martedì 14 settembre 2010

La scuola è mia - L'appello di Nzocchè


di Titti De Simone

La società civile si mobilita in difesa della scuola pubblica.
L'appello lanciato dall'Associazione Nzocchè al mondo della cultura e alla società civile palermitana continua a raccogliere adesioni e iniziative. Gianni Allegra ha disegnato e donato alcune delle sue argute vignette, di cui una inedita, a sostegno della mobilitazione dei precari.
Nel ringraziare Gianni Allegra per l'esempio, (le vignette saranno esposte nei prox giorni anche presso il circolo), continuiamo a chiedere a tutto il mondo della cultura e alla società civile, di battere un colpo, e di unirsi alla mobilitazione che riguarda la scuola e l'Università pubblica.
All'appello hanno fra gli altri aderito: emma dante, gianni allegra, beatrice monroy, giuseppe schillaci, filippo luna, rosanna pirajno, sandra rizza, alessandro rais, dino paternostro, pina mandolfo, navarra editore, giovanni impastato, matteo di gesù, claudio collovà, dario sulis, roberto alajmo, giacomo pilati, salvo fundarotto.

Le adesioni all'appello possono essere inviate a nzocchee@gmail.com, in vista del prossimo appuntamento organizzato fra un paio di settimane dal circolo del Borgo Vecchio sul precariato della conoscenza, questa volta con i ricercatori precari dell'ateneo.


LETTERA-APPELLO

Cari amici, care amiche, la protesta dei precari della scuola ha un significato e un valore che travalica la battaglia corporativa e pur sacrosanta in difesa del proprio lavoro e di un diritto acquisito dopo tanti anni di servizio essenziale per la qualità ed il funzionamento del sistema scolastico. I tagli del governo sulla scuola pubblica sono pesantissimi: falcidiati gli organici della scuola in Sicilia, la riforma Gelmini farà venire meno circa 5.000 incarichi, tra docenti e non. Seriamente a rischio l’apertura delle scuole nei piccoli centri e in alcuni paesi montani con fenomeni di sovraffollamento nelle aree metropolitane per garantire il diritto costituzionale all’istruzione anche nelle piccole isole. E’ questo il risultato di una selvaggia politica di risparmio che colpisce irreparabilmente la scuola siciliana con ricadute che accentueranno il divario esistente con le regioni settentrionali del Paese.
Negli anni in cui sono stata parlamentare ho seguito molto attentamente questi temi, e so quali proporzioni drammatiche assume oggi concretamente questa politica sulla qualità del sistema pubblico di istruzione. Il disegno di distruzione della scuola pubblica è ad un punto cruciale e riguarda tutti noi. Questo tema va rimesso al centro del dibattito del paese, e per fare ciò, il ruolo del mondo della cultura “non allineata” è essenziale. Oggi, le ragioni che Calamandrei e poi Don Milani sostenevano con tanta passione civile sono quanto mai attuali e investono il profilo democratico del paese. Sono in gioco diritti di cittadinanza fondamentali. Dalla scuola si misura il grado di civiltà di un paese. La protesta dei precari di Palermo dal Provveditorato, fino a piazza Montecitorio prosegue anche in queste ore, nonostante il rifiuto sprezzante della Gelmini alle richieste di incontro che i comitati le hanno rivolto. In altri paesi, penso alla Francia, sul precariato della conoscenza, si è sollevata una grande mobilitazione della società civile che ha costretto il governo a rivedere per buona parte i propri intenti di controriforma. In queste ore, davanti al Provveditorato agli studi di Palermo c'è un presidio permanente, e per il 12 settembre si sta organizzando una manifestazione interegionale proprio sullo Stretto, per unire simbolicamente un paese che vogliono sempre più diviso e lacerato.

Mi chiedo, vi chiedo, come possiamo dare il nostro sostegno, di cittadini, operatori culturali, artisti, per non isolare questa protesta fra gli addetti ai lavori e al contrario per cercare di sensibilizzare e coinvolgere quanti più cittadini? L'assessore regionale Mario Centorrino, nelle scorse ore ha preso posizione in difesa della lotta dei precari. E' una buona cosa, certo, ma deve tradursi in una concreta, incisiva azione del governo regionale sul Ministero. Penso che la società civile debba reagire e non lasciare soli coloro che in questo momento, insieme ai sindacati, alle associazioni ed ai comitati, si stanno impegnando per impedire l'ennesimo scempio della scuola pubblica, e con esso l'ennesimo scippo di futuro.
Dobbiamo andare oltre la solidarietà e impegnarci in prima persona.

NZocchè vuole dare il suo contributo, cercando di sensibilizzare e di informare.
Questa lettera quindi è rivolta a tutti. Abbiamo già organizzato un incontro pubblico e presto ne organizzeremo un altro a cui vorremmo che partecipassero anche i precari dell'Università. Perchè è importante creare unità fra le mobilitazioni, ma sopratutto coinvolgere i cittadini, i genitori, gli studenti.

Titti De Simone

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