venerdì 12 ottobre 2012
Uno struggente romanzo grafico
di Rosanna Pirajno
La prima cosa che colpisce di questa storia composta a due mani di scrittura e disegno – una “graphic novel” con testo di Marcello Benfante, giornalista e scrittore e finissimo critico letterario e di costume, e tavole di Gianni Allegra, illustratore pittore autore satirico tra i più noti e pungenti del panorama sicul-nazionale -, è l’assenza di colore. Le pennellate abbaglianti e materiche, cifra connotativa del pittore-illustratore e pure vignettista che da Matita-Allegra quotidianamente ci dà la sveglia dalle pagine palermitane de La Repubblica, qui lasciano il posto a una mezzatinta pastosa e insieme tagliente, un bianco-nero-grigio allusivo delle storie noir che le pagine irregolarmente ripartite – e anche questa è una trasgressione della convenzione fumettistica – raccontano per immagini e “balloon-nuvolette” di dialoghi e descrizioni.
Ora nessun critico si azzarderebbe più a relegare i fumetti in un genere letterario minore, soprattutto da quando il genere “comic-strip” o “bande déssiné” ha meglio esplicitato il suo legame con la società di cui è stato per certi versi espressione e voce narrante, per infine approdare al genere “graphic novel”, o “letteratura disegnata” come ribattezzato dal grande Hugo Pratt, che quel legame i grandi autori hanno consolidato con opere definitivamente consegnate alla storia della letteratura, come il Maus di Art Spiegelman insegna.
Ora questo “Diario della pioggia” è a tutti gli effetti una graphic novel di ultima generazione, di quelli che sanno intensamente dosare le asprezze e le fosche suggestioni verbali dell’autore dei testi, Benfante, che sa essere cupo e disarmante quanto basta a immergere anche i lettori nell’inesorabile diluvio in cui si dibattono personaggi perseguitati dalla (mala)vita, con quelle iconiche di un disegnatore che smette i panni smaglianti del tratto satirico per indossarne di rigorosamente neri spruzzati di bianco-grigio, e così rappresentare con un “noir” grafico il “noir” letterario intriso dei molti mali di una società che si prefigura, sciascianamente, irredimibile.
Un connubio di linguaggi, il verbale e l’iconico che determina l’essenza stessa del fumetto nel frattempo diventato altro, come anche questo “Diario della pioggia” dimostra, e che si rivela felice nel caso della raggiunta, perfetta, integrazione dei percorsi comunicativi che fanno scrivere a Gian Mauro Costa nella prefazione «la scrittura e il disegno si fondono con decisa efficacia», e il risultato finale è un dipanarsi «fra struggimento e spietatezza, tra amori gotici e violenze pulp» nelle storie in cui si imbatte l’io narrante Robinson, giovane corrispondente di un giornale di provincia destinatario delle cronache raccolte sul campo.
In questa storia disegnata colpisce anche l’innovazione del percorso narrativo, che dipana in un efficace “due tempi” le storie che si interrompono al bivio di un imbocco, forse “felice” o forse no, per riprendere più oltre dove il “come andrà a finire” rimasto in sospeso troverà il suo, quasi sempre malauguratamente amaro, compimento. Una bella esperienza di lettura “totalizzante” che riunisce due autori, diversi ma non nuovi a collaborazioni letterarie, in una sintesi perfettamente riuscita.
(Recensione apparsa sul numero di settembre-dicembre 2012 di Per Salvare Palermo)
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Ottima recensione,non la conoscevo.
RispondiEliminaciao Gianni
Appena uscita su Per salvare Palermo, ciao!
RispondiEliminaBella, puntuale.
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