giovedì 31 gennaio 2013

Picasso, Matisse e Modigliani

Picasso è stato senza dubbio il più grande: favorito anche da una formidabile longevità (riferita sia alla sua vita biologica che a quella artistica). Ma fu un grande pirata: saccheggiò il sacchegiabile che rese sempre geniale, e unico nella sua revisione e "correzione". E tuttavia fu schiavo di un cubismo insincero, cupo, antiestetico, manierato, ossequioso. Solo quando si liberò dalle aride spigolosità del concetto-cubo, ritrovò la vena del bambino capriccioso che sempre abitava la sua anima irrequieta, egoista e patologicamente narcisista. Nel duello cromatico con Matisse perse clamorosamente: e se Picasso è ricordato per tutto quello che ha fatto (proprio tutto) Matisse lo batté sul versante meramente pittorico: il colore, la luce. Se Modigliani avesse avuto la fortuna di sopravvivere alle sue fragilità e alla sfortuna innata nei maledetti, Picasso avrebbe avuto un altro concorrente da tenere a bada: ma Modigliani in fatto di anima, sensualità e sentimenti non aveva eguali e avrebbe vinto sul genio dei geni.

3 commenti:

  1. Bellissima Gianni ! La virulenza di P.,la genialità "istintiva" di Basquiat, la genialità "cerebrale" di W....e,se permetti,aggiungo che giustamente mancano Modì e Van...sarebbe stata una guerra sanguinaria !!!!

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  2. Modì e Vincent meritano uno spazio autonomo: chissà che un giorno... :)

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