lunedì 3 ottobre 2011

Che Vucciria sia!


Ricevo dagli amici de La Vucciria:
INVITO ALLA NAZIONE FUMETTISTICA (E NON SOLO)
Amici, Colleghi, Compatrioti!
È arrivato il momento di raccontare Palermo.
Molti di voi avranno sicuramente letto e commentato il post, risalente a un po’ di tempo fa, che Gianni Allegra buttò lì, in mezzo a tante altre cose splendide, nella sua pagina di Facebook. Altrettanti di voi non conosceranno noi della Vucciria, manica di satiri sfacinnati che da più di un paio d’anni portano avanti (con passione e follia) un sito di satira sicula e – fino all’altro ieri – anche un settimanale sfogliabile online. Tutti quanti, a questo punto, vi starete chiedendo: e che c’azzeccano entrambe le cose?
Vogliamo raccogliere la sfida. Vogliamo provarci, quanto meno.
L’idea iniziale, appena abbozzata, potrete visionarla qui (e si sa, la visione di un’idea rende meglio di mille parole): http://issuu.com/maxillo/docs/bozziria2
Un’idea… Che vorrebbe essere concretizzata. Che vorremmo fosse concretizzata.
Un mensile, formato 23,5x33,5 (come SETTE del Corriere o FUMO DI CHINA), carta usomano, foliazione minima iniziale di 48 pagine a quattro colori. In parte finanziato dalla pubblicità, comunque in vendita nelle edicole (inizialmente quelle locali, poi chissà…) a un prezzo che sia il più popolare possibile. Che paghi il giusto, dopo un periodo di assestamento iniziale (diciamo sei numeri?), i suoi collaboratori. Com’è giusto che debba essere, perbacco!
Un mensile che racconti Palermo. Con i fumetti, la letteratura (nella sua forma più intrigante che è il racconto breve, ma anche in quella più dura che è il reportage), le illustrazioni e – insomma – con tutto quello che permetta alla mente umana di esprimersi liberamente e… raccontare, appunto.
Un mensile che sia, dunque, lo sfogo di un’esigenza sempre più forte in una città mortalmente silenziosa (nonostante il rumore costante che la caratterizza) come la nostra. Quella di gridare al mondo ciò che realmente siamo. Ma anche ciò che vorremmo essere.
Un progetto, infine, che ha bisogno di definirsi. E che per farlo necessita di idee: le vostre!
Al momento siamo alla ricerca di un editore (qualora ne trovassimo uno libero e coraggioso, tanto da voler investire su questa folle idea), ma potremmo decidere di portare questa follia fino al suo estremo punto di non ritorno e decidere di provare a essere noi gli editori di noi stessi. Accettiamo suggerimenti!
Di un direttore responsabile che, altrettanto coraggiosamente, si assuma la responsabilità di coordinare una possibile banda di svitati.
Ma soprattutto siamo alla ricerca di voi. Delle vostre affilatissime matite e dei vostri caldi notebook.
Scrittori, fumettisti, illustratori! Dateci sotto! Diteci se stiamo “cugghiunando” oppure…
Noi siamo qui, pronti a tutto. Ehm… quasi tutto, va’…
Si aprano le danze, dunque!
Ps.: giusto a titolo informativo, eccovi alcuni nomi che hanno già aderito all’iniziativa con entusiasmo: lo scrittore Giuseppe Schillaci, il periodista andaluso Alejandro Luque, l'autore satirico Mauro Biani, il cartoonist Alberto Corradi, il fumettista Claudio Stassi, il poliedrico Lobo. E tanti altri che hanno già dato la loro disponibilità.

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