sabato 20 novembre 2010

Per Palermo è ora!


di Titti De Simone

Ho il compito di presentarci e di presentare il progetto Per Palermo, il percorso che abbiamo lanciato con un appello sottoscritto da oltre 350 persone, e che oggi prende il via pubblicamente con questa assemblea, con un obiettivo molto chiaro: quello di riportare le forze progressiste al governo della città dopo il disastro di questi anni. Perchè questa città distrutta, sappia ritornare a sorridere e a vivere, abbia un futuro. vogliamo cacciare chi l'ha mal governata, chi ne ha abusato, chi ne ha fatto scempio.



Siamo forze politiche, associazioni, movimenti, singole personalità, cittadini, donne e uomini di diverso orientamento sessuale, che vogliono costruire insieme una proposta di cambiamento credibile per palermo e crediamo di doverlo fare insieme, con pari dignità, ognuno con la sua storia, con i suoi percorsi, con le sue differenze: partiti, movimenti, singoli cittadini, associazioni, nella convinzione che da soli non si va da nessuna parte. che tutti da soli siamo fragili e insufficienti, ma che insieme possiamo farcela.

Non è il tempo di una presunta antipolitica salvifica, nè dell'autorefenzialità delle alchimie di palazzo. È il tempo di un percorso unitario delle forze progressiste di questa città, alla pari, dove tutti possano sentirsi a proprio agio nel rispetto delle reciproche differenze, sapendo che queste sono una grande ricchezza per tutti.

Perchè nessuno oggi può essere autosufficiente e perchè Palermo viene prima di tutto. Dobbiamo superare nel rispetto reciproco, steccati e diffidenze che in questi anni ci hanno troppe volte divisi, frammentati, seminando deserto.

Oggi c'è un progetto che chiama tutti: e questo progetto è più grande di ognuno di noi. Viene prima di tutto e tutti.



Lo diciamo nella consapevolezza della sfida e della difficoltà dell'impegno che stiamo lanciando, e che ci stiamo assumendo. Convinti che occorra ripartire dalle persone, dalle forze e dalle esperienze che combattono con la speranza di cambiare questa città. Dobbiamo trasformare la rassegnazione e la rabbia in un grande processo di partecipazione democratica alle scelte che ci attendono.

Dobbiamo gettare le fondamenta, di una nuova stagione di protagonismo civile, che ha segnato i momenti migliori della storia di questa città: ci sono risorse importanti del passato e nuove energie e nuove esperienze, talenti, intelligenze, che fanno ben sperare e insieme possono rappresentare una nuova fase per questa città.

E' una follia pensare che Palermo non possa cambiare e che l’orientamento dell’elettorato sia immodificabile. Non è così. Non è così da nessuna parte. E anche tanta parte del paese ce lo sta dicendo. In giro per l'Italia, si stanno rimettendo in moto entusiasmi, idee, energie che per anni erano rimasti assopiti. Noi siamo convinti che in questa città si possa fare lo stesso , si possa cambiare, ma che occorra innanzitutto ridare senso collettivo alla politica. A partire dalla costruzione di un grande processo di partecipazione democratica che contenga due cose essenziali che camminino di pari passo: a)la definizione di proposte e idee che caratterizzino un programma chiaro e netto di governo per la città, (e quindi di discontinuità) e le primarie.

Noi questa proposta di percorso la rivolgiamo a tutti, a tutte le forze politiche del centrosinistra, a tutti imovimenti, a tutte le associazioni, le reti, perchè si proceda insieme.

Qual'è l'alternativa concreta altrimenti?

Noi siamo convinti che un progetto di cambiamento si debba misurare subito con la parola e l'azione. E con scelte altrettanto chiare sui contenuti, sul percorso, sulle idee, sul progetto per questa città. Lo diciamo, per chiarezza, perchè non accetteremmo per Palermo, accordi di palazzo che non passino da un confronto democratico sui contenuti, sui progetti e con la città.

Quindi abbiamo nel breve periodo due obiettivi di fondo. che qui oggi lanciamo perchè si mettano in cammino: due punti irrinuciabili.

Primo, la costruzione di un programma partecipativo, a partire dalle grandi emergenze sociali che attraversano Palermo, e insieme, la scelta del candidato sindaco o della candidata, attraverso il metodo delle primarie.

Sul programma vi proponiamo un metodo di lavoro: la costituzione da oggi, di alcuni forum tematici su cui costruire il programma. Questi forum a cui tutti possono già oggi iscriversi si riuniranno in tempi brevissimi, in modalità plenaria, e grazie al coordinamento di esperti, che con la loro esperienza e sapienza su questi campi ci aiuteranno ad istruire il lavoro:

1)questione sociale e lavoro, 2)politiche culturali, 3)cittadinanza-immigrazione-diritti civili e servizi al cittadino,

4) bilancio, 5) urbanistica-lavori pubblici- ambiente.

Programma e primarie non sono due percorsi distinti e separati, ma paralleli e convergenti, che si arricchiscono e si rafforzano reciprocamente e di cui non possiamo fare a meno. Non possiamo permetterci di perdere più un secondo di tempo. Le elezioni sono quasi sicuramente alle porte: il sindaco in caso di elezioni nazionali, si candiderà. La verità è che dopo avere distrutto questa città Cammarata è oggi in fuga. dobbiamo tornare a votare presto, per il bene della città. Per questo insieme di ragioni vogliamo le primarie e le vogliamo in tempi brevi. la nostra proposta è chiara: si svolgano le primarie entro la fine di febbraio 2011, entro l'ultima domenica di febbraio 2001, tenendo conto del quadro politico che si andrà delinenando nei prossimi giorni.

Siamo qui per confrontarci e per raccogliere adesioni su queste proposte.

La buona notizia, è che dentro una massa informe che generalmente siamo tutti, esistono in questa città decine di eccellenze, di cittadini, aziende, di realtà sociali, di volontariato, di associazionismo, che provano ad essere questo cambiamento che abbiamo provato a dire. Lo sono tutti i giorni, e non c'è antimafia che possa considerarsi più concreta.

Infine, dobbiamo ascoltare. e ascoltarci tanto, a partire da tutti quelli che generalmente non hanno voce. Nessun dio salverà palermo. Non sprechiamo, lo dico a tutti, questa ennesima preziosa occasione: dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere.

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