragedia di Edipo fornì a Freud i rudimenti per costruire il pilastro della psicoanalisi, in questo adattamento, il grande pensatore di Vienna restituisce per tramite di un regista ispiratissimo, i tormenti e il senso di colpa di un uomo che preferirà espiare le sue colpe insostenibili perdendo la luce degli occhi.
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