La palla era piccola e verde, di quelle che nei supermercati attirano subito l'attenzione dei bambini piccoli. Anzi, era stata verde, istoriata con un personaggio in stile pokemon-dragonball, ormai ridotto a qualche corno giallastro, visibile solo quando la palla si fermava per un tiro piazzato. Come il rigore battuto da Salvatore, che se ne fotteva della storia pregressa della palla. Magari aveva dato solo qualche istante di gioia a un bambino che l'aveva voluta come se fosse l'unico sogno della sua vita, ma l'aveva dimenticata qualche minuto dopo. Poi, così vanno le cose del mondo, dal cesto dei giocattoli era finita tra la fungaia di sporte di plastica che assediavano un cassonetto. Salvatore l'aveva presa e ci aveva giocato da solo. Ora era contento perché con lui c'erano un sacco di altri bambini, non ci faceva niente che lui li vedeva per la prima volta, a qualcuno di loro. Pure al portiere non lo conosceva. Non sapeva manco il suo nome. Chiamarlo Puittieri bastava e avanzava. Sperava solo una cosa, mentre prendeva la rincorsa per tirare il rigore: che la palla verde andasse a sbattere al muro, senza che 'u Puittieri l'assuppasse.
La palla era piccola e verde, di quelle che nei supermercati attirano subito l'attenzione dei bambini piccoli. Anzi, era stata verde, istoriata con un personaggio in stile pokemon-dragonball, ormai ridotto a qualche corno giallastro, visibile solo quando la palla si fermava per un tiro piazzato. Come il rigore battuto da Salvatore, che se ne fotteva della storia pregressa della palla. Magari aveva dato solo qualche istante di gioia a un bambino che l'aveva voluta come se fosse l'unico sogno della sua vita, ma l'aveva dimenticata qualche minuto dopo. Poi, così vanno le cose del mondo, dal cesto dei giocattoli era finita tra la fungaia di sporte di plastica che assediavano un cassonetto. Salvatore l'aveva presa e ci aveva giocato da solo. Ora era contento perché con lui c'erano un sacco di altri bambini, non ci faceva niente che lui li vedeva per la prima volta, a qualcuno di loro. Pure al portiere non lo conosceva. Non sapeva manco il suo nome. Chiamarlo Puittieri bastava e avanzava. Sperava solo una cosa, mentre prendeva la rincorsa per tirare il rigore: che la palla verde andasse a sbattere al muro, senza che 'u Puittieri l'assuppasse.
RispondiEliminaTroppo bello, Yorick!
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