domenica 16 gennaio 2011
Detective story: si torna alla carica!
Avevamo fissato la data ultima di consegna dei testi per il 29 gennaio: ma la proroghiamo. La detective story potrà essere scritta e trasmessa a questo blog entro e non oltre il 9 febbraio p.v. Ricapitoliamo: Franco Borghi, animatore del TorrePali Web Cafè, editore indipendente (e animatore di tantissime altre cose), sponsorizza il concorso "Detective Story": cioè una storia in sette capitoli, ciascuno dei quali non dovrà superare le dieci righe (per un totale dunque che non vada oltre le 70 righe: meno sì, più no), ispirata all'illustrazione che vedete: la quale comprende, appunto, sette immagini in sequenza. Il concorso è aperto a tutti, finanche ai professionisti, che però non si faranno vivi -ci scommetto- perchè quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare: e gli scrittori (nella quasi totalità dei casi) sono dei teneri morbidoni... Sarebbe bello che questo appello giungesse soprattutto agli under 25, coloro i quali cioé hanno tutta una vita davanti per farsi sbattere la porta in faccia da una major, ma che intendono, una tantum, divertirsi e utilizzare questo piccolo e coloratissimo accogliente blog per scrivere liberamente la loro detective story (classica o visionaria). Avranno visibilità, magari non tanta (ma non sarei pessimista...), il migliore vincerà un set di tazzine (sei da caffè e una tazza da capuccino che riporteranno le sette immagini dell'illustrazione) e potrà mostrare agli amici un libretto con la propria storia. Stiamo pensanndo anche a chi non sarà il vincitore ma avrà mostrato indubbio talento... E stiamo pensando anche di pubblicare una storia-miscela (a proposito di caffè) che metta in fila e mixi sette episodi usciti non da unica penna ma da autori vari.
E non finisce qui: Gli autori di graphic novel e storie a fumetti che volessero sottoporre i propri progetti, potranno farlo serenamente, mandando soggetti e disegni (prove e tavole già finite) a Franco Borghi all'indirizzo perfiles@inwind.it. Da cosa nasce cosa: e dal concorso Detective Story sta prendendo corpo anche Buy a Comic, un marchio editoriale col quale il vulcanico Borghi intende lanciare nuovi talenti. Fatevi sotto!
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Ne approfitto per riproporre come una peperonata i testi scritti qualche giorno fa. Non c'è il detective, e forse neanche la story: mi butto lo stesso, però.
RispondiEliminaPrimo
Non c'era altro in quel bar. Occhi, i loro. Si cercavano e escludevano ogni altro particolare. Luca pensò che la cosa più sexy del mondo, il miracolo durante il quale potresti anche morire senza perdere il sorriso, ancora superiore a un corpo bellissimo e generosamente nudo, è la visione della pupilla che si ingrandisce. Gli occhi di Marina lo lasciavano entrare tutto, escludendo la visione di tutto il resto.
Secondo
Gioia, voglia di saltare e gridare, come tanti anni prima quando si era innamorato per la prima volta, come poche altre volte (due? tre?) di cui non si ricordava più, però. Il libro era primo nella classifica delle vendite. Alessandro era felice perché non aveva tradito quello che pensava; aveva potuto dire quello che doveva dire. E perché finalmente poteva vivere da uomo libero, grazie alle sue parole.
Terzo
Marta aveva capito, finalmente. In realtà lo aveva sempre saputo quel motivo maledetto che credeva di non sapere spiegare. Poche parole nel libro di uno scrittore quasi sconosciuto. Quelle parole avevano fatto breccia, però. Marta sapeva che erano quelle giuste e che lei le avrebbe fatto germogliare. Certo, non sarebbe stato un compito facile, ma nonostante tutto non riusciva a trattenere un sorriso insistente.
Quarto
Impossibile concentrarsi. Anzi, non ne aveva affatto voglia, Annalisa. Il libro le serviva per darsi un tono, o per nascondercisi dentro. Le pagine schermavano la bocca, gli occhiali facevano il resto. Improvvisamente si espose: abbassò il libro, tirò gli occhiali verso la punta del naso. Un uomo cancellava il resto del mondo e si prendeva, mattatore assoluto, tutta la scena. Era quello il momento che aspettava da quando aveva scelto quel libro. Sperava di trovare qualcosa di fulminante nel mondo di carta (ecco perché non sapeva smettere di leggere la sera, aspettava sempre qualcosa di indimenticabile prima di abbandonarsi al sonno) invece fu la città vera a prendersi la rivincita.
Quinto
«Aspetti, ha dimenticato questo!». Il buon ragioniere Mario non poteva tollerare che qualcosa non quadrasse, nel mondo. Tutto doveva andare a posto, come costi e ricavi, dare e avere, attività e passività. Era capace di piangere per le insussistenze passive, si sentiva spiazzato da quelle attive.
