lunedì 18 luglio 2011

La città sgrammaticata - Modesto splendore


Foto e testo di
Gigliola Siragusa

Quest'anno l'atmosfera del Festino è stata coinvolgente. La rabbia e l'insofferenza dei cittadini nei confronti del Sindaco (che naturalmente non è intervenuto perchè avrebbe rischiato di concludere in ospedale anzitempo il suo mandato) si sono tramutate in una forte carica emozionale soprattutto quando il carro è giunto ai quattro canti. Il momento della poesia-preghiera, piuttosto commovente, è stato ascoltato con attenzione e condiviso da chi, come me, se ne stava lì a guardare questo trionfo, seppur modesto, di luci e di colori. E forse proprio per il suo "modesto splendore" il Festino è risultato più vero. Qui di seguito una strofa recitata dalle "Vergini e martiri". Non so chi l'abbia scritta ma, se la leggiamo in chiave moderna, risulta essere una perfetta metafora delle condizioni attuali di noi palermitani, privi ormai da anni di un autentico punto di riferimento per la nostra collettività.
"Prendi questi occhi che non hanno meta
e rendili vista per chi non vuol guardare.
Tu che ci hai eletto per la consolazione dei viventi,
prendi queste mani che non sono forti
e fanne coraggio per chi non sa lottare".

3 commenti:

  1. Bellissimo, bellissimo

    Antonia

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  2. Splendida foto e bellissimo testo!
    Bravissima Gigliola

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  3. Bella foto e bel testo. Un festino "sgrammaticato" come la città che interpetra

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