Forse il tizio che si allontanava dal bar era un po' sordo, forse aveva lasciato apposta il libro sul tavolino. Per regalarlo a qualcuno (sopravvenienza attiva non tassabile), o perché aveva finito di leggerlo (dismissione), o perché non gli era piaciuto (imputazione della quota di ammortamento). Il ragioniere Mario si lasciò attraversare da un'idea che non seppe inserire nel conto economico: quell'uomo lo aveva lasciato lì apposta per lui.
Sesto
Laura lo aveva capito, qual era la sua vera essenza. Era bella. Aveva capito, ad un tratto, anche a cosa serviva la sua bellezza. Bastava leggere pochi passaggi di quel libro, li aveva visti già in almeno venti occasioni, li aveva pure sottolineati. Però quelle righe erano esplose tutte insieme: la sua bellezza improvvisa doveva distrarre un uomo che pensava alla morte.
Settimo
Passi veloci. Veloci per non pensare a niente, non pensare neanche alla canzoncina ritmata che mi scassa la testa da stamattina. Non devo perdere quest'attimo. Ora. Io sparo, due, tre, quattro volte e lui si sgonfia ai miei piedi. Altra botta diritta al cranio e mi allontano a passi veloci, sentendo il silenzio e le mie suole che rimbombano nel cervello di quello stronzo che se ne va piano piano e prende il colore giallo della morte.
Non il rosso di quelle labbra vive.
1) - Dai Federica, che ci guardano- Come sei noioso! Un bancario non può avere una donna che lo coccola?- si, ma è meglio non farlo vedere, sai l’invidia è una brutta bestia, guarda come sbava il direttore, sono sicuro, me la farà pagare.
RispondiElimina2)- Lo so, loso, è un numero immaginario - Bene Giovanni, e che cos’è un numero immaginario?- (miseria, mi ha fregato, però che tette!), è un numero che non finisce mai?- In un certo senso, è un numero che non definisce mai una quantità, un numero seguito da una serie infinita di decimali, comunque un bravo alunno o mi guarda negli occhi o si guarda i piedi, smettila di guardarmi il seno.-
3) Lisa leggendo Lady Chatterly - Decisamente interessante, mi aveva coinvolto di più a 14 anni, allora pensavo che gli uomini fossero come il guardiacaccia, adesso dopo trent’anni devo ammettere di non averne conosciuto nessuno, sospetto però che tutti gli uomini pensino di esserlo.-
4) -Si, ma tu pensi di essere Lady Chatterly? Ci vuole una donna così per risvegliare il guardiacaccia, inoltre ci vuole tempo per raccogliere fiori di campo, intrecciarli fra i peli del sesso e tutto il resto, ci vuole una donna che non ti guarda con occhi che sembrano dire - che sta a fare sto coglione-
5) - Allora guardami adesso, dove sono i tuoi fiori? Quanto ci metterai a toglierti almeno la cravatta, mister perfettino e saresti il mio amante? Sai che ti dico? E’ meglio mio marito!-
6) - Dai papà, non esagerare, addirittura la pistola, e poi a chi spareresti a mamma o a Guido? E per cosa poi, per una scopatina, una vacanza, o perché non hai trovato il pranzo, le camice stirate o perché non sopporti che qualcuno possa darti del cornuto.-
@Salvatore. Bellissimo, ma manco un quadretto: sono sette! Grazie e un abbraccio.
RispondiEliminaciao Gianni il fatto è che il 2 e il 3 sono insieme
RispondiEliminaCiao Salvatore, ma sai che siamo riusciti a separare le due immagini? Vedrai presto le tazzine... Un abbraccio!
RispondiEliminaSono tre, in questo momento, le detective story completate: è appena giunta, pubblicata nei post di pertinenza, la storia di Eluz. Attendiamo altre spy stories e che le due tre cominciate, giungano a termine. Forza!
RispondiEliminaCi provo anch'io,questo pomeriggio ho scritto i primi 2 quadretti.
RispondiElimina1 Mara e Manuel
Mara guardava Manuel in silenzio e pensava
che sarebbe stata per sempre grata alla sua
amica Iris.Era stata lei,il "Vulcano Iris",
che l'aveva convinta ad iscriversi al corso
di tango.Lì aveva iniziato a muovere i primi
incerti passi di danza con Manuel.
Penso'ai libri,altra sua grande passione e
ripete',senza accorgersene, una frase di
Henry Miller "Cio che non e' sulla strada e'
falso,derivato,vale a dire letteratura"
2 Mario il poeta
In paese "Mario il poeta" era ormai una
istituzione.La "Performance serale" era
stata inserita nei depliants turistici.
Ma questo,come tutti dicevano,non avrebbe
cambiato di una virgola il "rito"di Mario.
Ogni sera Mario,da piu' di 20 anni, prima
del tramonto,si recava al molo,incontrando
spesso i pescatori di ritorno,rimaneva un
po'a guardare il mare e al ritorno,nella
piazza principale,declamava la sua poesia.